Hemeroplanes longistriga

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Hemeroplanes longistriga
Hemerophanes longistriga entrambi i lati del maschio
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Bombycoidea
Famiglia Sphingidae
Sottofamiglia Macroglossinae
Tribù Dilophonotini
Sottotribù Dilophonotina
Genere Hemeroplanes
Specie H. longistriga
Nomenclatura binomiale
Hemeroplanes longistriga
(Rothschild & Jordan, 1903)
Sinonimi

Leucorhampha longistriga
Rothschild & Jordan, 1903

Hemeroplanes longistriga (Rothschild & Jordan, 1903)[1] è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in America Meridionale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

È immediatamente distinguibile dagli altri membri del genere Hemeroplanes per la presenza della macchia biforcata color argento, lunga circa 10 mm, sul recto dell'ala anteriore in corrispondenza della cellula discale.[2][3]
Per il resto, la colorazione di fondo della pagina superiore dell'ala anteriore è marroncina, simile a quella di H. ornatus, con geometrie tra il rosso scuro ed il grigiastro. Il termen è fortemente inciso, e si nota una fascia scura diagonale che corre dall'apice fino al terzo prossimale del margine posteriore, in corrispondenza della nervatura M3. La pagina inferiore è quasi completamente campita di un color nocciola pallido, che va via via stemperandosi in un rosso vivo a livello postmarginale. Il termen risulta irregolarmente beige. Sono visibili scaglie brunastre in prossimità del margine costale.[1][2][3]
La pagina superiore dell'ala posteriore, più arrotondata, è rossiccia basalmente, mentre appare biancastra nella fascia submarginale posteriore; il termen è pure dentellato e con angolo anale ben definito. Ventralmente assume colorazioni assimilabili all'ala anteriore.[1][2][3]
Il capo è provvisto di cresta mediana ed occhi sviluppati e seminascosti. A livello boccale si notano i pilifer con funzione uditiva.[2]
Le antenne sono lunghe, sottili, non clavate e leggermente uncinate alle estremità, con lunghezza pari a circa la metà della costa.[2]
Il torace è marrone, più scuro sui fianchi, ma più pallido ventralmente.[2][3]
L'addome è brunastro e simile a H. ornatus, ma non sono qui visibili gli anelli gialli trasversali.[2][3]
I sessi sono alquanto simili, ma nella femmina manca il ventaglio caudale.[2]
Nel genitale maschile, l'arpa ricorda quella di H. triptolemus, ma più ricurva ed acuminata.[1][3]
L'apertura alare è di circa 87–89 mm.[1][2][4][5]

Larva[modifica | modifica wikitesto]

Il bruco è verdastro, con il capo piccolo e schiacciato, ed i segmenti toracici allargati; l'addome appare invece più stretto e dorsalmente piatto; non è presente il cornetto caudale sull'ottavo urotergite. La forma della larva, unitamente alla colorazione aposematica, ricorda molto quella di alcuni ofidi viperidi appartenenti al genere Bothrops Wagler, 1824, presenti su areali sovrapponibili con quello di questo taxon; infatti se il bruco viene disturbato, ritrae il capo nei primi segmenti toracici, che si rigonfiano, e si solleva sulle ultime pseudozampe, così da sembrare una vipera in procinto di attaccare; in tal modo riesce spesso ad allontanare l'eventuale aggressore.[2][6]

Pupa[modifica | modifica wikitesto]

Le crisalidi appaiono nerastre, lucide e con un cremaster poco sviluppato; si rinvengono entro bozzoli sericei posti negli strati superficiali della lettiera del sottobosco. L'intera fase pupale dura circa tre settimane.[4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Localizzazione geografica del Brasile, locus typicus della specie

L'areale di questa specie è esclusivamente neotropicale, comprendendo il Brasile (locus typicus: Minas Gerais), l'Argentina (Iguazú) e forse l'Ecuador (il dato è controverso).[1][2][3][4][7]

L'habitat è rappresentato da foreste tropicali e sub-tropicali, dal livello del mare fino a modeste altitudini.[4]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Questo lepidottero mostra abitudini principalmente notturne. Durante l'accoppiamento, le femmine richiamano i maschi grazie ad un feromone rilasciato da una ghiandola posta all'estremità addominale.[4]

Periodo di volo[modifica | modifica wikitesto]

La specie è bivoltina, con una generazione tra gennaio e febbraio ed un'altra tra giugno e luglio.[4]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

I bruchi si accrescono sulle foglie di membri delle Apocynaceae Juss..[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Non sono state descritte sottospecie.[2][3][4][7]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

È stato riportato un solo sinonimo:[2][3][4][7]

  • Leucorhampha longistriga Rothschild & Jordan, 1903 - Novit. zool. 9 (suppl.): 382 - locus typicus: Brasile (sinonimo omotipico, basionimo)[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Rothschild & Jordan, A revision of the Lepidopterous family Sphingidae. Novitates Zoologicae 9 (Suppl.): 380-382, 1903.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n Bernard D'Abrera, Sphingidae Mundi. Hawk Moths of the World. Based on a Checklist by Alan Hayes and the collection he curated in the British Museum (Natural History), 1ª ed., Faringdon, Oxon., SN7 7DR United Kingdom, E.W. Classey Ltd., 1986, pp. 100-101, ISBN 086096 022 6.
  3. ^ a b c d e f g h i CATE Creating a Taxonomic e-Science, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 17 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2012).
  4. ^ a b c d e f g h Silkmoths, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 17 febbraio 2012.
  5. ^ Lepidoptera Barcode of Life, su lepbarcoding.org. URL consultato il 17 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  6. ^ (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. tav. 2, fig. 9, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  7. ^ a b c Funet, su ftp.funet.fi. URL consultato il 17 febbraio 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
  • Cramer, [1779] - Uitlandsche Kapellen (Papillons exotiques) 3 (17-21): 1-104, pl. 193-252 (1779), (22): 105-128, pl. 253-264 ([1780]), (23-24): 129-176, pl. 265-288 (1780)
  • Druce in Godman & Salvin, 1881; Godman & Salvin, 1881 - Biologia Centrali-Americana, or Contributions to the Knowledge of the Fauna of Mexico and Central America. Zoology. Lepidoptera. Heterocera 1: 2, 3: pl. 1-101
  • Grote, 1867 - Remarks on the Sphingidae of Cuba, and Description of a New Species of Ambulyx from Brazil Ann. Lyc. nat. Hist. N.Y. 8: 195-207
  • Grote & Robinson, 1865 - A synonymical catalogue of North American Sphingidae, with notes and descriptions Proc. Ent. Soc. Philad. 5: 149-193, pl. 1-3
  • Grote & Robinson, 1868 - Notes on the North American Lepidoptera in the British Museum and described by Mr. Francis Walker Transactions of the American Entomological Society
  • Hemming, 1937 - Hübner, a bibliographical and systematic account of the entomological works of Jacob Hübner and of the supplements thereto by Carl Geyer, Gottfried Franz von Frölich and Gottlieb August Wilhelm Herrich-Schäffer, Vol 1 & 2
  • Hodges Ronald W., 1971 - The Moths of America North of Mexico; Fascicle 21; Sphingoidea
  • Hübner, [1819] - Verzeichniss bekannter Schmettlinge, 1816-[1826] (1): [1-3], 4-16 (1816), (2): 17-32 (1819), (3): 33-48 (1819), (4): 49-64 (1819), (5): 65-80 (1819), (6): 81-96 (1819), (7): 97-112 (1819), (8): 113-128 (1819), (9): 129-144 (1819), (10): 145-160 (1819), (11): 161-176 (1819), (12): 177-192 (1820), (13): 193-208 (1820), (14): 209-224 (1821), (15): 225-240 (1821), (16): 241-256 (1821), (17): 257-272 (1823), (18): 273-288 (1823), (19): 289-304 (1823), (20): 305-320 (1825), (21): 321-336 (1825), (22): 337-352 (1825), (23-27): 353-431 ([1825])
  • Kitching & Cadiou, 2000 - Hawkmoths of the World; An annotated and illustrated revisionary checklist (Lepidoptera: Sphingidae). 256 pp.; Comstock Publishing Associates - Ithaca; ISBN 978-0-8014-3734-2
  • (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
  • Landman Wijbren, 2001 - The Complete Encyclopedia of Moths. 272 pp.; Grange Books; ISBN 1-84013-409-7
  • Lewis H.L., 1974 - Butterflies of the World; ISBN 0-245-52097-X
  • Opler Paul, Pavulaan Harry, Stanford Ray, Pogue Michael - Butterflies and Moths of North America; Mountain Prairie Information Node
  • Opler & Warren, 2003 - Butterflies of North America. 2. Scientific Names List for Butterfly Species of North America, north of Mexico.
  • Rothschild, 1894 - Notes on Sphingidae, with descriptions of new species. Novitates Zoologicae 1 (1): 65-98, pl. 5-7
  • (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
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  • Tuttle James P., 2007 - The Hawkmoths of North America, A Natural History Study of the Sphingidae of the United States and Canada. The Wedge Entomological Research Foundation, Washington DC; ISBN 978-0-9796633-0-7.
  • Walker, 1856 - List of the Specimens of Lepidopterous Insects in the Collection of the British Museum 8: 1-271

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