Don't Speak
Don't Speak singolo discografico | |
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Screenshot tratto dal video del brano | |
Artista | No Doubt |
Pubblicazione | 15 aprile 1996 8 novembre 1996 |
Durata | 4:23 |
Album di provenienza | Tragic Kingdom |
Genere | Rock alternativo |
Etichetta | Interscope Records |
Produttore | Matthew Wilder |
Registrazione | 1995 |
Formati | CD, MC |
Certificazioni originali | |
Dischi d'oro | Austria[2] (vendite: 25 000+) Danimarca[3] (vendite: 45 000+) Francia[4] (vendite: 250 000+) Paesi Bassi[5] (vendite: 50 000+) Svezia[6] (vendite: 25 000+) |
Dischi di platino | Australia (2)[7] (vendite: 140 000+) Belgio[8] (vendite: 50 000+) Germania[9] (vendite: 500 000+) Norvegia (2)[10] (vendite: 20 000+) Regno Unito (2)[11] (vendite: 1 200 000+) Stati Uniti (3)[12] (vendite: 3 000 000+) Svizzera[13] (vendite: 50 000+) |
Certificazioni FIMI (dal 2009) | |
Dischi d'oro | Italia[1] (vendite: 25 000+) |
No Doubt - cronologia | |
Don't Speak è un singolo del gruppo musicale statunitense No Doubt, pubblicato il 15 aprile 1996 come terzo estratto dal terzo album in studio Tragic Kingdom.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La canzone è stata scritta da Eric Stefani e da sua sorella Gwen Stefani, prodotta da Matthew Wilder, registrata da Phil Kaffel e missata da Holman e Paul Palmer. Oltre ai musicisti della band, ha collaborato Melissa Hasin, che nel brano suona il violoncello. Il testo parla della fine della relazione sentimentale tra Tony Kanal e Gwen, durata sette anni.
Il brano è stato nominato come "canzone dell'anno" e "miglior performance pop (gruppi musicali)" ai Grammy Awards 1998. Riceve una nomination anche agli MTV Europe Music Awards 1997 come "best song" (e anche "best new act" per la band).
Video musicale
[modifica | modifica wikitesto]La maggior parte del video di Don't Speak, diretto da Sophie Muller, si svolge in un garage, mentre altre scene si concentrano sul volto di Gwen Stefani, lasciando il resto del gruppo in ombra.[14] Inoltre vengono mostrati spezzoni di performance dal vivo dei No Doubt insieme ai Dog Eat Dog ed ai Goldfinger durante un concerto al Roseland Ballroom di New York tenutosi il 21 agosto 1996.
Prima che nel video la musica parta, all'inizio c'è una scena in cui Tony Kanal prende un'arancia da un albero. Il video si conclude con Kanal che rimette l'arancia al suo posto. Durante le trasmissioni del video, normalmente queste scene sono state tagliate.
Il video ha vinto il premio come "miglior video di un gruppo" agli MTV Video Music Awards 1997, dove era in nomination anche nella categoria "miglior video dell'anno".
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]- CD singolo (Australia)
- Don't Speak – 4:27
- Don't Speak (alternative version) – 4:27
- Hey You (acoustic version) – 3:28
- Greener Pastures – 5:05
- CD singolo (Europa), MC (Regno Unito)
- Don't Speak – 4:27
- Greener Pastures – 5:05
Successo commerciale
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante la sua popolarità, Don't Speak non è mai entrato nella Billboard Hot 100 (dato che all'epoca le regole della classifica imponevano l'uscita del brano su supporto fisico), ma raggiunse la vetta della Hot 100 Airplay, dove rimase per 16 settimane consecutive (record battuto due anni dopo da Iris dei Goo Goo Dolls). Successivamente il brano è arrivato alla prima posizione in Regno Unito e Irlanda, poi anche in Canada, Paesi Bassi, Svizzera, Norvegia, Svezia e Danimarca. Ha guadagnato la prima posizione nella Eurochart Hot 100 Singles, dove è rimasto per nove settimane. In Australia il singolo è rimasto in vetta alle classifiche per otto settimane.
Classifiche
[modifica | modifica wikitesto]Classifiche settimanali
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (1996/97) | Posizione massima |
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Australia[15] | 1 |
Austria[15] | 2 |
Belgio (Fiandre)[15] | 1 |
Belgio (Vallonia)[15] | 2 |
Canada[16] | 1 |
Danimarca[17] | 1 |
Europa[18] | 1 |
Finlandia[15] | 4 |
Francia[15] | 4 |
Germania[15] | 2 |
Irlanda[19] | 1 |
Italia[20] | 2 |
Norvegia[15] | 1 |
Nuova Zelanda[15] | 1 |
Paesi Bassi[15] | 1 |
Regno Unito[21] | 1 |
Spagna[22] | 2 |
Stati Uniti (adult alternative)[23] | 12 |
Stati Uniti (adult contemporary)[23] | 6 |
Stati Uniti (adult pop)[23] | 1 |
Stati Uniti (alternative)[23] | 2 |
Stati Uniti (pop)[23] | 1 |
Stati Uniti (radio)[23] | 1 |
Svezia[15] | 1 |
Svizzera[15] | 1 |
Classifiche di fine anno
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (1996) | Posizione |
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Svezia[24] | 16 |
Classifica (1997) | Posizione |
Australia[25] | 8 |
Austria[26] | 5 |
Belgio (Fiandre)[27] | 10 |
Belgio (Vallonia)[28] | 7 |
Canada[29] | 11 |
Francia[30] | 18 |
Germania[31] | 6 |
Nuova Zelanda[32] | 30 |
Paesi Bassi[33] | 22 |
Regno Unito[34] | 7 |
Svizzera[35] | 5 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Don't Speak (certificazione), su FIMI. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (DE) No Doubt - Don't Speak – Gold & Platin, su IFPI Austria. URL consultato il 5 settembre 2018.
- ^ (DA) Don't Speak, su IFPI Danmark. URL consultato il 4 ottobre 2023.
- ^ (FR) No Doubt - Don't Speak – Les certifications, su SNEP. URL consultato il 5 settembre 2018.
- ^ (NL) Goud/Platina/Diamant, su Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 5 settembre 2018.
- ^ (SV) Gold & Platinum 1987–1998 (PDF), su IFPI Sverige. URL consultato il 5 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2012).
- ^ (EN) ARIA Charts - Accreditations - 1997 Singles (PDF), su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 5 settembre 2018.
- ^ (NL) GOUD EN PLATINA - singles 1997, su Ultratop. URL consultato il 5 settembre 2018.
- ^ (DE) No Doubt – Don't Speak – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 5 settembre 2018.
- ^ (NO) Trofeer 1993–2011, su IFPI Norge. URL consultato il 5 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2012).
- ^ (EN) Don't Speak, su British Phonographic Industry. URL consultato il 29 settembre 2018.
- ^ (EN) No Doubt - Don't Speak – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato l'8 luglio 2023.
- ^ (DE) Edelmetall, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 5 settembre 2018.
- ^ "It's No Doubt, Not The Gwen Stefani Experience". MTV News. 17 gennaio 1997. Ultimo accesso: 24 dicembre 2006.
- ^ a b c d e f g h i j k l (NL) No Doubt - Don't Speak, su Ultratop. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (EN) Top Singles - February 10, 1997, su Library and Archives Canada. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (EN) Nielsen Business Media, Inc., Hits of the World - Denmark, in Billboard, 15 febbraio 1997, p. 55. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (EN) Nielsen Business Media, Inc., Hits of the World - Eurochart, in Billboard, 22 febbraio 1997, p. 39. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (EN) Database, su The Irish Charts. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ Classifica settimanale WK 13 (dal 21.03.1997 al 27.03.1997), su Federazione Industria Musicale Italiana. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (EN) Official Singles Chart: 16 February 1997 - 22 February 1997, su Official Charts Company. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
- ^ a b c d e f (EN) No Doubt – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 20 agosto 2018. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
- ^ (SV) Årslista Singlar, 1996, su Sverigetopplistan. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (EN) ARIA Top 100 Singles for 1997, su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (DE) Jahreshitparade 1997, su austriancharts.at. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (NL) Jaaroverzichten 1997, su Ultratop. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (FR) Rapports annuels 1997, su Ultratop. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (EN) Top 100 Singles of 1997, su Library and Archives Canada. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (FR) Tops de l'année: Top Singles 1997, su Syndicat national de l'édition phonographique. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (DE) Single – Jahrescharts 1997, su Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (EN) Top Selling Singles of 1997, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 20 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2016).
- ^ (NL) Dutch charts jaaroverzichten 1997, su Dutch Charts. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (EN) Chart Archive - 1990s Singles, su everyhit.com. URL consultato il 20 agosto 2018.
- ^ (DE) Schweizer Jahreshitparade 1997, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 20 agosto 2018.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- No Doubt - Don't Speak, su YouTube, 7 ottobre 2009.
- (EN) Don't Speak, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Don't Speak, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Don't Speak (canzone), su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Don't Speak (album), su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Singoli rock alternativo
- Singoli dei No Doubt
- Singoli del 1996
- Singoli certificati disco d'oro in Austria
- Singoli certificati disco d'oro in Danimarca
- Singoli certificati disco d'oro in Francia
- Singoli certificati disco d'oro nei Paesi Bassi
- Singoli certificati disco d'oro in Svezia
- Singoli certificati due volte disco di platino in Australia
- Singoli certificati disco di platino in Belgio
- Singoli certificati disco di platino in Germania
- Singoli certificati due volte disco di platino in Norvegia
- Singoli certificati due volte disco di platino nel Regno Unito
- Singoli certificati tre volte disco di platino negli Stati Uniti d'America
- Singoli certificati disco di platino in Svizzera
- Singoli certificati disco d'oro in Italia
- Singoli al numero uno in Australia
- Singoli al numero uno in Canada
- Singoli al numero uno in Danimarca
- Singoli al numero uno in Europa
- Singoli al numero uno in Irlanda
- Singoli al numero uno in Norvegia
- Singoli al numero uno in Nuova Zelanda
- Singoli al numero uno in Svezia
- Singoli al numero uno in Svizzera
- Singoli al numero uno nei Paesi Bassi
- Singoli al numero uno nel Regno Unito
- Videoclip diretti da Sophie Muller