Legio XIX

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Legio XIX

La Germania romana all'epoca della disfatta di Teutoburgo (nel 9) e l'accampamento della legione XIX ad Aliso[1].
Descrizione generale
Attiva40 a.C.-9 d.C.
Tipolegione romana
CampiDangstetten (15 a.C. - 8 a.C.)
Ara Ubiorum, Novaesium (8 a.C.-5 d.C.), Aliso (5-9[1]
Battaglie/guerreguerra civile, Augusto (41 a.C.-31 a.C.)
conquista della Rezia (15 a.C.)
germanica, Tiberio (8 a.C., 4-5 d.C.)
Foresta di Teutoburgo (9)
Comandanti
Degni di notaP. Quintilio Varo
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La Legio XIX era una legione romana arruolata nel 41-40 a.C. da Ottaviano, il futuro primo imperatore romano Augusto, e distrutta nella battaglia della foresta di Teutoburgo nell'anno 9. L'emblema della XIX non è noto, ma potrebbe essere stato il Capricorno come per le altre legioni di Augusto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sia Gaio Giulio Cesare che Gneo Pompeo utilizzarono nei loro eserciti delle legioni con il numero XIX, ma non è chiaro se qualcuna di queste diede origine alla XIX dell'impero romano; anche Marco Antonio ebbe una XIX legione, detta Classica. L'opinione più diffusa, però, è che Ottaviano l'abbia reclutata esplicitamente per far fronte alla minaccia di Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno e rappresentante del Senato romano, il quale teneva in pugno la Sicilia, controllando la fornitura di grano per la città di Roma.

Lo stesso argomento in dettaglio: Occupazione romana della Germania sotto Augusto.

Dopo la guerra civile tra Ottaviano e Marco Antonio, culminata con la vittoria del primo nella battaglia di Azio nel 31 a.C., ai veterani vennero assegnate terre nella zona di Pisa. La XIX fece probabilmente parte dell'esercito che conquistò la Rezia intorno al 15 a.C., come attestato da ritrovamenti archeologici a Oberammergau, in Baviera, mentre tra il 15 e l'8 a.C. la legione (o una sua parte consistente) rimase di stanza a Dangstetten, lungo l'alto corso del Reno. Nell'ambito della conquista della Germania voluta da Augusto, la XIX partecipò alle campagne di Tiberio (8 a.C. e 4-5 d.C.). Ne è attestata la presenza ad Ara Ubiorum (Colonia), Novaesium (Neuss) e Aliso (l'attuale Haltern[1]).

Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia della foresta di Teutoburgo.

Con la fine della campagna di Tiberio, le nuove conquiste vennero organizzate a provincia, e Publio Quintilio Varo fu scelto come governatore. Nel 9 il capo dei Cherusci, nonché alleato romano, Arminio organizzò una trappola contro i Romani: informò Varo di una inesistente rivolta delle tribù occidentali, e gli consigliò di portare l'esercito sul Reno. Varo si mosse con tre legioni, la XVII, la XVIII e la XIX, ma il tradimento di Arminio fece scattare la trappola: le legioni, bloccate vicino Osnabrück, vennero sconfitte e distrutte nella battaglia della foresta di Teutoburgo.

Lo stesso argomento in dettaglio: Spedizione germanica di Germanico.

Nel 15 Lucio Stertinio, durante la campagna germanica di Germanico, ritrovò l'aquila della XIX in possesso dei Bructeri. In seguito Germanico ritornò sul luogo della battaglia di Teutoburgo, e diede degna sepoltura ai resti dei soldati morti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Schillinger 205.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti antiche
Fonti storiografiche moderne
  • T.A.Dodge, Caesar, New York, 1989-1997.
  • J.R.Gonzalez, Historia del las legiones romanas, Madrid, 2003.
  • L.Keppie, The making of the roman army, Oklahoma, 1998.
  • Jona Lendering, Legio XIX, Livius.org. URL consultato il 18 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2015).
  • H.Parker, Roman legions, Cambridge, 1928.
  • (DE) Lemma Wikisource in tedesco, in Paulys Realencyclopädie der Classischen Altertumswissenschaft, vol. I-II, Stoccarda, 1893 segg., col. Legio–E.Ritterling.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]