Chiesa di Ognissanti (Bergamo)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Chiesa di Ognissanti
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàBergamo
Indirizzoviale Ernesto Pirovano, 21
Coordinate45°41′57.01″N 9°41′19.5″E / 45.69917°N 9.68875°E45.69917; 9.68875
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Bergamo
Inizio costruzione1961

La chiesa di Ognissanti, conosciuta anche come tempio di Ognissanti, è un luogo di culto cattolico posto all'interno del Cimitero monumentale di Bergamo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 30 aprile 1962 il consiglio comunale di Bergamo approvò la costruzione di un edificio di culto nel cimitero cittadino. Il tempio dedicato a tutti i santi fu realizzato nel 1962 su progetto dell'ingegnere Pietro Milanesi con la posa della prima pietra proprio il giorno della festa della sua dedicazione, con la benedizione del vescovo di Bergamo Giuseppe Piazzi. L'edificio venne edificato in breve tempo, entro tre anni fu infatti agibile al culto.[1] La chiesa è di proprietà dell'amministrazione comunale di Bergamo, che l'ha concessa in gestione ai frati cappuccini.

Durante giorni del coronavirus la chiesa è diventata la camera mortuaria dei tanti morti della città orobica.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa presenta un'unica aula, con il presbiterio a cui si accede da quattro gradini in marmo nero dove spiccano i mosaici del bergamasco Trento Longaretti eseguiti nel 1970. Le figure a grandi dimensioni di angeli e di santi sono poste lungo le pareti del presbiterio e sono raffigurate in movimento processuale fino a raggiungere la parte centrale dell'abside dove è posto il ciborio dove la luce dorata diventa quasi accecante.[3] Longaretti realizzò anche le pitture sul timpano dell'ingresso principale e sulle travi delle facciate laterali.

Lungo le pareti dell'aula corre l'altorilievo di grandi proporzioni, con la raffigurazione della Via Crucis scolpita da Piero Brolis che racconta i passaggi della passione di Gesù a grandezza naturale in un susseguirsi di immagini.[1] Le quattordici stazioni, sviluppate su 45,52 m. eseguite a fusione a cera persa dalla fonderia milanese d'Arte De Andreis di Quinto de' Stampi, sono suddivise su due fasce da sette stazioni ciascuna per un numero complessivo di ottantadue personaggi. Le figure sono molto plastiche e raffigurano un'unica storia che si sussegue coinvolgendo il visitatore portandolo a diventare parte viva all'evento. L'opera, che ha un peso complessivo di 98 quintali, fu inaugurata il 28 novembre 1971.[4]

Il campanile della chiesa è fornito di due campane fuse dalla ditta bergamasca Angelo Ottolino. La minore in MI4 è posta montata su ceppo a ruota, mentre quella maggiore in RE3 è fissa a motore.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Cimitero, per la chiesa di Ognissanti, su primabergamo.it. URL consultato il 19 marzo 2020..
  2. ^ Bergamo la chiesa del cimitero diventa camera mortuaria: "Non c'è più posto, qui in attesa della cremazione", su milano.repubblica.it, L'Eco di Bergamo. URL consultato il 19 marzo 2020..
  3. ^ Longaretti (1970), su beweb.chiesacattolica.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 19 marzo 2020..
  4. ^ Piero Brolis scultore, su pierobrolis.it, Piero Brolis. URL consultato il 19 marzo 2020..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Mascherpa [et alii], Il Tempio di Ognissanti al Cimitero di Bergamo, Bergamo, Frati Cappuccini con la collaborazione della Banca Popolare di Bergamo, 1975.
  • Pier Luigi De Vecchi, Piero Brolis, Genesi di un'opera. Disegni e bozzetti preparatori della Via Crucis del Tempio di Ognissanti in Bergamo, a cura di Silvia Paravicini-Brolis, Edizioni Bolis, 1992.
  • Vittorio Mora, La "Via Crucis" dello scultore Piero Brolis (Tempio di Ognissanti nel Cimitero di Bergamo), Gorle, Istituto Grafico Litostampa, 1987.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]