Hemeroplanes triptolemus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Hemeroplanes triptolemus
Hemerophanes triptolemus
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Bombycoidea
Famiglia Sphingidae
Sottofamiglia Macroglossinae
Tribù Dilophonotini
Sottotribù Dilophonotina
Genere Hemeroplanes
Specie H. triptolemus
Nomenclatura binomiale
Hemeroplanes ornatus
(Cramer, 1779)
Sinonimi

Calliomma triptolemus
Walker, 1856
Madoryx triptolemus
Boisduval, 1875
Sphinx triptolemus
Cramer, 1779

Hemeroplanes triptolemus (Cramer, 1779)[1] è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in America Centrale e Meridionale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

L'ala anteriore è marrone, con varie geometrie tra il rossiccio ed il verde tenue. Il termen risulta dentellato, e si nota una fascia tra il marrone scuro ed il nero, che corre diagonalmente dalla parte subapicale della costa fino al terzo prossimale del margine posteriore, in corrispondenza della nervatura M3. La macchia argentata posta in prossimità della cellula discale, tipica del genere Hemeroplanes, qui è solo lievemente biforcata, con braccio anteriore appena abbozzato, e misura 4–5 mm.[1][2][3]
La pagina inferiore è quasi uniformemente tinta di un nocciola pallido, che si inscurisce man mano che ci si avvicina alla fascia postmarginale, mentre il termen risulta irregolarmente beige; sono pure visibili 1-2 linee più scure che corrono parallelamente al termen, lungo il terzo distale dell'ala.[1][2][3]
La pagina superiore dell'ala posteriore, che è più arrotondata, risulta rossiccia a livello basale, mentre tende ad un colore più sbiadito nella fascia marginale posteriore; il termen è pure dentellato e con angolo anale ben definito. Ventralmente assume colorazioni assimilabili all'ala anteriore.[1][2][3]
Il capo è provvisto di cresta mediana ed occhi sviluppati e seminascosti. A livello boccale si notano i pilifer con funzione uditiva.[2]
Le antenne sono lunghe, sottili, non clavate e nettamente uncinate alle estremità, con lunghezza pari a circa la metà della costa.[2]
Il torace è brunastro, scuro sui lati ma marroncino chiaro ventralmente.[2][3]
L'addome appare marrone con anelli dorsali gialli, che qui sono marcati e corrono per tutta la larghezza dei segmenti.[2][3][4]
Nel genitale maschile, l'harpe mostra un processo sottile e ricurvo, e risulta più corta di quanto osservabile in H. ornatus.[3]
Nel complesso, i due sessi appaiono alquanto simili, sia dorsalmente, sia ventralmente.[2][3]
L'apertura alare varia da 64 a 82 mm.[5]

Larva[modifica | modifica wikitesto]

Il bruco è verdastro, con il capo piccolo e schiacciato, ed i segmenti toracici allargati; l'addome appare invece più stretto e dorsalmente piatto; non è presente il cornetto caudale sull'ottavo urotergite. La forma della larva, unitamente alla colorazione aposematica, ricorda molto quella di alcuni ofidi viperidi appartenenti al genere Bothrops Wagler, 1824, presenti su areali sovrapponibili con quello di questo taxon; infatti se il bruco viene disturbato, ritrae il capo nei primi segmenti toracici, che si rigonfiano, e si solleva sulle ultime pseudozampe, così da sembrare una vipera in procinto di attaccare; in tal modo riesce spesso ad allontanare l'eventuale aggressore.[2][4][6]

Pupa[modifica | modifica wikitesto]

Le crisalidi appaiono nerastre, lucide e con un cremaster poco sviluppato; si rinvengono entro bozzoli sericei posti negli strati superficiali della lettiera del sottobosco.[4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Localizzazione geografica del Suriname, locus typicus della specie

L'areale di questa specie è esclusivamente neotropicale, comprendendo il Messico, il Belize, il Guatemala, la Costa Rica, Panama, la Colombia (Meta), il Venezuela, la Guyana, il Suriname (locus typicus), l'Ecuador, il Perù, il Brasile (Pará, Rio Madeira), la Bolivia (La Paz, Santa Cruz) e l'Argentina (Tucumán).[1][2][3][4][7]

L'habitat è rappresentato da foreste tropicali e sub-tropicali, dal livello del mare fino a circa 2.000 m di quota.[4]

A sinistra,copertina del volume 1 di "Uitlandsche Kapellen" di Pieter Cramer (1779). A destra la tavola 216, che alla lettera F ritrae Hemeroplanes triptolemus
Infiorescenza di Mesechites trifida

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Questo lepidottero mostra abitudini principalmente notturne. Durante l'accoppiamento, le femmine richiamano i maschi grazie ad un feromone rilasciato da una ghiandola posta all'estremità addominale.[4]

Periodo di volo[modifica | modifica wikitesto]

La specie è bivoltina, con una generazione tra gennaio e febbraio ed un'altra tra giugno e luglio.[4]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

I bruchi si alimentano sulle foglie di Mesechites trifida (Jacq.) Müll. Arg. (Apocynaceae).[4]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Non sono state descritte sottospecie.[2][3][4][7]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati riportati tre sinonimi:[2][3][4][7]

  • Calliomma triptolemus Walker, 1856 - List Spec. Lepid. Insects Colln Br. Mus. 8: 111-112 - Locus typicus: Suriname (sinonimo eterotipico)[8]
  • Madoryx triptolemus Boisduval, 1875 - Sp. Gén. des Lép. Hét. 1: 154 - Locus typicus: Caienna (sinonimo eterotipico)[9]
  • Sphinx triptolemus Cramer, 1779 - Uitl. Kapellen 3 (17-21): 40, pl. 216, f. F - Locus typicus: Suriname (sinonimo omotipico)[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Pieter Cramer, De uitlandsche kapellen: voorkomende in de drie waereld-deelen Asia, Africa en America. Papillons exotiques des trois parties du monde, l'Asie, l'Afrique et l'Amérique 3 (17-21): 40, pl. 216, f. F, 1779.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l Bernard D'Abrera, Sphingidae Mundi. Hawk Moths of the World. Based on a Checklist by Alan Hayes and the collection he curated in the British Museum (Natural History), 1ª ed., Faringdon, Oxon., SN7 7DR United Kingdom, E.W. Classey Ltd., 1986, pp. 100-101, ISBN 086096 022 6.
  3. ^ a b c d e f g h i j CATE Creating a Taxonomic e-Science, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 27 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2012).
  4. ^ a b c d e f g h i j Silkmoths, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 27 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2015).
  5. ^ Sphingidae of Costa Rica, su janzen.sas.upenn.edu. URL consultato il 27 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2013).
  6. ^ (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. tav. 2, fig. 9, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  7. ^ a b c Funet, su ftp.funet.fi. URL consultato il 27 marzo 2012.
  8. ^ Francis Walker, List of the Specimens of Lepidopterous Insects in the Collection of the British Museum - Part VIII: Sphingidae, Londra, Order of the Trustees, 1856, pp. 271 pp..
  9. ^ Jean-Baptiste Alphonse Dechauffour de Boisduval, Histoire naturelle des insectes: species général des lépidoptères hétérocères, par MM. Boisduval et Guénée. Tome I. Sphingides, sésiides, castnides, Parigi, Librairie Encyclopédique de Roret, 1875 [1874], pp. 568 pp..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
  • Druce In Godman & Salvin, 1881; Godman & Salvin, 1881 - Biologia Centrali-Americana, or Contributions to the Knowledge of the Fauna of Mexico and Central America. Zoology. Lepidoptera. Heterocera 1: 2, 3: pl. 1-101
  • Grote, 1867 - Remarks on the Sphingidae of Cuba, and Description of a New Species of Ambulyx from Brazil. Ann. Lyc. nat. Hist. N.Y. 8: 195-207
  • Grote & Robinson, 1865 - A synonymical catalogue of North American Sphingidae, with notes and descriptions. Proceedings of the Entomological Society of Philadelphia 5: 149-193, pl. 1-3
  • Grote & Robinson, 1868 - Notes on the North American Lepidoptera in the British Museum and described by Mr. Francis Walker. Transactions of the American Entomological Society
  • Hemming, 1937 - Hübner, a bibliographical and systematic account of the entomological works of Jacob Hübner and of the supplements thereto by Carl Geyer, Gottfried Franz von Frölich and Gottlieb August Wilhelm Herrich-Schäffer, Vol 1 & 2
  • Hodges Ronald W., 1971 - The Moths of America North of Mexico; Fascicle 21; Sphingoidea
  • Hübner, [1819] - Verzeichniss bekannter Schmettlinge, 1816-[1826] (1): [1-3], 4-16 (1816), (2): 17-32 (1819), (3): 33-48 (1819), (4): 49-64 (1819), (5): 65-80 (1819), (6): 81-96 (1819), (7): 97-112 (1819), (8): 113-128 (1819), (9): 129-144 (1819), (10): 145-160 (1819), (11): 161-176 (1819), (12): 177-192 (1820), (13): 193-208 (1820), (14): 209-224 (1821), (15): 225-240 (1821), (16): 241-256 (1821), (17): 257-272 (1823), (18): 273-288 (1823), (19): 289-304 (1823), (20): 305-320 (1825), (21): 321-336 (1825), (22): 337-352 (1825), (23-27): 353-431 ([1825])
  • Kitching & Cadiou, 2000 - Hawkmoths of the World; An annotated and illustrated revisionary checklist (Lepidoptera: Sphingidae). 256 pp.; Comstock Publishing Associates - Ithaca; ISBN 978-0-8014-3734-2
  • (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
  • Landman Wijbren, 2001 - The Complete Encyclopedia of Moths. 272 pp.; Grange Books; ISBN 1-84013-409-7
  • Lewis H.L., 1974 - Butterflies of the World; ISBN 0-245-52097-X
  • Opler Paul, Pavulaan Harry, Stanford Ray, Pogue Michael - Butterflies and Moths of North America; Mountain Prairie Information Node
  • Opler & Warren, 2003 - Butterflies of North America. 2. Scientific Names List for Butterfly Species of North America, north of Mexico.
  • Rothschild, 1894 - Notes on Sphingidae, with descriptions of new species. Novitates Zoologicae 1 (1): 65-98, pl. 5-7.
  • Rothschild & Jordan, 1903 - A revision of the Lepidopterous family Sphingidae. Novitates Zoologicae 9 (Suppl.): 380-382
  • (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  • (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 9780840337023, LCCN 85081922, OCLC 13784377.
  • Tuttle James P., 2007 - The Hawkmoths of North America, A Natural History Study of the Sphingidae of the United States and Canada. The Wedge Entomological Research Foundation, Washington DC; ISBN 978-0-9796633-0-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) CATE Creating a Taxonomic eScience [collegamento interrotto], su cate-sphingidae.org. URL consultato il 27 marzo 2012.
  • (EN) Funet.fi, su ftp.funet.fi. URL consultato il 27 marzo 2012.
  • (EN) ITIS Catalogue of Life 2012 [collegamento interrotto], su catalogueoflife.org. URL consultato il 27 marzo 2012.
  • (EN) Lepidoptera Barcode of Life, su lepbarcoding.org. URL consultato il 27 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2015).
  • (EN) Moths of Belize, su mbarnes.force9.co.uk. URL consultato il 27 marzo 2012.
  • (EN) NCBI, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 27 marzo 2012.
  • (EN) NHM Natural History Museum [collegamento interrotto], su nhm.ac.uk. URL consultato il 27 marzo 2012.
  • (EN) Silkmoths, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 27 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2015).
  • (EN) Sphingidae of Bolivia, su scielo.cl. URL consultato il 27 marzo 2012.
  • (EN) Sphingidae of Costa Rica, su janzen.sas.upenn.edu. URL consultato il 27 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2013).
  • (EN) Tree of Life Web Project, su tolweb.org. URL consultato il 27 marzo 2012.