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Vetrina

La battaglia di Cassino (comunemente conosciuta anche come battaglia di Montecassino) si svolse tra il gennaio e il maggio 1944 tra le forze alleate e quelle tedesche durante la campagna d'Italia nella seconda guerra mondiale.

La 5ª Armata statunitense del tenente generale Mark Clark, che riuniva anche forze provenienti da paesi alleati, dopo il vittorioso sbarco a Salerno assaltò la linea Gustav, difesa dalle esperte truppe tedesche della 10ª Armata comandata dal colonnello generale Heinrich von Vietinghoff. Il perno difensivo tedesco era rappresentato dall'abitato di Cassino, che controllava l'accesso alla valle del Liri, e dall'abbazia di Montecassino, che sovrastava la valle e permetteva ai difensori di controllare i movimenti delle truppe nemiche. La valle era considerata l'unica via d'accesso agevole per le colonne di uomini e mezzi alleati in avanzata verso Roma e divenne, quindi, fulcro della difesa tedesca. La battaglia degenerò in un'accanita guerra di posizione che, per lunghi momenti, fu molto simile alla lotta tra trincee che aveva contraddistinto la prima guerra mondiale.

La battaglia fu caratterizzata anche dal discusso bombardamento aereo alleato che distrusse la secolare abbazia, atto che procurò non poche critiche ai comandi anglo-americani, a cui erano già stati rimproverati i fallimentari attacchi contro le posizioni difensive tedesche e il deludente sbarco di Anzio. Dopo un difficile inverno, in cui riuscirono a rinforzare e riorganizzare le proprie truppe, gli Alleati lanciarono l'imponente operazione Diadem a metà maggio: l'attacco dalla costa tirrenica fino a Cassino, e dalla testa di ponte di Anzio, riuscì a mettere in crisi e infine a spezzare la resistenza tedesca, tanto che le forze alleate si ricongiunsero e poterono aprirsi la strada per Roma. Il comandante in capo tedesco in Italia, feldmaresciallo Albert Kesselring, non volle combattere per la capitale e ordinò la ritirata sulla successiva linea difensiva, la linea Gotica, lungo la quale il fronte italiano si stabilizzò fino alle ultime settimane della guerra.

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Voci di qualità

I Discorsi a tavola (in tedesco: Tischreden) sono una raccolta di conversazioni e massime di Martin Lutero, trascritte dagli ospiti nella sua casa tra il 1531 e il 1546. Gli argomenti sono vari e comprendono insegnamenti sulla condotta cristiana in varie situazioni e ambiti della convivenza, riflessioni su questioni teologiche ed ecclesiastiche, interpretazioni della Bibbia, e testimonianze autobiografiche. Nel loro complesso i Discorsi a tavola offrono una preziosa fonte di informazioni sulla vita e il pensiero del riformatore tedesco, e più in generale sulla cultura e le vicende dell’epoca. Pubblicati per la prima volta nel 1566 da Johannes Aurifaber, nel corso dei secoli hanno ricevuto varie edizioni e revisioni critiche.

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Lo sapevi che...

Lo sgabello d'oro (in lingua ashanti-twi sika dwa kofi) è un oggetto sacro del popolo Akan, in particolare della tribù degli Ashanti.

Risalente al tardo XVII o primo XVIII secolo, secondo la leggenda lo sgabello d'oro apparve per volontà divina e fu consegnato a Osei Tutu I, fondatore dell'impero ashanti, e divenne presto un simbolo nazionale. Nel 1900 i britannici, per tentare di abbattere l'impero ashanti e sottomettere l'intero popolo, cercarono di requisire l'oggetto sacro, facendo scoppiare la guerra dello sgabello d'oro. Il conflitto risultò in una sconfitta africana e nella scomparsa dello sgabello, nascosto dietro ordine della regina Yaa Asantewaa. Lo sgabello fu rinvenuto per caso solo vent'anni più tardi, e dal 1935 è di proprietà del sovrano ashanti.

Adoperato nelle cerimonie più importanti, il re può adoperare lo sgabello d'oro solo in determinati modi e occasioni, e mai per sedercisi. L'artefatto è diventato oggetto di venerazione per tutti gli akan, e di conseguenza ha portato ogni sgabello ad acquisire valenza mistico-religiosa.

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Ricorrenze del 29 luglio

Vincent Van Gogh

Nati...

...e morti

In questo giorno accadde...

Ricorre oggi: la Chiesa cattolica celebra la memoria dei santi Marta, Maria e Lazzaro di Betania, e Lupo di Troyes.

 

Nelle altre lingue

Di seguito sono elencate le 10 versioni maggiori di Wikipedia (per numero di voci, non necessariamente per qualità o dimensioni totali) e una selezione casuale di altre edizioni con un numero minore di voci:

Le 10 maggiori (al 29 luglio 2024): English (inglese) (6 858 798) · Binisaya (cebuano) (6 117 065) · Deutsch (tedesco) (2 930 205) · Français (francese) (2 625 618) · Svenska (svedese) (2 591 405) · Nederlands (olandese) (2 163 446) · Русский (russo) (1 991 097) · Español (spagnolo) (1 969 425) · Italiano (1 874 753) · مصرى (Maṣrī, arabo d'Egitto) (1 624 172)

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Dagli altri progetti

Questa settimana la voce da tradurre è:

(versione in italiano: Rathaus-Glockenspiel)

Senza cuor contento non c'è bene che valga, come col cuor contento non c'è male che nuoca in questo mondo.
Massimo d'Azeglio

Benjamin Compaoré gareggia nella finale del salto triplo maschile allo Stadio Sébastien Charléty di Parigi durante i Campionati francesi di atletica leggera 2013.

Siena

È universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell'arredo urbano medievale, nonché per il celebre Palio. Nel 1995 il suo centro storico è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni dell'umanità. Nella città ha sede la Banca Monte dei Paschi di Siena, fondata nel 1472 e dunque la più antica banca in attività nonché la più longeva al mondo.