Giuseppe Greppi

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Giuseppe Greppi
Giuseppe Greppi in un ritratto fotografico per il suo centenario.

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato16 dicembre 1891 –
8 maggio 1921
Legislaturadalla XVII (nomina 20 novembre 1891)
Tipo nominaCategoria: 6
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge di conversione del Regio decreto 5 novembre 1911, n. 1247, per la sovranità d'Italia sulla Tripolitania e sulla Cirenaica (24 febbraio 1912)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Approvazione del Trattato di Losanna" (10 dicembre 1912)
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità di Pavia
ProfessioneAmbasciatore
Giuseppe Greppi di Bussero
Giuseppe Greppi, conte di Bussero, nel 1887
Conte di Bussero e Corneliano
Stemma
Stemma
In carica1896 -
1921
PredecessoreAntonio Greppi
SuccessoreEmanuele Greppi
TrattamentoSua Eccellenza
Don
Altri titoliConte ad personam
NascitaMilano, 25 marzo 1819
MorteMilano, 8 maggio 1921
Luogo di sepolturaCimitero monumentale di Milano
DinastiaGreppi di Bussero
PadreAntonio Greppi
MadreTeresa Trotti Bentivoglio
ReligioneCattolicesimo

Conte Giuseppe Greppi di Bussero (Milano, 25 marzo 1819Milano, 8 maggio 1921) è stato un nobile, ambasciatore e politico italiano.

Al termine di una lunga carriera diplomatica, fu nominato senatore del Regno d'Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Greppi di Bussero

Giuseppe Greppi, figlio di Antonio Greppi, conte di Bussero e Corneliano, discendente di Antonio Greppi, e di donna Teresa dei marchesi Trotti Bentivoglio, è stato un diplomatico e politico del Regno d'Italia.

Giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Laureato utroque iure all'Università degli Studi di Pavia (16 dicembre 1841), entra nella diplomazia austriaca. Dal marzo 1842 è addetto all'ambasciata d'Austria a Roma e poi è addetto alla Cancelleria di Stato a Vienna, con il Cancelliere e Ministro degli Esteri, Principe di Metternich. Il 13 giugno 1843 è nominato addetto alla legazione austriaca di Monaco di Baviera, per passare poi, nell'aprile 1846, a Stoccarda. Nel settembre 1846 è promosso Segretario di legazione e destinato a Stoccolma (dal marzo al novembre 1847 regge quella legazione).

Dopo le Cinque Giornate di Milano decise di trasferirsi a Torino, esule nel decennio di preparazione alla seconda guerra d'indipendenza e all'unificazione. Nel frattempo, coopera con Vincenzo Gioberti (che pensa al giovane aristocratico milanese per una missione segreta in Sicilia, poi cancellata) e con il Conte di Cavour. Frequenta le case degli emigrati lombardi Costanza e Giuseppe Arconati Visconti (suoi cugini), Vitaliano VIII Borromeo, Francesco Arese e Gabrio Casati, nonché quelle di personalità del Risorgimento piemontese come Ruggiero Bonghi, Giuseppe Massari e, soprattutto, Massimo d'Azeglio.

Carriera diplomatica[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 settembre 1859 è ammesso alla diplomazia del Regno di Sardegna ed è destinato, con il grado di Segretario di legazione, alla sede di Londra, dove è ministro il marchese Emanuele d'Azeglio. Dal febbraio 1860 al giugno 1861 è Segretario di legazione a Berlino (ministro il conte Edoardo de Launay). Dal giugno al novembre 1861 è Segretario di legazione ad Atene (ministro Terenzio Mamiani). Il 30 novembre 1861 è trasferito a Costantinopoli, Primo Segretario di legazione con il ministro marchese Camillo Caracciolo di Bella (dal 6 marzo al 26 luglio regge la legazione). Il 30 novembre 1862 è promosso Consigliere di legazione, e il 20 agosto 1863 riassume la reggenza della legazione a Costantinopoli come incaricato d'affari. Il 9 aprile 1864 è promosso Ministro residente e resta a Costantinopoli fino al 1866.

Dal marzo 1867 al 1871 è a Stoccarda, Ministro plenipotenziario del Regno d'Italia nella città nella quale era stato Segretario della legazione dell'Impero d'Austria. Successivamente, fino al maggio 1875 è Ministro plenipotenziario a Monaco di Baviera (anche in questa sede aveva prestato servizio come diplomatico di Vienna). Viene nominato Ministro plenipotenziario a Madrid, e vi resta fino al 1883. Con Regio Decreto 29 novembre 1883 è promosso Ambasciatore e destinato, dal Ministro degli Affari Esteri Pasquale Stanislao Mancini, a San Pietroburgo, a rappresentare il Regno d'Italia presso la Corte dello Zar, come successore di Costantino Nigra.

Ultimi anni e morte[modifica | modifica wikitesto]

Collocato a riposo il 19 gennaio 1888, il 20 novembre 1891 viene nominato senatore del Regno.

Il 25 agosto 1902 è chiamato a far parte del Consiglio del Contenzioso diplomatico. Con R.D. 22 luglio 1909, al novantenne Giuseppe sono conservati a titolo onorario il rango e le prerogative di Ambasciatore. Nel 1912, a oltre novant'anni, è nominato membro della Commissione per l'esame del disegno di legge sulla sovranità italiana in Libia e poi della Commissione per la ratifica del Trattato di Losanna, concluso con la Turchia.

Creato conte con titolo personale, che quindi non sarebbe passato ai successori (con Regio Decreto di motu proprio del Re Umberto I in data 18 novembre 1893 e Regie Lettere Patenti in data 7 giugno 1894), divenne anche conte di Bussero e di Corneliano per successione al nipote Antonio, figlio del fratello maggiore Marco (Senatore del Regno, 1814-1868).

Il Conte Giuseppe Greppi era Balì Gran Croce d'onore e devozione e titolare di Commenda di giuspatronato del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Muore a oltre 102 anni d'età l'8 maggio 1921, decano dei diplomatici d'Europa.

Giudizio storico[modifica | modifica wikitesto]

«Non è certo frequente il caso di un ambasciatore che, avendo iniziato la carriera nella diplomazia austriaca alle dipendenze del Metternich, la prosegua nello Stato sabaudo con il Cavour; che, nato al tempo di Vittorio Emanuele I, viva anche sotto Vittorio Emanuele III, avendo attraversato i regni di Carlo Felice, di Carlo Alberto, di Vittorio Emanuele II, di Umberto I; che sia stato a Parma alla corte di Maria Luisa e a Roma al tempo di Gregorio XVI; e che, andato a riposo intorno ai settant'anni di età, continui a viverne ancora più di trenta in perfette condizioni fisiche e intellettuali, riguardato ed osservato come un vivente cimelio di tempi che furono"»

Lo scrittore statunitense Ernest Hemingway ha occasione di conoscere il vecchio diplomatico nell'autunno del 1918 durante la sua convalescenza a Milano, in seguito a ferita riportata ai primi di luglio, poco dopo il suo arrivo in Italia; e ne ha fatto uno dei personaggi del suo romanzo sulla prima guerra mondiale, dove lo descrive al Grand Hotel di Stresa, dopo la ritirata a seguito della battaglia di Caporetto, e ne rimane colpito. Gli dedica il XXXIV capitolo di Addio alle armi. Argute sono alcune battute sulla guerra: "Che cosa pensa sinceramente della guerra?", gli domandai. "Mi pare una cosa stupida", rispose il conte Greppi. "Chi vincerà alla fine?". "L'Italia". "Perché?". "È il paese più giovane". "Sempre vincono i paesi più giovani?". "Per un certo tempo sì, vincono i paesi giovani". "E dopo?". "Invecchiano". "E diceva di non essere saggio!". "Caro ragazzo, questa non è saggezza. È cinismo" .

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto di Giuseppe Greppi

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran-Croce dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Balì di Gran Croce d'onore e devozione e titolare di Commenda di giuspatronato del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine dell'Aquila rossa (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine del Salvatore (Regno di Grecia) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di Francesco Giuseppe (Austria) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito di San Michele (Regno di Baviera) - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine di Medjidié (Impero ottomano) - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine di Osmanie (Impero ottomano) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine del Cristo (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce dell'Ordine di Carlo III (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Federico (Regno del Württemberg) - nastrino per uniforme ordinaria

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Genealogia[modifica | modifica wikitesto]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni
Marco Greppi Antonio Greppi  
 
Laura Cotta  
Antonio Greppi  
Margherita Opizzoni Francesco Opizzoni  
 
Paola Trivulzio  
Giuseppe Greppi  
Lorenzo Galeazzo Trotti Bentivoglio, marchese di Fresonara Lodovico Trotti Bentivoglio, marchese di Fresonara  
 
Maria Costanza Castelbarco Visconti  
Teresa Trotti Bentivoglio  
Maria Antonia Schaffgotsch Anton Gotthard Schaffgotsch  
 
Maria Anna von Kollonitz  
 

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genealogia semplificata dei conti di Bussero.[5]

Antonio - (1722-1799), sp. 1743 Laura Cotta (1722-1795). I conte
Giuseppe - (1744?-1815), sacerdote
Marco - (1745-1800), sp. 1784 Margherita Opizzoni (1764-1834). II conte
Antonio - (1790-1878), sp. Teresa Trotti Bentivoglio. III conte
Marco - (1814-1868)
Antonio - (1839-1896). IV conte
Giuseppe - (1819-1921). V conte
Carlo - (1823-1900)
Emanuele - (1853-1931). VI conte
Leopoldo - (1826-1855)
Lorenzo - (1836-1924)
Paolo - (1793-1854)
Giacomo - (1814-1878)
Antonio - (1841-1901)
Luigi - (1848-1919)
Giuseppe - (1800-1857)
Luigi - (1833-1910)
Carlo Emanuele - (1860-1937)
Edoardo - (1867-1952)
Giacomo - (1748-1820)
Paolo - (1748-1800), sp. Rita Maria Diaz y Vivas
Alessandro - (1782-1830), sp. Isaure Saulx Tavanes
Alessandro - missionario

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cavaliere 19 luglio 1859; Ufficiale 25 settembre 1862; Grande ufficiale 11 giugno 1876.
  2. ^ Cavaliere d'onore e devozione del Sovrano militare ordine di Malta 19 dicembre 1840.
  3. ^ Cavaliere aprile 1844.
  4. ^ Storia. Origini, vicende, su Società Storica Lombarda.
  5. ^ Greppi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. De Cesare, Il Conte Giuseppe Greppi e i suoi ricordi diplomatici (1842-1888), Roma, Tipografia del Senato, 1919.
  • G. Cerulli Irelli, Diplomatici del passato: il conte Giuseppe Greppi, in Affari esteri, n. 77, 1988, pp. 120-139.
  • E. Greppi, La famiglia del Conte Antonio Greppi nell'Ottocento, in Archivio Storico Lombardo, CXXII, 1996, pp. 353-399.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ambasciatore italiano nell'Impero Russo Successore
Costantino Nigra 1883 - 1887 Maurizio Marocchetti
Predecessore Ambasciatore italiano in Spagna Bandiera della Spagna Successore
Giulio Camillo De Barral de Monteauvrand 1875 - 1883 Alberto Blanc
Predecessore Ambasciatore italiano nell'Impero ottomano Bandiera dell'Impero ottomano Successore
Camillo Caracciolo Di Bella 1863 - 1866 Emilio Visconti Venosta
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