Bozza:Violante Valenti

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Violante Valenti (Napoli, 13 febbraio 1964) è una scrittrice e regista italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Napoli nel 1964, primogenita dello scenografo, regista e pittore Pino Valenti da Melilli e di Adele Polidori, cultrice d’antiquariato.

Sin dall’infanzia segue il padre sui set, rivelando un talento precoce per la musica e la scrittura scenica e poetica.

Inizia la sua prima formazione teatrale a Napoli con Zietta Liù ne La ribalta, scuola di teatro per fanciulli e, in seguito, con la Cooperativa Anonima Teatrale Partenopea guidata dal regista Sergio Pacelli.

Selezionata dal Maestro Vincenzo Vitale, si forma nell’ambito della omonima scuola pianistica napoletana e inizia una precoce attività musicale come bambina prodigio, debuttando a 12 anni con la compagnia napoletana del regista Pacelli nello spettacolo Ura Disparnona, e poi, come solista, per gli Incontri Musicali con la gioventù.

Anni 1980[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni Ottanta si trasferisce con la famiglia in Sicilia, continuando una intensa attività come pianista e interprete alla spinetta, anche in formazione cameristica, a livello regionale e nazionale, eseguendo registrazioni e collaborando come curatrice e autrice di colonne sonore per la Terza Rete Regionale della Rai.

Scrittrice[modifica | modifica wikitesto]

Come scrittrice esordisce da giovanissima nel 1983 con la raccolta poetica Canti Glaciali, per le edizioni Sciascia, per la quale viene segnalata dalla critica nel volume Novecento Siciliano, edizioni Tifeo 1986. Un’assidua meditazione sul tempo e sulla morte, espressa in moduli stilistici originali, tra sprezzo e ferocia.

Nel 1985 si laurea in Lettere classiche con lode e pubblicazione, discutendo la tesi Vita e Teatro nel carteggio inedito di Flaminio Scala a Don Giovanni de’ Medici, di cui sarà edito un estratto dall’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti (1986).

Docente di filosofia e scienze umane nei Licei, ha collaborato con la cattedra di Letteratura Italiana della Facoltà di Lettere dell’Università di Palermo, con il Centro Internazionale di Etnostoria e con la cattedra di Storia del Teatro e dello Spettacolo dell’Ex Magistero dell’Università di Palermo.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Anni ottanta[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1983 scrive i testi e cura il commento musicale dello spettacolo "Naxos tra mito e storia" per la Terza rete Rai Regione Sicilia.

Nel 1984 esordisce nella regia teatrale con la sua opera I Giullari della Memoria, scritta per la Prima edizione del Premio Internazionale De Aetna (Bronte, Castello di Nelson ) e trasmessa sul Terzo Canale Regionale della Rai.

Nel 1986 inizia una lunga collaborazione con la storica Rivista Sipario, con saggi, recensioni, articoli, inserendosi nel circuito della cultura teatrale italiana. Nel 1988 partecipa al Convegno Prospettive del Teatro in Sicilia fra tradizione e innovazione affrontando il tema del dissidio tra Letteratura e Teatro.

Nel 1989 incontra, in esclusiva per Sipario, Marcel Marceau, a cui dedica un ampio articolo. Ne nasce una breve ma intensa amicizia per cui l’artista le farà dono del nastro con l’incisione originale della narrazione della sua arte.

Anni Novanta[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1990 scrive "La restituzione del seme", in scena nell’Ambito della Rassegna Paginette sull’Amore per il Teatro Teatès, nell’interpretazione di Gigi Borruso.

"L’unica veramente giovane, Violante Valenti, con “La restituzione del seme” riconduceva il tema alla donna e alla matura sensibilità post-femminista con accenti poetici e richiami al mito e alla maschera. Ricordava il Pavese dei “Dialoghi con Leucò”, ma l’autenticità era tale da costringere l’attore ad allontanarsi dalla prigione dell’estraniamento.
La Valenti è l’unica ad aver suggerito un adattamento per la scena del suo “La restituzione del seme”, un intenso frammento in cui si mescola il mito ebraico e l’immaginifico contemporaneo."

Nel 1991 presenta il volume del pittore Salvatore Fiume Tragedie, Drammi, Commedie, edito da Sipario, in prima italiana, al Teatro Biondo di Palermo, nella Serata Omaggio dedicata all’Autore, con la partecipazione di Arnoldo Foà.

Nello stesso anno scrive per la Rai Radiotelevisione Italiana, i testi della Trasmissione Televisiva La Favola di Emilio. Una scuola per tutti, ma veramente per tutti? trasmessa sul Terzo Canale Regionale della Rai.

Nel 1993 scrive per i Quaderni di Sala del Teatro Argentina di Roma nei numeri dedicati a La bottega del caffè di C. Goldoni per la regia di Mario Missiroli e all’Oreste di V. Alfieri per la regia di Gabriele Lavia.

Nello stesso anno per i Saggi dell’Immaginario della rivista Fiction, cura, in collaborazione con lo psicoanalista Beppe Musotto, allievo diretto di Jacques Lacan, la prima traduzione italiana di uno dei testi inediti più controversi di Lacan, L’Amour, tratto dal Seminario Les non dupes errent del 1973-1974.

Nel 1995 apre il fronte dell’indagine sul teatro leopardiano con il saggio Il Teatro della Poesia e dell’Illusione, L’Epos, Palermo, che le vale l’interesse del prof. F. Foschi, allora presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, che darà l’imprimatur all’opera, alla quale sarà riconosciuto il merito di aver tracciato per la prima volta in Europa quello che la Valenti ha definito “sistema drammaturgico leopardiano”, cui seguiranno i suoi studi e la scrittura drammaturgica con la ricostruzione dei frammenti delle tre opere teatrali incompiute di Leopardi: Maria Antonietta, Erminia e Telesilla.

"E’ un lavoro di grande interesse scientifico e di forte impatto culturale, in quanto è la prima volta che viene proposto un Leopardi drammatico attraverso il recupero integrale dei suoi abbozzi teatrali."
"… Sulla penetrazione di Leopardi nell’immaginazione e nella coscienza letteraria europea il ruolo svolto dal dramma si è fatto protagonista, aprendo una delle questioni più urgenti riguardante la pubblicazione degli inediti dello scrittore. Da un’indagine sullo Zibaldone, infatti, la studiosa Violante Valenti ha potuto rintracciare un vasto sistema drammaturgico."

Nel 1997 recensisce per Sipario Ceneri alle Ceneri di Harold Pinter, rappresentata in prima italiana con debutto al Teatro Biondo di Palermo, con Adriana Asti e Jerzy Stuhr, per la regia dello stesso Pinter.

Per Estate in Provincia ’98, sotto l’egida del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, nel chiostro dell’Abazia di San Martino delle Scale, va in scena la Serata Leopardi, un recital conferenza dell’autrice con una lettura teatrale, in prima assoluta, di stralci tratti dai testi teatrali leopardiani ricostruiti, per la regia di Salvo Tessitore. L’evento riscuote ampia risonanza.

"Una rivalutazione … che ha fatto sicuramente emergere anche degli aspetti poco noti dell’opera leopardiana, avvicinando maggiormente ai giovani il grande poeta."
"Un’operazione filologica di grande interesse ha evidenziato un aspetto poco noto del grande recanatese a duecento anni dalla nascita … Più di cinquecento persone attente e curiose di fronte a un Leopardi inedito …"

Nel 1998 partecipa al X Convegno Internazionale Lo Zibaldone: cento anni dopo. Composizione, edizione, temi, organizzato dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, con l’intervento Il Teatro della Poesia e dell’Illusione nello Zibaldone.

Nel 1999 la Rivista Istituto delle Ricerche di Santa Fé pubblica in traduzione spagnola il saggio Leopardi teorico e autore drammatico.

Nello stesso anno, in occasione delle Celebrazioni Leopardiane per il 201° Anniversario della nascita, su iniziativa del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e del Centro mondiale della Poesia va in scena la riduzione della ricostruzione poetica dei frammenti della Maria Antonietta (ormai riconosciuta come “redazione Valenti”), a cura di Donatella Donati.

"Proprio a Recanati, l’opera rivivrà secondo la ricostruzione e integrazione poetica originale di Violante Valenti … In prima italiana e sotto il patrocinio del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, sarà la stessa Valenti a interpretarla nella veste di voce narrante, insieme ad Annamaria Ghirardelli (voce recitante) e col commento musicale del flautista Giampaolo Corradetti, sull’allestimento scenico di Roberto Tanoni."
"Proprio il testo che si riferisce alla tragica morte della regina di Francia e alle sue ultime ore prima di salire al patibolo, è andato in scena a Recanati nella piazza Sabato del Villaggio, per conto del Centro Nazionale di Studi Leopardiani. Nella originale ricostruzione operata dalla poetessa e musicista, cui si devono alcuni saggi sul teatro europeo e in particolare quello sul Teatro rivoluzionario francese."

Anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2001 incontra ampio consenso di critica e pubblico a livello nazionale, con il debutto a Palermo e a Roma de La casa dalle porte rosse, dramma tragicomico in cinque quadri. Il suo Manifesto per un Teatro nazionale di Poesia, pubblicato nello stesso anno sulla rivista Sipario apre nuovi fronti critici sul Teatro di Poesia in Italia.

"Arlecchini indecenti e spasimanti impazzite, guaritori improbabili ed eroine classiche che si fanno amazzoni post atomiche. Se avete deciso di entrare nella “Casa dalle porte rosse”… vi attende un delizioso circuito a tappe che parte dalla favola e approda al desiderio, si tuffa nell’universo della femminilità e si crogiola tra passione e morte, gioco e crudeltà. Il dramma tragicomico in sei stanze per cinque compagnie, elaborato da Violante Valenti per 40 spettatori per volta … è un percorso fascinoso tra fiaccole, grammofoni, ring, trappole improvvisate e buste trasparenti sospese a mezz’aria che brillano di liquidi colorati. Ogni luogo è un palcoscenico che si apre e si chiude dopo un quarto d’ora: ci sono i frizzi briosi de “La pazza per amore” diretta da Cocò Gulotta, la poesia surreale de “La schifa serpentessa” diretta da Emma Dante, il tormentato e delicato soliloquio di Consuelo Lupo, “Almetta d’Amore”, e poi le atmosfere da “Arancia meccanica” per “Amina di Morte” con Stefania Blandeburgo e Filippo Luna, egregiamente diretto da Rinaldo Clementi … C’è come una cesura narrativa con la performance sognante di “L’Amante di Baires” di Sandro Dieli e poi si torna in arena tutta femminile, che sembra un’astronave in partenza. Il pubblico spia le attrici dall’esterno … è “Profezia dell’Assenza” di Violante Valenti, con l’originale regia di Giuseppe Cutino. Quattro eroine del teatro classico (Sabrina Petyx, Sabrina Recupero, Caterina Marcianò e Laura Isgrò) attendono la fine del teatro, la disgregazione totale…"
"La casa dalle porte rosse è un vero e proprio inno al palcoscenico …" "A Roma approda il nuovo allestimento di Violante Valenti … uno spettacolo riuscito, che nel percorso che va dal concepimento alla realizzazione, raggiunge l’equilibrio desiderato, tra intenzioni, sperimentazione linguistica, impatto comunicativo ed efficacia."

Nello stesso anno va in scena Il Vicerè Pirata, testo e regia di V. Valenti- musiche di Gioacchino Zimmardi. Lo spettacolo inaugura l’ apertura al pubblico del Forte di Castellammare a Palermo, con repliche al Teatro Politeama, Rocca di Cento (Ferrara), Reale Collegio di Spagna di Bologna.

Nel 2002 va in scena Come Pulcinella Principe lasciò Napoli senza musica e partì a cercarla in terra d’Irlanda… di Violante Valenti- musiche di Gioacchino Zimmardi- con repliche fino al 2019.

"Come Pulcinella Principe lasciò Napoli senza musica e partì a cercarla in terra d’Irlanda … nella raffinata regia e straordinaria interpretazione di Violante Valenti … ci ha fatto rivivere il Teatro di Eduardo in quel napoletano classico di tradizione scenica con incursioni maccheroniche e storpiature d’effetto … un viaggio immaginario nella Commedia dell’Arte. E’ esilarante, divertente, il pubblico che applaude ripetutamente durante la rappresentazione … testo e musiche sono originali …"

Nel 2004, per il Progetto Leopardi nei Teatri, su invito del Centro Mondiale della Poesia di Recanati, incontra gli Studenti dell’ Università di Macerata sul tema Leopardi, il Teatro della Poesia e dell’Illusione.

Nel 2005, per la serie Atti Unici Viaggio di nozze, su commissione della CAMA Sas-“Sipario Edizioni”- di Milano, scrive per la Radio Televisione della Svizzera Italiana - Rete Due - il radiodramma Finché morte non ci separi (Copyright, novembre 2005-), con Benedetta Laurà, Claudio Moneta e Augusto Di Bono, per la regia di Mattia Sebastiano Giorgetti.

Nel 2006 al Teatro Politeama di Palermo va in scena Profezia del Sonno Bianco, con Benedetta Laurà e Nina Alessi, musiche di Gioacchino Zimmardi, regia di Mattia Sebastiano Giorgetti.

Partecipa agli Atti del XI Convegno Internazionale di Studi leopardiani di Recanati -La dimensione teatrale in Giacomo Leopardi- con l’intervento La Riforma teatrale di Leopardi. Dal sistema drammaturgico dello Zibaldone al Teatro per frammenti .

Anni Duemiladieci[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2011, dopo un lungo e travagliato processo di redazione e revisione, pubblica La riforma teatrale di Leopardi, La stesura integrale di «Maria Antonietta», «Erminia», «Telesilla»,  Morrone editore.

"L’Autrice è convinta dell’universale possibilità dell’interpretazione, che, se supportata da rigorose chiavi filologico-esegetiche di accesso al testo, trova legittimità in quanto portatrice di una dimensione interiore che il momento poietico lascia emergere per poi assorbire lo stesso soggetto interpretante in un processo di alterità-unità, che diventa identificazione. La profonda fede in questo processo di interpretazione, di ricostruzione filologica e di raffronto testuale ma anche di libera composizione poetica dei vuoti testuali originali, convince la Valenti a restituire l’intera drammaturgia leopardiana al Teatro. La ringraziamo per averci fatto conoscere, dopo tanto silenzio di critici e studiosi, un aspetto così inedito ed importante di uno dei poeti più amati dagli italiani".

Nello stesso anno l’opera viene presentata con successo al Salone del Libro di Torino.

Sul finire degli anni duemiladieci, la scrittrice, profondamente cristiana, vive un periodo di forte introspezione spirituale e inizia a scrivere le sue Meditazioni sul Santo Rosario.

Anni Duemilaventi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2022 dà alle stampe Per la Pace della Porta accanto, Meditazioni sul Santo Rosario.

Nel 2023 insieme alla madre Adele Polidori e al fratello Alessandro, doppiatore e regista (quali unici eredi dello scenografo, pittore e regista Pino Valenti), costituisce, con l’Amministrazione Comunale di Melilli, paese di origine della famiglia paterna, la Fondazione Museo Pino Valenti da Melilli, di cui è il direttore artistico.

Opere e saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Canti Glaciali, S. Sciascia, Caltanissetta-Roma, 1983.
  • Vita e Teatro nel carteggio inedito di Flaminio Scala a Don Giovanni de’ Medici, Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti, Palermo,1986.
  • Traduzione dei seminari inediti di Jacques Lacan su “L’Amour”, in Fiction, settembre 1993.
  • Ce(n)sure, in Fiction, L’Epos, settembre 1993.
  • Goldoni e Mozart, in Quaderni di Sala Teatro Argentina, Roma, 1993.
  • Alfieri tra Goldoni e Leopardi, in Quaderni di Sala Teatro Argentina, Roma, 1993.
  • Leopardi, Il Teatro della Poesia e dell’Illusione, L’Epos, Palermo, 1995.
  • Leopardi teorico y autor dramatico, in Istituto delle Ricerche, anno 2, n. 3. gennaio-febbraio 1999, Santa Fe, Argentina.
  • Manifesto per il Teatro idealista, testo e progetto teatrale per cinque Compagnie, in Sipario, n. doppio 624/625, Milano, 2001.
  • Il Teatro della Poesia e dell’Illusione nello Zibaldone, in Atti del X Convegno internazionale di Studi leopardiani, Olschki, Firenze, 2001
  • La Riforma teatrale di Leopardi. Dal sistema drammaturgico dello Zibaldone al Teatro per frammenti in Atti del XI Convegno internazionale di Studi leopardiani, Olschki, Firenze, 2008.
  • Pino Valenti da Melilli, Una Vita per l’Arte, a cura di Violante Valenti, Morrone editore, 2010.
  • La riforma teatrale di Leopardi, La stesura integrale di «Maria Antonietta», «Erminia», «Telesilla»,  Morrone editore, 2011.
  • Per la pace della porta accanto, Meditazioni sul Santo Rosario, Morrone editore, 2022.

Saggi, articoli e recensioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Caleidoscopico mondo epistolare di Flavio commediante barocco n. 454-455,marzo 1986.
  • Anfitrione di Heinrich von Kleist regia di Guido De Monticelli –recensione-, n. 456-457, maggio 1986.
  • Il macabro e il lagrimoso del Teatro Post-barocco, n. 462, nov.-dic. 1986.
  • Il dramma post-barocco attraverso le macroscopie comico-tragiche, n. 468, maggio-giugno 1987.
  • La parabola palermitana intervista a Leoluca Orlando e Peter Brook - Speciale Pirandello-, n. 465, febbraio 1987.
  • Apparenze in trappola, n. 476-477, maggio/giugno 1988.
  • Un Drammaturgo fuori dalle tenebre, n. 476-477 maggio-giugno 1988.
  • Per un teatro medievale della simulazione e dell’anima, n. 478/479, luglio/agosto 1988.
  • Prolegomeni a un Teatro medievale della simulazione e dell’anima, n. 483/484, novembre-dicembre 1988.
  • Il teatro della Poesia e dell’Illusione in Leopardi, n. 487 marzo/ aprile 1989.
  • Il ribaltarsi delle gerarchie nel Teatro prerivoluzionario, n. 488, maggio/giugno 1989-Speciale Bicentenario Rivoluzione Francese-
  • Marceau, alchimista del gesto, n.489 luglio/agosto 1989.
  • La Scuola di Teatro Teatès - Speciale Sicilia Palcoscenico dell’Europa- n. 497/498, maggio-giugno 1990.
  • I “crinali” che frantumarono il Teatro Barocco, n. 497/498, maggio-giugno 1990.
  • Il Festival dell’Opera siciliana, n.500, luglio/agosto 1990.
  • Il teatro Massimo: dalle origini a oggi, n. 500, luglio/agosto 1990.
  • Alberto Savinio tra letteratura dell’ “informe” e “forma” del teatro, n. 514, settembre 1991.
  • Un premio e un festival “Salvo Randone”- Dossier Manifestazioni in Italia- n.515, ottobre 1991.
  • Il Don Giovanni novecentesco di Anouilh- Le arti del barocco-recensioni- Speciale Siracusa- n. 515, novembre 1991.
  • Voci dal sepolcro della luna (recensione per “Le quattro porte del deserto”, regia di Salvo Tessitore), n. 527, ottobre 1992.
  • Maschere e forme, n. 528, novembre 1992.
  • L’ “antidestino” di Goldoni e Alfieri, n. 537, settembre 1993.
  • Palazzolo Acreide: Suoni del mondo, suoni del teatro –recensione-, n. 540, dicembre 1993.
  • Di rotte e di approdi, n. 558, luglio 1995.
  • La libertà, la parola, il silenzio (recensione per Ceneri alle ceneri di Harold Pinter con Adriana Asti e Jerzy Stuhr), n. 584/585, gennaio-febbraio 1998.
  • Dialogo tra Giacomo Leopardi e Federico Nietzsche (recensione al testo di Enrico Capodaglio) , n. 598, marzo 1999.
  • Il povero Piero di Achille Campanile regia di Alvaro Piccardi -recensione-, n. 616/617, luglio-agosto 2000.
  • Caltanissetta. Il nuovo Regina Margherita, n. 646, aprile 2003.
  • Frammenti di Donne divise ( recensione per La notte dei capelli tagliati, regia di Carlo Quartucci), n. 643/644, gennaio febbraio 2003.
  • Palermo. Occhi del Teatro, n. 655-656, gennaio-febbraio 2004.
  • Michele Perriera. Gli atti del bradipo, n. 667/668, gennaio-febbraio 2005.

Opere e regie teatrali[modifica | modifica wikitesto]

  • I Giullari della Memoria, testo e regia teatrale V. Valenti- I edizione del premio Internazionale De Aetna - trasmessa sul Terzo Canale Rai Regionale, Castello di Nelson, Bronte, 1984.
  • Lo Sbarco di San Pancrazio di Antiochia, adattamento teatrale di testi della tradizione innografica e regia V. Valenti- Progetto promosso dalla ProLoco e dal Comune di Giardini Naxos , 1985.
  • La magnifica historia di Leonbruno di Anonimo del Cinquecento. Adattamento teatrale per il teatro dei burattini di V. Valenti. Progetto promosso dal Centro Internazionale di Etnostoria, 1985.
  • Paginette sull’Amore- La restituzione del seme di V. Valenti, con Gigi Borruso, Teatro Teatès, Palermo, 1990.
  • Contributo di brani inediti e originali per lo spettacolo L’ultimo viaggio e Gog e Magog
  • ( ispirato ai Poemi Conviviali di G. Pascoli) di Salvo Tessitore, - Compagnia della Gaila-, regia di Salvo Tessitore, con repliche a Palermo e Roma (1996).
  • Serata Leopardi , testi di Giacomo Leopardi, ricostruzione drammaturgica di V. Valenti , con Stefania Blandeburgo, Virginia Alba e Patrizia Barbera, regia di Salvo Tessitore, Chiostro dell’Abbazia Benedettina di San Martino delle Scale, agosto 1998.
  • Maria Antonietta di Giacomo Leopardi, adattamento e regia di V. Valenti, Piazzetta Sabato del Villaggio, Celebrazioni Leopardiane, 29 giugno 1999 (Centro Nazionale di Studi Leopardiani e Centro Mondiale della Poesia).
  • La casa dalle porte rosse, testo e progetto teatrale per cinque Compagnie, di V. Valenti, in Sipario, n. doppio 624/625, Milano, 2001, regia TeatrInstabili- Capannoni Lolli Palermo; ex Mattatoio Comunale di Testaccio, Roma, Estate Romana, 2001.
  • Il Vicerè Pirata, testo e regia di V. Valenti- musiche di G. Zimmardi-, inaugurazione e apertura al pubblico del Forte di Castellammare a Palermo, 2001; Reale Collegio di Spagna di Bologna e Rocca di Cento (Ferrara), 2003.
  • Come Pulcinella Principe lasciò Napoli senza musica e partì a cercarla in terra d’Irlanda… (2001) di Violante Valenti con repliche fino al 2019.
  • Finché morte non ci separi, in Il teatro a una dimensione- Radiodrammi-, Sipario, Milano, n. 677, novembre 2005, Radio Televisione della Svizzera Italiana-Rete Due , regia Mattia Sebastiano Giorgetti (sito www.rtsi.ch).
  • Profezia del Sonno Bianco, di V. Valenti – musiche di G. Zimmardi- con Benedetta Laurà e Nina Alessi, regia Mattia Sebastiano Giorgetti, Teatro Politeama, Palermo,2006).