Giuseppe Garneri (vescovo)

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Giuseppe Garneri
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato16 settembre 1899 a Cavallermaggiore
Ordinato presbitero29 giugno 1923
Nominato vescovo25 marzo 1954 da papa Pio XII
Consacrato vescovo23 maggio 1954 dal cardinale Maurilio Fossati
Deceduto15 dicembre 1998 (99 anni) a Torino
 

Giuseppe Garneri (Cavallermaggiore, 16 settembre 1899Torino, 15 dicembre 1998) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Cavallermaggiore (CN) il 16 settembre 1899, e ordinato sacerdote il 29 giugno 1923, fu nominato rettore del duomo di Torino che resse fino al 1954[1]. Nel 1935 benedisse la nuova chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo dedicata al grande santo torinese. Assunse la direzione del Centro Giornali Cattolici dell'arcidiocesi di Torino e nel dicembre 1946 fu tra i fondatori del settimanale Il Nostro Tempo.[2] Ordinato vescovo il 23 maggio 1954 nel duomo di Torino, iniziò il suo ministero il 5 agosto 1954 nella diocesi di Susa che resse per 24 anni[3]. Fu artefice del progetto di costruzione del santuario della Madonna del Rocciamelone nel comune di Mompantero a due passi da Susa, dove nel 1958 pose la prima pietra della nuova grande chiesa, che dopo tre anni di costruzione inaugurò solennemente nei giorni 8 e 9 luglio 1961.[4]

Nel 1972 celebro il bicentenario della diocesi di Susa (1772-1972). Ritiratosi nell'anno 1978, per raggiunti limiti di età[5], morì il 15 dicembre 1998 all'età di 99 anni.[6]

È sepolto nel cimitero di Cavallermaggiore (CN).[7]

A lui è dedicata la pubblicazione Mons. Giuseppe Garneri - 1899-1998 - cento anni di Vangelo, 1999 - Chieri - Tipolitografia Edigraph.[8]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Garneri, Tra rischi e pericoli, Alzani, Pinerolo, 1981.
  • Giuseppe Garneri, Alcuni episodi ammirando la Divina Provvidenza, Fratelli Scaravaglio, Torino, 1991.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Tuninetti, In Memoriam: Clero della diocesi di Torino defunto dal 1951 al 2007: vescovi, preti e diaconi, Effata Editrice IT, 1º gennaio 2008, ISBN 9788874024537. URL consultato il 21 maggio 2019.
  2. ^ Giuseppe Tuninetti e Gianluca D'Antino, Il cardinal Domenico Della Rovere, costruttore della cattedrale, e gli arcivescovi di Torino dal 1515 al 2000: stemmi, alberi genealogici e profili biografici, Effata Editrice IT, 2000, ISBN 9788886617543. URL consultato il 21 maggio 2019.
  3. ^ Copia archiviata (PDF), su museotorino.it. URL consultato il 12 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  4. ^ Andrea Zonato, La devozione alla Madonna del Rocciamelone in epoca contemporanea, su academia.edu. URL consultato il 24 agosto 2015.
  5. ^ Ai pellegrini della diocesi di Susa (26 marzo 1992) | Giovanni Paolo II, su w2.vatican.va. URL consultato il 21 maggio 2019.
  6. ^ Carla Casalegno, Vitalità spirituale a Torino, Torino, Effatà Editrice, 2008, p. 256.
  7. ^ https://books.google.it/books?id=QseLiAOWBdkC&pg=PA37&lpg=PA37&dq=giuseppe+garneri+sepolto&source=bl&ots=4RLrSzIANA&sig=ACfU3U0RrgwYu48cggt0hteOcEtOQZZJlQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwifnrqk9Ln3AhURt6QKHS0ICOUQ6AF6BAgWEAM#v=onepage&q=giuseppe%20garneri%20sepolto&f=false
  8. ^ Mons. Giuseppe Garneri : 1899-1998 : cento anni di Vangelo - - s.n. - 1999 - ITALIANO - Librinlinea, su librinlinea.it. URL consultato il 21 maggio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Silvio Bertolo e Piergiorgio Pieruz, Vescovi e Sacerdoti nella Storia della Diocesi di Susa, SusaLibri, 2004.
  • Natalino Bartolomasi, Severino Savi, Fedele Villa, Storia, arte e attualità della Chiesa in Valsusa, Editrice AGA, 1972.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Utica Successore
Paul-Marie-Maurice Perrin 25 marzo 1954 - 2 luglio 1954 Oronzo Caldarola
Predecessore Vescovo di Susa Successore
Giovanni Giorgis 2 luglio 1954 - 31 maggio 1978 Vittorio Bernardetto
Controllo di autoritàVIAF (EN89004571 · ISNI (EN0000 0000 6234 8038 · SBN CFIV120894 · BAV 495/99212 · WorldCat Identities (ENviaf-89004571