Fokker B.I (1922)

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Fokker B.I
Descrizione
Tipoaereo anfibio
Equipaggio1
ProgettistaWalter Rethel
CostruttoreBandiera dei Paesi Bassi Fokker
Data primo volo1922
Data ritiro dal servizio1929
Utilizzatore principaleBandiera dei Paesi Bassi Marine Luchtvaartdienst
Altre variantiFokker B.III
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza12,0 m
Apertura alare18,2 m (sup)
10,5 m (inf)
Altezza3,3 m
Peso a vuoto1 800 kg
Capacità800 kg
Capacità combustibile600 L
Propulsione
Motoreun Napier Lion
Prestazioni
Velocità max201 km/h (125 mph, 109 kt)

i dati sono estratti da Flight[1]

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Il Fokker B.I fu aereo anfibio monomotore biplano sviluppato dall'azienda aeronautica olandese N.V. Nederlandsche Vliegtuigenfabriek (Fokker) nei primi anni venti.

Primo modello in grado di decollare dalla superficie acquatica dell'azienda basata a Veere, fu realizzato in un solo esemplare ed utilizzato fino al termine del decennio dalla Marine Luchtvaartdienst (MLD), la componente aerea della Koninklijke Marine (la marina militare dei Paesi Bassi), nelle Indie orientali olandesi.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi anni della sua attività in territorio olandese la Fokker, che per ragioni di marketing adottò una ragione sociale diversa da quella utilizzata nell'Impero tedesco, iniziò a diversificare la produzione per entrare in fasce di mercato dell'aviazione sia militare che civile in espansione dopo il termine della prima guerra mondiale.

A questo scopo il direttore dell'ufficio tecnico ingegner Walter Rethel avviò lo sviluppo di un velivolo anfibio, ovvero che potesse operare sia da piste tradizionali che dalla superficie dell'acqua. Il progetto era relativo ad un inusuale[2], per l'epoca, modello a scafo centrale con velatura biplano-sesquiplana, ovvero con il piano alare inferiore dall'apertura sensibilmente minore di quello superiore, equipaggiato con un motore installato in configurazione spingente e dotato di un carrello d'atterraggio semiretrattile.[3]

Il nuovo velivolo venne presentato al pubblico con la sigla B.I (da non confondere con i precedenti Fokker M.7 ed M.10 così indicati in servizio dalle autorità militari dell'Impero austro-ungarico) nel settembre 1922[2], spinto da un 12 cilindri a W Napier Lion azionante un'elica quadripala in legno a passo fisso. Le successive prove in volo, condotte dalla superficie del lago IJ, misero in evidenza ottime prestazioni.[2]

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Il B.I fu un modello dall'aspetto, per l'epoca, inusuale.[2]

Lo scafo a doppio gradino, realizzato interamente in duralluminio e dotato di compartimenti stagni[2], assicurava la galleggiabilità della cellula ed integrava le postazioni dei quattro membri dell'equipaggio, i due piloti in una cabina di pilotaggio a posti affiancati posizionata davanti ai piani alari e nei due abitacoli per i mitraglieri, una a prua ed una a metà scafo.[3]

La velatura era di tipo sesquiplana con ali ricoperte da pannelli di compensato, collegate tra loro da una serie di controventature a travatura Warren.[3]

La capacità anfibia era assicurata da un carrello d'atterraggio semiretrattile.

La propulsione era affidata ad un motore Napier Lion, un 12 cilindri a W raffreddato a liquido, posizionato all'altezza del bordo d'uscita dell'ala superiore in configurazione spingente azionante un'elica quadripala in legno a passo fisso. L'impianto di raffreddamento integrava una coppia di radiatori Lamblin.[1]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Al termine delle prove, nel 1923 venne consegnato alla marina militare olandese per una lunga serie di test in condizioni operative, che lo assegnò alla Marine Luchtvaartdienst, la propria componente aerea, che lo utilizzò nelle Indie orientali olandesi fino al 1929.[3]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Flight 1922, p. 773.
  2. ^ a b c d e Flight 1922, p. 772.
  3. ^ a b c d Aerei da guerra 1993, Scheda Fokker B.I e B.II.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Michael John H. Taylor, Jane's encyclopedia of aviation, 2nd Edition, London, Studio Editions, 1989, ISBN 0-517-10316-8.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Fokker B.I e B.II, in Aerei da guerra, Ginevra - Novara, Edito Service S.A. - Istituto Geografico De Agostini, 1993.
  • (EN) The New Fokker Amphibian Flying Boat - 450 H.P. Napier "Lion" Engine, in Flight, 21 dicembre 1922, pp. 772-773.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]