Bulls on Parade

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Bulls on Parade
singolo discografico
ArtistaRage Against the Machine
Pubblicazione9 febbraio 1996
Durata11:53
Album di provenienzaEvil Empire
Dischi1
Tracce2
GenereAlternative metal[1]
Rap metal[1]
Funk metal
EtichettaEpic Records
ProduttoreBrendan O'Brien, Rage Against the Machine
Certificazioni
Dischi d'argentoBandiera del Regno Unito Regno Unito[2]
(vendite: 200 000+)
Rage Against the Machine - cronologia
Singolo precedente
(1994)
Singolo successivo
(1996)

Bulls on Parade è un singolo del gruppo musicale statunitense Rage Against the Machine, pubblicato il 9 febbraio 1996 dalla Epic Records. Il brano Bulls on Parade è anche contenuto nel loro secondo album in studio Evil Empire, pubblicato nell'aprile dello stesso anno.

Il brano[modifica | modifica wikitesto]

Oltre che per gli argomenti tratti nel testo, il brano è noto per l'assolo di chitarra di Tom Morello, durante il quale il chitarrista produce un suono simile a quello dello scratch di un DJ. Tecnicamente, l'effetto è ottenuto mediante lo strofinamento della mano sinistra sulle corde, mentre l'altra muove alternativamente lo switch dei pick-up della chitarra. Per fare questo è necessario quindi impostare il volume del neck pick-up a zero.

La canzone è stata suonata al Saturday Night Live nell'aprile del 1996. Il programma prevedeva l'esecuzione in totale di due canzoni da parte della band, che furono poi ridotte a un singolo pezzo poiché la band appese delle bandiere americane rovesciate sopra agli amplificatori. Le bandiere vennero rimosse da parte dello staff del programma e la band venne invitata a lasciare il palco dopo il primo brano. Si trattava di un gesto di protesta da parte del gruppo verso l'allora candidato alle primarie del partito repubblicano Steve Forbes, presente in studio come ospite della trasmissione televisiva.

Il testo[modifica | modifica wikitesto]

Il testo del brano contiene un attacco a quello che è un fenomeno che viene definito come complesso militare-industriale e che rappresenta la tendenza da parte dell'industria, quella bellica in particolare, a incoraggiare il governo a intraprendere azioni militari, al fine di poter stipulare nuovi contratti e aumentare i propri profitti. Versi come «Weapons not food, not homes, not shoes, not need, just feed the war cannibal animal»[3] o «What we don't know keeps tha contracts alive an movin'»[3] sono solo alcuni esempi delle numerose allusioni presenti nel testo della canzone e relative a questo argomento.

La frase «Terror rains drenchin', quenchin' tha thirst of tha power dons»[3] starebbe a denunciare come la paura verso il terrorismo sia usata da parte del governo statunitense per manipolare il popolo americano e indurlo ad accettare dubbie azioni militari da parte del proprio Paese. Le parole "terror rains" (letteralmente, "il terrore piove") contengono inoltre un doppio senso poiché si pronunciano allo stesso modo di "terror reigns", che in italiano significa letteralmente "il terrore regna". Questo sarebbe un riferimento all'uso che viene fatto del terrore come strumento di governo.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Bulls on Parade – 3:50
  2. Hadda Be Playing on a Jukebox (Live) – 8:03

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Bulls on Parade è presente nel videogioco Guitar Hero III: Legends of Rock.

Una piccola parte di Bulls on Parade è stata campionata dai Prodigy e compare nel loro brano Smack My Bitch Up. Si può ascoltare al minuto 2:15.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Stephen Thomas Erlewine, Evil Empire, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 25 novembre 2014.
  2. ^ (EN) Rage Against The Machine, Bulls On Parade, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 14 febbraio 2020.
  3. ^ a b c (EN) Zack de la Rocha, Bulls on Parade Lyrics, su ratm.com. URL consultato il 25 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2014).
  4. ^ (EN) The Prodigy's 'Smack My Bitch Up' - Discover the Sample Source, su WhoSampled. URL consultato il 6 febbraio 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]