Vince Taylor (cantante)

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Vince Taylor
Vince Taylor nel 1963
NazionalitàBandiera del Regno Unito Regno Unito
GenereRockabilly
Rock and roll
Periodo di attività musicale1957 – 1991

Brian Maurice Holden, in arte Vince Taylor (Isleworth, 14 luglio 1939Lutry, 28 agosto 1991), è stato un cantante e musicista britannico. Come leader della band The Playboys, Taylor ebbe successo principalmente in Francia alla fine degli anni cinquanta e all'inizio dei sessanta, prima di cadere nell'oblio a causa di problemi personali e all'abuso di droghe.

Secondo quanto riferito da David Bowie, Taylor fu la sua principale fonte di ispirazione per la creazione del personaggio di Ziggy Stardust.[1]

È l'autore del brano Brand New Cadillac, poi reinterpretato dai Clash nell'album London Calling del 1979.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Taylor nacque a Isleworth, nel Middlesex. Quando aveva sette anni, la sua famiglia emigrò negli Stati Uniti e si stabilì nel New Jersey dove il padre aveva trovato un impiego. Circa nel 1955, la sorella, Sheila, sposò Joe Barbera (quello di "Hanna-Barbera"). Come conseguenza del matrimonio, la famiglia si trasferì in California, dove Taylor frequentò la Hollywood High School. Da adolescente, Taylor prese svariate lezioni di volo ed ottenne un brevetto da pilota.

Carriera musicale[modifica | modifica wikitesto]

Vince Taylor and The Playboys nel 1962 al Kurhaus di Scheveningen.

All'età di 18 anni, impressionato dalla musica di Gene Vincent ed Elvis Presley, Taylor iniziò a cantare, principalmente a livello amatoriale. Barbera, suo cognato, divenne il suo manager. Quando Barbera andò a Londra per lavoro, chiese a Taylor di raggiungerlo. A Londra, Taylor si recò al the 2i's Coffee Bar su Old Compton Street a Soho, dove stava esibendosi Tommy Steele. Lì fece la conoscenza del batterista Tony Meehan (in seguito membro degli Shadows) e del bassista Tex Makins. Insieme formarono un band chiamata "The Playboys". In quel periodo, notando che sui pacchetti di sigarette Pall Mall c'era la scritta "In hoc signo vinces", decise che il suo nuovo nome d'arte sarebbe stato "Vince Taylor".

I primi singoli del gruppo uscirono sotto etichetta Parlophone nel 1958, I Like Love e Right Behind You Baby, seguiti a diversi mesi di distanza da Pledgin' My Love / Brand New Cadillac. La Parlophone non rimase soddisfatta del riscontro commerciale avuto e rescisse il contratto. Taylor si trasferì quindi alla Palette Records ed incise I'll Be Your Hero, lato B Jet Black Machine, 45 giri che venne pubblicato il 19 agosto 1960.

Il 23 aprile 1960 la ABC-TV trasmise la prima puntata del loro nuovo show musicale settimanale, Wham!, al quale prese parte Taylor insieme a Dickie Pride, Billy Fury, Joe Brown, Jess Conrad, Little Tony, e Johnny Kidd & The Pirates.[3]

Tuttavia, la sua imprevedibile personalità, sebbene dinamica sul palco, causò svariati dissidi tra i membri della band, e i Playboys licenziarono Taylor cambiando il nome del gruppo in "The Bobbie Clarke Noise".[4]

Nonostante tutto, Taylor rimase in rapporti amichevoli con gli ex-compagni e chiese loro di accompagnarli durante un concerto a Parigi. Si vestì nel suo caratteristico completo di pelle nera, aggiungendo anche una catena al collo con un medaglione con raffigurata Giovanna d'Arco, che aveva acquistato appena arrivato in Francia a Calais. Una versione della storia, afferma che la performance di Taylor fu talmente incendiaria durante il sound check, che gli organizzatori decisero di scritturare Taylor sul momento.[4] Eddie Barclay gli fece firmare un contratto discografico della durata di sei anni con la Barclay Records.

Vince Taylor (1963)

Durante il 1961 e 1962, Taylor girò in tour per l'Europa con la band di Clarke, adesso tornata al nome "Vince Taylor and his Playboys". Tra un concerto ed un altro, incisero diversi EP e un album di 20 canzoni ai Barclay Studios di Parigi.

Alla fine del 1962, Vince Taylor and the Playboys erano il nome di punta in cartellone all'Olympia di Parigi. Sylvie Vartan apriva i loro concerti.[5]

Poco tempo dopo i rapporti tra i membri della band degenerarono nuovamente, e il gruppo si sciolse. Taylor iniziò ad esibirsi con una backing band di musicisti britannici chiamata The Echoes (che suonò anche con Gene Vincent quando era in tour in Inghilterra), ma continuò a presentarla sul palco come i Playboys.

Nel febbraio 1964, un nuovo singolo Memphis Tennessee, cover di un brano di Chuck Berry, venne pubblicato su etichetta Barclay Records. All'epoca i Playboys erano costituiti da Joey Greco e Claude Djaoui alle chitarre, Ralph Di Pietro al basso, e Bobbie Clarke alla batteria. Il gruppo era sotto contratto con la Johnny Hallyday Orchestra.

Hallyday andò a fare il militare, e Clarke si unì nuovamente a Taylor ed insieme riformarono i Bobbie Clarke Noise con Ralph Danks (chitarra), Alain Bugby dei The Strangers (basso), Johnny Taylor (chitarra ritmica), e "Stash" Prince Stanislas Klossowski de Rola (percussioni). Il manager era Jean Claude Camus, e la band intraprese un tour in Spagna.

Successivamente il gruppo si sciolse, e Taylor, oppresso da forti problemi con droga e alcol, si unì ad un movimento religioso fondamentalista.

Clarke si preoccupò dell'amico ed organizzò per lui un ritorno sulle scene, con una tournée di un mese in Francia. Eddie Barclay diede una seconda possibilità a Taylor, che quindi continuò ad esibirsi ed incidere dischi in maniera sporadica per tutti gli anni settanta e ottanta, senza ottenere particolare successo, fino alla morte.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Taylor morì nell'agosto 1991 all'età di 52 anni a causa di un tumore. Venne sepolto a Losanna, in Svizzera.[6]

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Album[modifica | modifica wikitesto]

  • 1961 : Le Rock C'est Ça !
  • 1965 : Vince...!
  • 1967 : L'Épopée du Rock
  • 1975 : Cadillac
  • 1980 : Luv
  • 1984 : Ave Maria
  • 1987 : Bien compris...
  • 2014 : The Complete Works 1958-1965

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ BBC NEWS - Entertainment - Sixty things about David Bowie, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 21 dicembre 2014.
  2. ^ Original versions of Brand New Cadillac written by Vince Taylor - SecondHandSongs, su secondhandsongs.com. URL consultato il 21 dicembre 2014.
  3. ^ John Tobler, NME Rock 'N' Roll Years, 1st, London, Reed International Books Ltd, 1992, pp. 71 & 81, CN 5585.
  4. ^ a b Vince Taylor, The Black Leather Rebel, su rockabilly.nl. URL consultato il 21 dicembre 2014.
  5. ^ Biography, su aplmusique.com, Sylvie Vartan's official site. URL consultato il 22 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2007).
  6. ^ The Ziggy Stardust Companion - Frequently Asked Questions, su 5years.com. URL consultato il 21 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2010).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vince Taylor Illustrated Discography, di Phil "Heron" Guidal, Black Leather, 1988
  • Bodast: Spectral Nether Street, Cherry Red Records, CD-Inlay di Jon Newey, Londra, gennaio 2000

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN51696458 · ISNI (EN0000 0000 5393 0034 · SBN SBNV046283 · Europeana agent/base/71923 · LCCN (ENno2003078068 · GND (DE1266581472 · BNF (FRcb11926120m (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2003078068