Atletica leggera ai Giochi della IV Olimpiade - Maratona
Maratona Londra 1908 |
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Dorando Pietri taglia per primo il traguardo, ma viene poi squalificato. | ||||||||||
Informazioni generali | ||||||||||
Luogo | Città di Londra | |||||||||
Periodo | 24 luglio | |||||||||
Partecipanti | 55 da 17 nazioni | |||||||||
Podio | ||||||||||
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Edizione precedente e successiva | ||||||||||
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La competizione della maratona di atletica leggera dei Giochi della IV Olimpiade si tenne il giorno 24 luglio 1908 a Londra.
Gli organizzatori decidono di far partire la gara dalla residenza reale, il Castello di Windsor alle 14:30 e fissano il traguardo davanti al palco reale nello stadio di White City. Per questo motivo la distanza risulta essere di 26 miglia e 385 iarde. Convertite nel sistema metrico, sono 42 km e 195 metri[1].
La gara
[modifica | modifica wikitesto]È piovuto fino al giorno prima; la giornata è molto umida e la temperatura è salita fino a 26°. Alla partenza si presentano 56 concorrenti di 16 Paesi. La maratona si disputa al penultimo giorno di gare. Si calcola che siano scesi lungo le strade ben 250.000 londinesi e quasi 80.000 posti dello stadio olimpico sono occupati. I favoriti sono il canadese Tom Longboat, della tribù indiana degli Onondaga, e lo statunitense Thomas Morrissey, vincitori della maratona di Boston, rispettivamente nel 1907 e all'inizio dell'anno. Longboat ha un inizio promettente, ma al 20º miglio (32,2 km) viene colto da una crisi improvvisa e deve essere soccorso dai medici.
Rimane in testa il sudafricano Charles Hefferon, che ha acquisito un vantaggio di oltre 3 minuti su Dorando Pietri. Ma Hefferon commette un grave errore: accetta una bevanda da uno spettatore, senza sapere che è gelata. Subito dopo accusa crampi allo stomaco. Pietri viene incitato dagli spettatori a rincorrerlo e inizia un'eccezionale rimonta (che alimenterà molti sospetti) e lo raggiunge in soli 3 km. Hefferon, vistosi raggiunto da Pietri, ha un crollo psicologico e viene superato anche dall'americano Hayes. Pietri prosegue la sua corsa solitaria lanciato verso il traguardo.
Lo stadio di White City è stracolmo, le altre gare in programma sono terminate; la banda ha smesso di suonare. Gli occhi di tutti sono puntati verso l'entrata dello stadio, da cui spunterà il vincitore. Dorando Pietri è in condizioni di evidente sofferenza: già prima di entrare nello stadio cade per la stanchezza. Secondo alcune testimonianze, un medico gli inietta una piccola dose di stricnina per indurre il suo corpo a reagire (gli stimolanti come la stricnina erano proibiti, quindi se il fatto è vero Pietri avrebbe dovuto essere automaticamente squalificato).
Il pubblico si aspetta di vedere il migliore dei maratoneti, il numero uno, invece appare un uomo che fa fatica a reggersi in piedi: l'atleta italiano è completamente intontito, sembra quasi non rendersi pienamente conto di dove si trova. Gli spettatori lo richiamano a gran forza, incitandolo a muoversi. Pietri ha un sussulto, si muove, ma va nella direzione sbagliata: un urlo degli ottantamila rimbomba nello stadio. Tutto il personale che è di servizio in pista, circa 30 persone, gli si fa attorno per indicargli la giusta direzione. Nessuno lo tocca perché causerebbe automaticamente la sua squalifica; tuttavia, secondo una testimonianza:
«Pietri sta così male che sembra possa morire da un momento all'altro sotto gli occhi della regina.»
Rimasto completamente senza forze, Dorando si accascia al suolo esanime. Per i funzionari è impossibile rimanere spettatori: decidono di aiutarlo a rialzarsi. Ma Pietri ricade e la scena si ripete altre tre volte, l'ultima delle quali a meno di 20 metri dall'arrivo. Per fare gli ultimi 500 metri, ha impiegato quasi 10 minuti. Quando Pietri è a meno di 20 metri dall'arrivo entra nello stadio il secondo classificato. Il pubblico crede ancora che sia Hefferon, sudafricano quindi suddito dell'Impero; per i britannici, che si considerano i primi nelle corse di resistenza, sarebbe una buona notizia.
Invece l'altoparlante annuncia Johnny Hayes, concorrente degli Stati Uniti, paese acerrimo rivale del Regno Unito. Per i britannici è troppo: un giudice, Jack M. Andrews, ed il capo dello staff medico, Michael J. Bulger, sollevano di peso Pietri prima che l'americano lo raggiunga e gli fanno oltrepassare il traguardo. Un fotografo immortala la scena, che farà il giro del mondo e diventerà una delle immagini più note dell'intera storia olimpica.
Nonostante l'evidente violazione delle regole, i giudici dichiarano Pietri vincitore. Dopo la protesta ufficiale degli americani, Pietri viene squalificato e la medaglia d'oro va a Hayes, giunto al traguardo 32 secondi dopo Dorando. Per qualche anno è circolata la voce che una delle due persone che appare nella famosissima foto vicino a Pietri mentre taglia il traguardo fosse Conan Doyle (1859-1930), giornalista sportivo del Daily Mail e scrittore di fama, creatore del personaggio di Sherlock Holmes.
Doyle era presente, ma assistette alla scena dal suo posto a sedere in tribuna (dietro suo suggerimento il Daily Mail lancerà una sottoscrizione pubblica per aiutare Pietri ad aprire un panificio a Carpi). Paradossalmente, il drammatico epilogo della gara arrecherà a Dorando Pietri più gloria di quanta ne avrebbe ottenuta se avesse vinto il titolo. Inoltre, l'episodio di cui è stato protagonista, per l'enorme risonanza ottenuta anche al di fuori del mondo sportivo, porterà una notorietà mondiale alle stesse Olimpiadi.
Classifica
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Keith Baker, The 1908 Olympics. The first London Games, SportsBooks, 2008.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Men's Marathon, su sports-reference.com. URL consultato il 31 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2011).