Leo Lionni

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Leo Lionni

Leo Lionni[1][2][3][4] (Amsterdam, 5 maggio 1910Radda in Chianti, 11 ottobre 1999) è stato un pittore, scrittore e illustratore statunitense di origine olandese[5].

Fu un artista poliedrico: pittore, grafico[6], scrittore, scultore e illustratore di libri per bambini.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato ad Amsterdam da una famiglia olandese di origine ebraica sefardita, si trasferì in Italia, a Genova, nel 1925 e nel 1929 iniziò a dipingere.

Filippo Tommaso Marinetti lo chiamò nel 1931 a far parte del Movimento Futurista. Nel 1935 si laureò in economia e cominciò ad interessarsi al Graphic Design, prima nell'Ufficio Pubblicità della Motta, con Dino Villani, e poi come free-lance, ma nel 1938 dovette emigrare negli Stati Uniti con la famiglia, a causa delle leggi razziali. A Filadelfia, dove risiedette nei primi anni del suo soggiorno americano, si dedicò soprattutto alla grafica ed ebbe successo nell'ambito della pubblicità. Divenne art director per l'Agenzia pubblicitaria Ayer & Son e, in seguito, una volta trasferitosi a New York, per la rivista Fortune e il gruppo Time-Life.

Collaborò con alcune delle maggiori personalità artistiche di quegli anni, quali Saul Steinberg, Ben Shahn, Alexander Calder, Robert C. Osborn, Willem de Kooning e Fernand Léger.

Dal 1946 insegnò con Herbert Matter e Herbert Bayer, presso il Black Mountain College (Asheville, North Carolina) e nel 1954 espose la sua opera grafica al Museum of Modern Art di New York. Nel 1951 Lionni fu i fondatori dell'International Design Conference di Aspen (Colorado) e nel 1955 è stato eletto presidente dell'AIGA (America Institute of Graphic Art). Dal 1953 al 1956 ha diretto la rivista di grafica Print, che nel maggio 1980 dedicherà un numero speciale[7] alla sua opera di designer e illustratore.

Nel 1960 tornò in Italia, stabilendosi a San Bernardo di Lavagna, nella Riviera di Levante e, successivamente, a Porcignano, una frazione di Radda in Chianti, in provincia di Siena.

Nel 1964 Mondadori lo chiamò a dirigere il mensile Panorama che, nel 1967, sarà trasformato nel settimanale omonimo, con la direzione di Lamberto Sechi.

Nel 1984 la rivista giapponese Idea lo giudicò tra i trenta designers più influenti del ventesimo secolo.[8]

Nel 1994 dipinge il drappellone del Palio di Siena del 2 luglio.

I libri per bambini di Leo Lionni esprimono valori universali, rendendo spesso omaggio all'unicità e all'intelligenza proprie del periodo dell'infanzia. Tra i temi più trattati nelle sue opere per bambini figurano la ricerca di sé e la costruzione di relazioni positive con il prossimo. Lionni prediligeva la tecnica del collage, con la quale è stato realizzato il suo libro per bambini più famoso: Piccolo Blu e Piccolo Giallo.

Ha avuto tre nipoti (Pippo, Ann e Sylvan) e sette pronipoti (Madeline, Luca, Sam, Nick, Alix, Enrico e Teo).

Piccolo Blu e Piccolo Giallo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1959 scrive e illustra Little Blue and Little Yellow (Piccolo blu e piccolo giallo)[9], che sarà uno dei libri per bambini più importanti e venduti della seconda metà del XX secolo[senza fonte] e che si inserisce perfettamente nell'ideologia grafica di Lionni. Lo stile artistico dell'opera è riconducibile alla corrente dell'astrattismo, esaltando le figure attraverso forme, linee e colori.

«Come tutti i libri successivi "Little Blue and Little Yellow" nasce in rapporto stretto con la cultura e i tempi artistici in cui Lionni si trova ad operare, con gli stimoli che la realtà tende a suggerire all’artista. E inoltre non si può non ribadire la stretta aderenza tra il libro e la pratica progettuale che Lionni era andato elaborando in quegli anni. I manifesti per il Moma, il libro fotografico "The family of man", l'album "Designs for the printed page"[10] per la rivista "Fortune", gli annunci per Olivetti of America, la progettazione del padiglione per l’esposizione universale di Bruxelles del 1958, rispondono tutti ad un’ideologia grafica comune (che ritroviamo piena in "Little Blue..."), puntano tutti verso un identico obiettivo di comunicazione fantastica, procedono senza inciampi dal caos della creatività all’ordine del progetto. L’anima razionale e quella fantastica di Lionni si compongono all’interno di una poetica della forma che resta sempre razionalmente immaginosa e suggestiva.[11]»

I personaggi di questo albo illustrato sono delle macchie di colore, rispettivamente blu e gialla. Questi sono molto amici, condividono avventure e si divertono insieme in attività che li rendono liberi, come nascondersi, correre, saltare e fare il girotondo insieme ai loro compagni. L'unico momento in cui essi non possono sentirsi liberi di esprimere la loro immagine e personalità è il momento in cui devono stare a scuola. L'autore infatti, ci dice che <<In classe devono stare fermi e composti>>[12] La rappresentazione della scuola è particolarmente significativa, in quanto l'immagine è rappresentata da una figura regolare nera, diversa da tutte le altre, che rappresenta l'autorità, la rigidità e la cupezza. Inoltre, è presente anche uno spazio vuoto che rappresenta la figura dell’insegnante, che si mimetizza con il resto, come a rappresentare una figura assente. Un’altra immagine molto significativa è quella che raffigura piccolo blu e piccolo giallo mentre si abbracciano: i due si fondono e si trasformano, cambiano il loro colore, assumendo le sembianze di piccolo verde. Nel momento in cui essi si presentano dai loro genitori, questi ultimi però non li riconoscono, come se non riuscissero a guardare oltre le apparenze e a comprendere che in realtà dietro quella nuova entità, che si è venuta a creare per la forte amicizia che lega i due, vi sono i loro figli. Infatti, piccolo blu e piccolo giallo sono colpiti da un dolore così profondo che li distrugge, tanto da dividerli in tanti pezzettini blu e gialli. È particolare il fatto che i pezzettini non siano verdi, ma del loro colore originale, proprio a significare che entrambi hanno preso qualcosa dell’altro, ma nessuno dei due ha perso la propria identità, dentro sono rimasti sempre loro stessi. Una volta ricomposti e tornati dalle loro famiglie, tutti si sono riabbracciati per la gioia di vedersi e fu lì che finalmente le famiglie compresero ciò che successe ai loro figli. Attraverso questo albo l'autore vuole denunciare i modelli tradizionali americani degli anni '50 del Novecento, quali la scuola e la famiglia, definiti come: <<conformisti conservatori perbenisti gerarchici autoritari>>.[13]

A luglio 2015, Piccolo Blu e Piccolo giallo viene inserito in una lista di libri per bambini proibiti dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro[14] perché accusati di trattare "argomenti che non devono essere affrontati dalla scuola, ma dai genitori”[15] e diventando, per contro, il simbolo della protesta contro qualsiasi forma di censura culturale.

La botanica parallela[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1960 Lionni tornò in Italia dove si dedicò alla pittura, all'incisione e alla scultura e continuò a scrivere e illustrare libri per bambini, alcuni dei quali furono anche trasformati in film d'animazione con la regia di Giulio Gianini e la collaborazione grafica di Antonella Abbatiello.

Nel 1976 pubblica, in italiano presso Adelphi, La botanica parallela[16], un volume 'enciclopedico' dove si ricrea un mondo naturale immaginario ma plausibile, improbabile ma rigorosamente analizzato, descritto e disegnato.

La botanica parallela è un libro (e negli stessi anni una serie di incisioni, di dipinti, disegni e sculture) dove, come ebbe a scrivere Franco Russoli...

«... Lionni, con questo procedimento di creazione di un inesistente che risponde alle leggi dell’esistente, ha affermato il diritto e il bisogno del poeta di fare delle apparenze naturali lo specchio del proprio mondo psicologico, di interpretarle secondo la propria verità e ansietà di conoscenza. Il miraggio non è altro che la sincera, fedele, cronaca del rapporto fra l’io e l’altro, la spietata e gioiosa discesa in se stessi...[17]»

Nel 1994 ha disegnato il drappellone per il Palio di Siena del 2 luglio, dedicato al Cinquantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Il Palio fu vinto dalla Contrada della Pantera.

La sua opera di pittore, grafico, scultore e illustratore di libri per bambini è stata oggetto di una grande mostra dal titolo Leo Lionni. Art as a celebration, che è stata organizzata, a cura di Paola Vassalli e Andrea Rauch, all'Itabashi Art Museum, Giappone, nel 1996 e riallestita a Siena, l'anno seguente, nelle sale del complesso museale di Santa Maria della Scala.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Minato dalla malattia di Parkinson, Leo Lionni è morto l'11 ottobre 1999, nella sua casa di Radda in Chianti, all'età di 89 anni.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1931 sposò Nora Maffi, figlia di Fabrizio Maffi (esponente del socialismo pre-fascista e, con Serrati e Riboldi, tra i maggiori dirigenti di quella corrente terzinternazionalista del PSI che tra il 1923 e il 1924 aderirà al Partito Comunista d'Italia). Con lei ebbe due figli, Louis (Mannie) e Paolo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

I libri di Leo Lionni, ove non altrimenti indicato, sono stati pubblicati, in Italia, da Emme Edizioni e ripubblicati da Babalibri.

  • Piccolo blu e piccolo giallo, 1959
  • Il Bruco misuratutto, 1960
  • Sulla spiaggia ci sono molti sassi, 1961
  • Guizzino, 1963
  • Tico e le ali d'oro, 1964
  • Federico, 1967
  • È mio, 1967
  • La casa più grande del mondo, 1968
  • Alessandro e il topo meccanico, 1969
  • Un pesce è un pesce, 1970
  • Teodoro e il fungo parlante, 1971
  • Il topo dalla coda verde, 1973
  • Pezzettino, 1975
  • Un colore tutto mio, 1975
  • Geraldina, Topo-Musica, 1979
  • Cornelio, 1983
  • Tilli e il muro, 1989
  • Il sogno di Matteo, 1990
  • La botanica parallela, Adelphi, 1976 e Gallucci editore, 2012, ISBN 978-88-6145-299-2

Film[modifica | modifica wikitesto]

Film con Giulio Gianini e Antonella Abbatiello:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Between Worlds, An autobiography of Leo Lionni, New York, Knops, 1997
  2. ^ Art as a Celebration, a cura di Paola Vassalli e Andrea Rauch, Itabashi, 1996, Siena, Protagon, 1997
  3. ^ Leo Lionni, libri, cinema, design, Milano, Genova, Babalibri, Nugae, 2011
  4. ^ Giorgio Fioravanti, Leonardo Passarelli, Silvia Sfligiotti, La Grafica in Italia, Milano, Leonardo Arte, 1997, pp. 82-83
  5. ^ Leo Lionni, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  6. ^ Idea, Special Issue, 30 influential Designers of the Century, Tokyo, Seibundo Shinkosha 1984, pagg. 68-69
  7. ^ Leo Lionni. Print Special issue, maggio-giugno 1980
  8. ^ Idea, Special Issue, 30 influential Designers of the Century, Tokyo, Seibundo Shinkosha 1984, pagg. 68-71
  9. ^ Leo Lionni, Little Blue and Little Yellow, New York, Obolensky, 1959
  10. ^ Magazine Pages, Lionni-Style - Print Magazine
  11. ^ Andrea Rauch, Il mondo come Design e Rappresentazione, Firenze, Usher Arte, 2009
  12. ^ Lionni L., Piccolo blu e piccolo giallo, Babalibri srl, Milano, 2015.
  13. ^ Cantatore L., Galli Laforest N., Grilli G., Negri M., Piccinini G., Tontardini I., Varrà E., In cerca di guai, Edizioni Junior-Bambini srl, Parma, 2020, p. 26.
  14. ^ http://www.repubblica.it/cronaca/2015/07/04/news/venezia_nei_libri_all_indice_per_il_gender_anche_i_capolavori_dell_infanzia-118306936/
  15. ^ http://www.wired.it/play/libri/2015/06/29/libri-bambini-bando-sindaco-venezia/
  16. ^ Leo Lionni, La Botanica parallela, Adelphi, 1976
  17. ^ Franco Russoli, Milano, Galleria del Milione, Catalogo, 1972

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Direttore di Panorama Successore
Nantas Salvalaggio 1964 - 1965 Lamberto Sechi
Controllo di autoritàVIAF (EN29537118 · ISNI (EN0000 0001 2125 813X · SBN CFIV108724 · Europeana agent/base/156348 · ULAN (EN500062091 · LCCN (ENn79007330 · GND (DE119272067 · BNE (ESXX980213 (data) · BNF (FRcb11913098b (data) · J9U (ENHE987007264666005171 · NSK (HR000763364 · NDL (ENJA00447787 · WorldCat Identities (ENlccn-n79007330