Idrossilammina
Idrossilammina | |
---|---|
Nome IUPAC | |
idrossilammina | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | NH2OH |
Massa molecolare (u) | 33,0298 |
Aspetto | solido bianco cristallino |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 232-259-2 |
PubChem | 787 |
SMILES | NO |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione basica a K | 6,6 ·10−9 |
Temperatura di fusione | 32 °C (305 K) |
Temperatura di ebollizione | 110 °C (383 K) |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | -39,9 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
![]() ![]() ![]() ![]() | |
attenzione | |
Frasi H | 290 - 312 - 315 - 317 - 319 - 351 - 373 - 400 |
Consigli P | 273 - 280 - 305+351+338 [1] |
L'idrossilammina è un composto ternario dell'azoto di formula NH2OH.[2]
Sintesi e reattività[modifica | modifica wikitesto]
È un solido cristallino deliquescente instabile termodinamicamente che esplode per riscaldamento:
Si può produrre per riduzione dell'acido nitroso con bisolfito (sintesi di Raschig):
Il sale di idrossilammonio può poi essere trattato con un alcossido:
In acqua è stabile a freddo e si comporta da base con pKb = 8,18.
Reagisce con molti composti carbossilici specialmente esteri, ma anche lattoni, acilfosfati e meno comunemente con altri composti contenenti gruppi acilici, formando il corrispondente acido idrossamico.
Usi[modifica | modifica wikitesto]
In laboratorio viene usata soprattutto come riducente, l'applicazione tipica è quella della determinazione spettrofotometrica del ferro: si usa un eccesso di idrossilammina per ridurre tutto il ferro trivalente a Fe (II) per farlo reagire con o-fenantrolina con formazione del complesso colorato.
Utilizzato come reagente nell'analisi colorimetrica quantitativa degli esteri degli acilfosfati e più in generale nei saggi di riconoscimento di composti contenenti gruppi acilici. La reazione prevede la conversione del composto carbossilico in acido idrossamico con idrossilamina alcalina, seguita dalla formazione del complesso colorato in porpora fra l'acido idrossamico e una soluzione di Fe3+[3]
Sicurezza[modifica | modifica wikitesto]
Il composto solido inizia a decomporsi a 20 °C mentre una soluzione al 50% a 110 °C. Data la sua pericolosità l'idrossilammina non può essere trasportata pura ma in soluzioni acquose al 50% p/P.[4]. Nel 1999 in Pennsylvania un'esplosione dovuta al composto ha causato cinque vittime e nel 2000 in Giappone, sempre un'esplosione, ne ha causate quattro. Questi incidenti sono imputabili alle alte concentrazioni delle soluzioni ed alla presenza di impurezze come ioni metallici e carbone.[5]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Sigma Aldrich; rev. del 13.07.2012 riferita al cloridrato
- ^ (EN) IUPAC Gold Book, "hydroxylamines"
- ^ V. P. Whittaker, S. Wijesundera, Biochem J., 51, 348 (1952)
- ^ Copia archiviata (PDF), su ssc.it. URL consultato il 24 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2006).
- ^ ICP (PDF), su gisac.it. URL consultato il 24 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2006).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Ivano Bertini, Fabrizio Mani. Chimica Inorganica. CEDAM. ISBN 88-13-16199-9
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su idrossilammina
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autorità | GND (DE) 4160985-2 |
---|