Criterion Games

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Criterion Games
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StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Forma societariaSussidiaria
Fondazione1993
Sede principaleGuildford
GruppoElectronic Arts
Persone chiave
SettoreProduzione di software e videogiochi
Prodotti
Sito webwww.criteriongames.com/

Criterion Games (ufficialmente Criterion Software) è una software house britannica fondata nel febbraio 1993. È situata a Guildford, nella contea di Surrey, in Inghilterra. Criterion è divenuta famosa per videogiochi di guida in stile arcade, come Burnout e Need for Speed, e per l'FPS di successo Black.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Criterion Software Ltd. è nata per commercializzare RenderWare, una API 3D per videogames. Inizialmente Criterion Games era una divisione di Criterion Software, creata per sviluppare giochi, utilizzando RenderWare, il motore grafico sviluppato dalla stessa software house. RenderWare è stato utilizzato in diversi giochi della serie Grand Theft Auto, sviluppata da Rockstar Games, e nella serie Burnout, sviluppata dalla stessa Criterion.

Nell'estate del 2004, Electronic Arts ha annunciato di aver acquistato Criterion Games per 40 milioni di sterline. L'acquisizione è stata seguita dall'uscita di Black, uno sparatutto in prima persona ambientato nell'Europa dell'Est, nel quale gli sviluppatori hanno inserito alcuni effetti cinematografici, caratteristici della serie di Burnout. Dopo l'acquisto, sia EA che Criterion, hanno dichiarato che RenderWare continuerà a rimanere disponibile per gli sviluppatori indipendenti.

All'inizio del 2007 EA ha unito il suo studio di sviluppo di Chertsey (EA Brightlight) con Criterion Games, in un nuovo edificio nel centro di Guildford. Anche se condividono lo stesso edificio, Criterion e gli studi di EA sono completamente indipendenti tra di loro. EA Brightlight, successivamente EA Bright Light, è stata soppressa definitivamente nel 2011.

Il 14 giugno 2010 Criterion Games ha annunciato che Need for Speed: Hot Pursuit, verrà distribuito a novembre 2010 per PlayStation 3, Xbox 360 e Microsoft Windows. Il gioco utilizza un nuovo motore grafico chiamato Chameleon, e introduce Autolog, un nuovo sistema che permette di connettersi, confrontarsi e competere con i propri amici.

Il 1º giugno 2012, pochi giorni prima dell'E3 di Los Angeles, EA ha annunciato Need for Speed: Most Wanted[1]. Lo sviluppo è stato affidato a Criterion Games, il gioco è una riedizione dell'amatissimo gioco di corse del 2005. Inoltre dispone di un gameplay open world, caratteristico della serie Burnout e della nuova versione del sistema Autolog, lanciato da Criterion con Hot Pursuit.

Giochi sviluppati[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nome Piattaforme Motore
1996 Scorched Planet Microsoft Windows Sconosciuto
1997 Sub Culture Microsoft Windows
1998 Redline Racer Dreamcast (solo Giappone), Microsoft Windows
1999 TrickStyle Dreamcast, Microsoft Windows RenderWare
1999 Suzuki Alstare Racing Dreamcast, Game Boy Color
2000 Deep Fighter Dreamcast, Microsoft Windows
2001 Burnout PlayStation 2, Xbox, GameCube
2002 AirBlade PlayStation 2
2002 Burnout 2: Point of Impact PlayStation 2, Xbox, GameCube
2004 Burnout 3: Takedown PlayStation 2, Xbox
2005 Burnout Revenge PlayStation 2, Xbox, Xbox 360
2005 Burnout Legends PlayStation Portable
2006 Black PlayStation 2, Xbox
2008 Burnout Paradise PlayStation 3, Microsoft Windows, Xbox 360
2010 Need for Speed: Hot Pursuit PlayStation 3, Microsoft Windows, Xbox 360 Chameleon
2011 Burnout Crash! PlayStation Network, Xbox Live Arcade, iOS Sconosciuto
2012 Need for Speed: Most Wanted PlayStation 3, PlayStation Vita, Microsoft Windows, Xbox 360, iOS Chameleon
2013 Need for Speed: Rivals PlayStation 4, Xbox One, Microsoft Windows Frostbite 3
2018 Burnout Paradise Remastered PlayStation 4, Xbox One, Microsoft Windows, Nintendo Switch RenderWare
2022 Need for Speed: Unbound PlayStation 5, Xbox Series X e S, Microsoft Windows Frostbite 3

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN156161279 · WorldCat Identities (ENviaf-156161279