Vai al contenuto

Francesco Arese Lucini (senatore)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Francesco Arese Lucini

Senatore del Regno di Sardegna e del regno d'Italia
Durata mandato1º marzo 1855 –
25 maggio 1881
Legislaturadalla V (nomina 26 novembre 1854) alla XIV
Tipo nominaCategoria: 21
Incarichi parlamentari
  • Vicepresidente (25 maggio 1863-7 settembre 1865; 6 gennaio - 21 febbraio 1876)
  • Membro della Commissione per la verifica dei titoli dei nuovi senatori (27 novembre 1871 - 19 novembre 1873; 24 novembre 1874 - 25 maggio 1881)
Sito istituzionale

Deputato del Regno di Sardegna
Durata mandato1º febbraio 1849 –
30 marzo 1849
LegislaturaII
CollegioGenova II
Sito istituzionale

Dati generali
ProfessionePossidente

Francesco Benedetto Arese Lucini, VII conte di Barlassina (Milano, 14 agosto 1805Firenze, 25 maggio 1881), è stato un nobile e politico italiano, senatore e cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata, figlio di Antonietta Fagnani Arese e nipote di Francesco Teodoro Arese Lucini.

Nato in un'antica famiglia milanese, che fin dal XV secolo possedeva i feudi di Barlassina e Pieve di Seveso, era figlio di Marco Arese Lucini, VI conte di Barlassina, e di sua moglie Antonietta Fagnani, la celebre "amica risanata" cantata da Ugo Foscolo.

Intraprese la carriera politica ma, dopo essersi compromesso nei moti del 1831, partì in esilio per la Svizzera, dove conobbe un altro fuoriuscito da tali moti, Luigi Napoleone Bonaparte, futuro Napoleone III, col quale strinse una duratura amicizia.

Nel 1832 fu volontario nella Legione straniera a servizio della Francia nella campagna di conquista dell'Algeria.

Nel 1837 intraprese un avventuroso viaggio nel Far West americano. Le sue note di viaggio sono raccolte nel libro "Da New York al selvaggio West nel 1837" edito da Sellerio.

Dopo l'amnistia del 1838 tornò a Milano e nel 1848 si recò in Piemonte per invocare l'aiuto di Carlo Alberto di Savoia agli insorti della sua città. In fuga dagli austriaci riparò a Genova, dove divenne deputato del Parlamento subalpino. Compì missioni diplomatiche presso l'amico Napoleone III.

Nel 1859 gli fu offerto un ministero ma rinunciò. Fu poi tra coloro che negoziarono la cessione di Nizza e della Savoia alla Francia. Di lui resta un importante carteggio politico. Con lo spostamento della capitale da Torino a Firenze si stabilì nella città toscana, a palazzo Calcagnini. Qui trascorse anche la vecchiaia e morì nel 1881.

Onorificenze italiane

[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere

[modifica | modifica wikitesto]
Stemma Descrizione Blasonatura
Francesco Arese Lucini
Conte di Barlassina (1852-1881)
Inquartato: al 1º e 4º: troncato: a) di rosso all'aquila coronata di nero; b) d'argento al volo di nero abbassato; al 2º e 3º troncato: a) di oro, all'aquila coronata di nero; b) di rosso a tre lucci d'argento, uno sull'altro. Corona da conte.

Albero genealogico

[modifica | modifica wikitesto]
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Marco Arese
IV conte di Barlassina
Benedetto Arese
III conte di Barlassina
 
 
Isabella Marliani  
Benedetto Arese Lucini
V conte di Barlassina
 
Giulia Lucini Giulio Antonio Lucini
III marchese di Besate
 
 
Teresa Archinto  
Marco Arese Lucini
VI conte di Barlassina
 
Giovanni Pietro Lucini Giulio Antonio Lucini
III marchese di Besate
 
 
Teresa Archinto  
Margherita Lucini  
Maria Gambarana Gaetano Gambarana
conte palatino
 
 
Margherita Maria Gallarati  
Francesco Arese Lucini
VII conte di Barlassina
 
Federico II Fagnani
III marchese di Gerenzano
Giacomo I Fagnani
II marchese di Gerenzano
 
 
Marianna Stampa  
Giacomo II Fagnani
IV marchese di Gerenzano
 
Rosa Gaspara Clerici Giorgio Clerici
III marchese di Cavenago
 
 
Barbara Barbavara  
Antonia Barbara Fagnani  
Pietro Maria Brusati
II marchese di Settala
Giovanni Pietro Brusati
I marchese di Settala
 
 
 
Costanza Brusati  
Antonia Solaro Giulio Cesare Solaro  
 
Giovanna Galli  
 
  • Rinaldo Caddeo, Francesco Arese. In: Epistolario di Carlo Cattaneo. Gaspero Barbèra Editore, Firenze 1949, p. 368.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN32142900 · ISNI (EN0000 0000 0185 8069 · LCCN (ENno2020013573 · GND (DE1159412227 · BNF (FRcb133241013 (data)