Classe S (sommergibile Italia 1942)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Classe S
L'U-995, Type VII C/41, come nave museo a Laboe
Descrizione generale
TipoSommergibile
Numero unità9
Ordine05-06-1941 (S1 e S2), 25-08-1941 (S3, S3, S5, S6, S7, S8, S9)
CantiereDanziger Werft;
Schichau-Werke
Danzica
Entrata in servizio26-06-1943(S1), 04-07-1942 (S2), 18-07-1943 (S3),

14-07-1943 (S4), 31-07-1943 (S5), 04-08-1943 (S6), 14-08-1943(S7), 25-08-1943 (S8), 26-08-1943S(S9)

Caratteristiche generali
Dislocamentoin emersione: 769 t
in immersione: 871
Lunghezza67,1 m
Larghezza6,2 m
Pescaggio4,8 m
Profondità operativa280 m
Propulsione2 motori diesel
2 motori elettrici di propulsione A.E.G.
1 batteria di accumulatori al piombo
Autonomia6500 nm a 12 n
9400 nm a 10 n
in immersione: 80 nm. a 4 n
130 nm a 3 n
Equipaggio4 Ufficiali
40 Sottufficiali e Comuni
Armamento
Artiglieria1 mitragliera 3,7 cm FlaK 42 da 37 mm
2 mitragliere singole da 2 cm FlaK 38 da 20 mm
Siluri4 tubi lanciasiluri AV da 533 mm
1 tubi lanciasiluri AD da 533 mm
13 siluri da 533 mm (10 a prora e 3 a poppa)
dati tratti da Regi Sommergibili Classe " S "
voci di classi di sommergibili presenti su Wikipedia

La classe S del 1942 doveva essere una classe di 9 sommergibili della Regia Marina, composta da U-Boot tipo VII-C, un sommergibile atlantico tedesco della classe U-Boot, caratterizzato da una buona manovrabilità e da una rapida immersione.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'aprile del 1943 venne stipulato tra l'Italia e la Germania un accordo per la fornitura alla Regia Marina di 9 sommergibili Tipo VII-C; In cambio l'Italia avrebbe ceduto 9 sommergibili tra quelli oceanici presenti alla base di Bordeaux (Betasom) per venire in seguito modificati dalla Kriegsmarine come battelli da trasporto.

All'inizio di settembre del 1943 alcune unità erano quasi pronte in vista del trasferimento alle basi operative in territorio francese ma l'armistizio da parte italiana fece decadere l'accordo e i sommergibili vennero ripresi in consegna dalla Kriegsmarine.

Nessuno dei battelli del lotto effettuò missioni di guerra per la Regia Marina[1].

Unità[modifica | modifica wikitesto]

Nome battello Designazione precedente[2] Cantiere di costruzione Data di consegna Comandante Destino finale[3]
S.1
U 428
Danziger Werft
Danzica
26.06.1943
c.c. Athos Fraternale Autoaffondato il 04.05.1945 nel canale di Kiel
S.2
U 746
Schichau-Werke
Danzica
04.07.1943
t.v. Augusto Biagini Danneggiato da bombardamento aereo, autoaffondato nel golfo di Gelting
S.3
U 747
Schichau-Werke
Danzica
17.07.1943
t.v. Roberto Rigoli Perduto per bombardamento aereo USAAF l'8.05.1945 ad Amburgo
S.4
U 429
Danziger Werft
Danzica
14.07.1943
t.v. Angelo Amendolia Perduto per bombardamento aereo RAF il 30.03.1945 a Wilhelmshaven
S.5
U 748
Schichau-Werke
Danzica
31.07.1943
c.c. Mario Arillo Autoaffondato il 03.05.1945 a Rendsburg
S.6
U 430
Danziger Werft
Danzica
04.08.1943
t.v. Mario Rossetto Perduto per bombardamento aereo RAF il 30.03.1945 a Brema
S.7
U 749
Schichau-Werke
Danzica
14.08.1943
t.v. Alberto Longhi Perduto per bombardamento aereo USAAF il 04.04.1945 a Kiel
S.8
U 1161
Danziger Werft
Danzica
25.08.1943
t.v. Federico De Siervo Autoaffondato il 04.05.1945 a Flensburgo
S.9
U 750
Schichau-Werke
Danzica
26.08.1943
t.v. Emerico Siriani Autoaffondato il 05.05.1945 a Flensburgo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Regi Sommergibili Classe " S ", su grupsom.com. URL consultato il 23 ottobre 2011.
  2. ^ Tutti i battelli erano stati ordinati precedentemente dalla Kriegsmarine all'inizio del 1943
  3. ^ Tutti i battelli vennero riconsegnati alla Kriegsmarine a Danzica. Riassunsero il numero U-Boot originale e vennero impiegati per l'addestramento.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Erminio Bagnasco, Achille Rastelli, Centosettantadue battelli italiani nella seconda guerra mondiale, Parma, Albertelli, 2007, ISBN 978-600-130-662-4.
  • Teucle Meneghini, Cento sommergibili non sono tornati, Roma, C.E.N., 1980, ISBN 978-88-8478-115-4.
  • Sergio Nesi, Decima flottiglia nostra... I mezzi d'assalto della Marina Italiana al Sud e al Nord dopo l'armistizio, Bologna, Lo Scarabeo, 2008, ISBN 978-88-8478-115-4.
  • Mario Rossetto, I sommergibili classe "S", in Storia Militare, n. 11, agosto 1994, pp. 25-32. URL consultato il 23 ottobre 2011.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]