Marta Luisa di Norvegia

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Marta Luisa di Norvegia
la principessa Marta di Luisa di Norvegia
Principessa di Norvegia
Stemma
Stemma
TrattamentoSua Altezza
NascitaRikshospitalet, Oslo, Regno di Norvegia, 22 settembre 1971 (51 anni)
DinastiaGlücksburg
PadreHarald V di Norvegia
MadreSonja Haraldsen
ConsorteAri Behn
(2002-2017, div.)
FigliMaud Angelica Behn
Leah Isadora Behn
Emma Tallulah Behn
ReligioneChiesa di Norvegia

Marta Luisa di Norvegia (Oslo, 22 settembre 1971) è una principessa norvegese. Attualmente è quarta nella linea di successione al trono, dopo suo fratello Haakon di Norvegia e i suoi due figli Ingrid e Sverre.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

È la prima figlia del re Harald V di Norvegia e della moglie Sonja di Norvegia.

Märtha Louise ha ricevuto questo nome in omaggio alla sua nonna paterna, Marta di Svezia, ed alla sua trisnonna, Luisa di Svezia, madre di Haakon VII di Norvegia.[1]

Diritto di successione al trono[modifica | modifica wikitesto]

All'epoca della nascita della principessa, la successione al trono era riservata soltanto ai figli maschi (legge salica). Per questa ragione, nonostante la principessa Märtha Louise sia di due anni più grande, il fratello Haakon Magnus è nato erede al trono.

La Costituzione norvegese è stata modificata da allora e adesso le donne hanno la possibilità di salire al trono; tuttavia questa modifica non ha tolto ad Haakon i propri diritti acquisiti (a differenza di quanto successo in Svezia con Carlo Filippo), poiché vale solo per i membri della famiglia reale nati a partire dal 1990.

Educazione e formazione[modifica | modifica wikitesto]

La principessa ha frequentato la scuola Smestad ad Oslo. Durante l'infanzia cantava in un coro e suonava il flauto. Era membro di un gruppo di danza folk al Norsk Folkemuseum (Museo del popolo norvegese). Ha completato i suoi studi superiori al Kristelig Gymnasium nel 1990. Nell'autunno 1990 si è trasferita in Inghilterra per allenarsi in equitazione al Waterstock House Training Centre e per studiare letteratura all'Università di Oxford. Successivamente si è allenata all'Arena UK per perfezionare il salto ostacoli.

Nell'autunno 1992 la principessa ha iniziato a studiare fisioterapia all'Oslo University College. Dopo aver terminato il programma, la principessa ha completato il suo praticantato a Maastricht, nei Paesi Bassi. Ha ricevuto la certificazione di fisioterapista nel 1997[1].

La principessa firma una copia del suo libro Why Kings and Queens Don't Wear Crowns (2004) nel Minnesota nel 2006

Per diversi anni, fino al ritiro nel 2000, ha partecipato a diverse esibizioni di equitazione.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º gennaio 2002, la principessa ha aperto la sua società di intrattenimento, grazie al suo interesse per il folclore norvegese e per la musica; ha iniziato a recitare favole della tradizione in televisione e durante spettacoli pubblici, ed anche ad esibirsi in famosi cori norvegesi. Per questo motivo ha iniziato a pagare le tasse ed il re, dopo una consultazione con lei, ha rimosso il suo trattamento di Altezza reale (ha il trattamento di Altezza quando è all'estero) il 1º febbraio 2002. Non ha comunque perso i suoi diritti di successione al trono e continua a partecipare ad incarichi di corte, anche se ridotti.

Successivamente ha pubblicato alcuni libri ed ha partecipato alla produzione di programmi televisivi per bambini[1]. Il suo primo libro, Why Kings and Queens Don't Wear Crowns, è stato pubblicato nel 2004 ed è un racconto sul trasferimento di Olav V dalla Danimarca alla Norvegia[2].

Polemiche[modifica | modifica wikitesto]

La principessa Marta Luisa dichiara di poter comunicare con gli animali e gli angeli. Ha quindi deciso di aprire una scuola alternativa di terapia chiamata Astarte, come una delle più antiche divinità mediorientali.[3][4][5] Per questo la principessa suscitò molto scalpore e perplessità e venne criticata dall'Università norvegese di scienza e tecnologia (NTNU), dal professore di teologia all'Università di Oslo Inge Lønning, dallo studioso Asbjørn Dyrendal, dall'avvocato di medicina alternativa dr. Bernt Rognlien e dal Direttore della Salute norvegese Lars E. Hanssen.[6] L'11 ottobre 2007 la principessa ha difeso la scuola in un’intervista alla TV pubblica NRK[7].

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

A Trondheim il 24 maggio 2002 ha sposato lo scrittore Ari Behn, da cui ha avuto tre figlie[8][9]:

  • Maud Angelica Behn (Oslo, 29 aprile 2003);
  • Leah Isadora Behn (Hankø, 8 aprile 2005);
  • Emma Tallulah Behn (Oslo, 29 settembre 2008).

Il 5 agosto 2016 la Casa Reale ha annunciato il divorzio tra la principessa ed Ari Behn, dopo 14 anni di matrimonio[10]. Hanno deciso l'affidamento congiunto delle tre figlie[11][12]. Ari Behn è morto suicida a Lommedalen il 25 dicembre 2019.

Ritiro dalle attività ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

L'8 novembre 2022 la casa reale ha annunciato che Marta Luisa non avrebbe più svolto doveri ufficiali per conto della famiglia reale, decisione presa dalla principessa per distinguere meglio le sue attività professionali dalla monarchia[13]. Ha rinunciato quindi ai suoi patrocini, continuando tuttavia a ricoprire il ruolo di presidentessa del CdA del Princess Märtha Louise's Fund, che opera a sostegno dei bambini con disabilità[13].

Titoli e trattamento[modifica | modifica wikitesto]

  • 22 settembre 1971 – 1 febbraio 2002: Sua Altezza Reale Principessa Marta Luisa di Norvegia
  • dal 1 febbraio 2002: Sua Altezza Principessa Marta Luisa di Norvegia

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Regno di Norvegia
Glücksburg

Haakon VII
Figli
Olav V
Harald V
Modifica
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Haakon VII di Norvegia Federico VIII di Danimarca  
 
Luisa di Svezia  
Olav V di Norvegia  
Maud di Gran Bretagna Edoardo VII del Regno Unito  
 
Alessandra di Danimarca  
Harald V di Norvegia  
Carlo di Svezia Oscar II di Svezia  
 
Sofia di Nassau  
Marta di Svezia  
Ingeborg di Danimarca Federico VIII di Danimarca  
 
Luisa di Svezia  
Marta Luisa di Norvegia  
Halvor Haraldsen Olsbrygge Harald Gundersen Olsbrygge  
 
Aslaug Kristine Halvorsdatter Jøntveit  
Karl August Haraldsen  
Karete Josefine Nielsen Niels Nielsen  
 
Hanna Andrea Hansdatter  
Sonja Haraldsen  
Johan Christian Ulrichsen Ulrik Cristophersen  
 
Anne Sophie Johannesdatter  
Dagny Ulrichsen  
Marie Berntine Hansen Johan Nicolai Hansen  
 
Anne Gurine Bentsen  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze norvegesi[modifica | modifica wikitesto]

Dama di Gran Croce con Collare dell'Ordine reale norvegese di Sant'Olav - nastrino per uniforme ordinaria Dama di Gran Croce con Collare dell'Ordine reale norvegese di Sant'Olav
— 22 settembre 1989
Dama dell'Ordine famigliare reale di re Harald V - nastrino per uniforme ordinaria Dama dell'Ordine famigliare reale di re Harald V
Dama dell'Ordine famigliare reale di re Olav V - nastrino per uniforme ordinaria Dama dell'Ordine famigliare reale di re Olav V
Medaglia commemorativa per il centenario della Casa reale - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia commemorativa per il centenario della Casa reale
— 18 novembre 2005
Medaglia commemorativa di re Olav V - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia commemorativa di re Olav V
— 30 gennaio 1991
Medaglia del giubileo d'argento di re Olav V - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia del giubileo d'argento di re Olav V
— 21 settembre 1982
Medaglia commemorativa per il centesimo anniversario della nascita di re Olav V - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia commemorativa per il centesimo anniversario della nascita di re Olav V
— 2 luglio 2003
Medaglia del giubileo d'argento di re Harald V - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia del giubileo d'argento di re Harald V
— 17 gennaio 2016[14]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Dama dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria Dama dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca)
— 13 ottobre 1992[15]
Commendatore di Gran Croce dell'Ordine della Rosa Bianca di Finlandia (Finlandia) - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore di Gran Croce dell'Ordine della Rosa Bianca di Finlandia (Finlandia)
— 18 ottobre 1994
Dama di Gran Croce dell'Ordine del Falcone islandese (Islanda) - nastrino per uniforme ordinaria Dama di Gran Croce dell'Ordine del Falcone islandese (Islanda)
— 26 ottobre 1993[16]
Gran Cordone dell'Ordine della Stella di Giordania (Giordania) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Cordone dell'Ordine della Stella di Giordania (Giordania)
— 10 aprile 2000
Dama di Gran Croce dell'Ordine militare e civile di Adolfo di Nassau (Lussemburgo) - nastrino per uniforme ordinaria Dama di Gran Croce dell'Ordine militare e civile di Adolfo di Nassau (Lussemburgo)
— 18 aprile 1996
Dama di Gran Croce dell'Ordine della Corona (Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria Dama di Gran Croce dell'Ordine della Corona (Paesi Bassi)
— 15 aprile 1996
Dama di Gran Croce dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria Dama di Gran Croce dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo)
— 13 febbraio 2004
Dama di Gran Croce dell'Ordine al Merito Civile (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria Dama di Gran Croce dell'Ordine al Merito Civile (Spagna)
— 2 giugno 2006[17]
Commendatore di Gran Croce dell'Ordine della Stella Polare (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore di Gran Croce dell'Ordine della Stella Polare (Svezia)
— 2 giugno 1993
Medaglia commemorativa per il cinquantesimo genetliaco di re Carlo XVI Gustavo (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia commemorativa per il cinquantesimo genetliaco di re Carlo XVI Gustavo (Svezia)
— 30 aprile 1996
Medaglia commemorativa per il settantesimo genetliaco di re Carlo XVI Gustavo (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia commemorativa per il settantesimo genetliaco di re Carlo XVI Gustavo (Svezia)
— 30 aprile 2016[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Her Highness Princess Märtha Louise - Biography, su The Royal House of Norway. URL consultato il 28 settembre 2017.
  2. ^ (EN) Why Kings and Queens Don't Wear Crowns, in Wikiwand. URL consultato il 28 settembre 2017.
  3. ^ La principessa che parla con gli angeli "Apro una scuola per condividere il mio dono", su repubblica.it, 24 luglio 2007. URL consultato il 28 settembre 2017.
  4. ^ (EN) Norway princess 'talks to angels', in BBC News, 25 luglio 2007. URL consultato il 28 settembre 2017.
  5. ^ (EN) Princess claims clairvoyant powers, aims to share them - Aftenposten.no, su aftenposten.no, 10 ottobre 2007. URL consultato il 28 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2007).
  6. ^ (EN) Princess draws more flak - Aftenposten.no, su aftenposten.no, 21 dicembre 2007. URL consultato il 28 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2007).
  7. ^ Principessa di Norvegia apre una scuola di contatto con gli angeli, in LaStampa.it, 17 agosto 2007. URL consultato il 28 settembre 2017.
  8. ^ (EN) The Most Iconic Royal Wedding Gowns of All Time, in Harper's BAZAAR, 23 luglio 2015. URL consultato il 28 settembre 2017.
  9. ^ (EN) The wedding of Princess Märtha Louise, su The Royal House of Norway. URL consultato il 28 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2017).
  10. ^ Una principessa divorziata - Norvegia: Märtha Louise lascia il suo Ari Behn dopo 14 anni di matrimonio, su RSI Radiotelevisione svizzera, 6 agosto 2016. URL consultato il 28 settembre 2017.
  11. ^ (EN) Princess Märtha Louise of Norway lifts the lid on her divorce, in Mail Online, 7 settembre 2016. URL consultato il 28 settembre 2017.
  12. ^ La principessa di Norvegia Martha Louise annuncia il divorzio, su ilfogliettone.it, 6 agosto 2016. URL consultato il 28 settembre 2017.
  13. ^ a b (EN) Princess Märtha Louise to relinquish her official duties, in royalcourt.no, 8 novembre 2022. URL consultato il 2 gennaio 2023.
  14. ^ Elenco degli insigniti
  15. ^ (DA) Persondetaljer - Hendes Kongelige Højhed Prinsesse Märtha Louise af Norge, su borger.dk. URL consultato il 28 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2012).
  16. ^ Islanda Archiviato il 18 marzo 2014 in Internet Archive.
  17. ^ Bollettino Ufficiale di Stato
  18. ^ Daily Mail

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Linea di successione al trono britannico Successore
Ingrid Alexandra di Norvegia 74ª posizione Maud Angelica Behn
Controllo di autoritàVIAF (EN5987855 · ISNI (EN0000 0001 0866 1290 · GND (DE128563354 · WorldCat Identities (ENviaf-5987855