Tommy Steele

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Tommy Steele
Tommy Steele nel 1999
NazionalitàBandiera del Regno Unito Regno Unito
GenereRock and roll britannico
Skiffle
Periodo di attività musicale1956 – ?
Strumentovoce, chitarra, benjo
EtichettaDecca, Columbia Records, RCA Victor
Studio5
Colonne sonore7

Sir Thomas Hicks, noto professionalmente come Tommy Steele (Bermondsey, 17 dicembre 1936) è un cantante britannico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Tommy Steele viene ricordato come la prima teen idol britannica.[1] Nel 1957 il suo singolo Singing the Blues raggiunse il primo posto nelle classifiche inglesi.[2] Viene ricordato tra i primi teen idol britannici.[3]

Alla carriera canora, sviluppatasi prevalentemente dagli anni cinquanta agli anni ottanta, Steele ha affiancato la carriera di attore cinematografico e teatrale, apparendo in numerosi musical a Broadway e nel West End londinese. Per la sua performance nel musical Half a Sixpence a Broadway ottenne una candidatura al Tony Award al miglior attore protagonista in un musical.

Fratello maggiore di Colin Hicks, Steele è sposato con Winifred Ann Donoughue dal 1960 e la coppia ha avuto una figlia, Emma, nata nel 1969.[2]

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«Animatore e attore.»
— 30 dicembre 1978[4]
Knight Bachelor - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi all'intrattenimento e alla beneficenza.»
— 10 ottobre 2020[5]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Internet Archive, The NME rock'n'roll years, London : Hamlyn, 1992, ISBN 978-0-600-57602-0. URL consultato il 21 febbraio 2021.
  2. ^ a b (EN) New faces on Sgt Pepper album cover for artist Peter Blake's 80th birthday, su the Guardian, 1º aprile 2012. URL consultato il 21 febbraio 2021.
  3. ^ (EN) "Let me go!" The night Britain's first teen idol Tommy Steele was "almost torn apart" in Dundee, su The Courier, 30 aprile 2018. URL consultato il 10 luglio 2023.
  4. ^ (EN) The London Gazette, n. 47723, 29 dicembre 1978, p. 12. URL consultato il 15 gennaio 2022.
  5. ^ (EN) The London Gazette, n. 63135, 10 ottobre 2020, p. B2. URL consultato il 15 gennaio 2022.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN67623051 · ISNI (EN0000 0000 7824 9878 · Europeana agent/base/61970 · LCCN (ENn81110698 · GND (DE132279118 · BNE (ESXX1363776 (data) · BNF (FRcb13994155h (data) · CONOR.SI (SL183871075 · WorldCat Identities (ENlccn-n81110698