Villa Santa Croce

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Villa Santa Croce
frazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Comune Piana di Monte Verna
Territorio
Coordinate41°11′16.98″N 14°19′17.87″E / 41.18805°N 14.32163°E41.18805; 14.32163 (Villa Santa Croce)
Altitudine439 m s.l.m.
Abitanti199[1] (Censimento 2011)
Altre informazioni
Cod. postale81013
Prefisso0823
Fuso orarioUTC+1
TargaCE
Nome abitantiVillesi
Patronosan Nicola di Bari
Giorno festivoPrima domenica d'agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villa Santa Croce
Villa Santa Croce

«Vi è mai capitato di frugare in una vecchia giacca che stavate per buttare via, trovare una monetina ed essere travolti da una inaspettata gioia frizzantina? Ecco, questo è pressappoco quello che succede quando per magia o per volontà vi trovate alle porte di Villa Santa Croce.»

Villa Santa Croce è l'unica frazione del comune di Piana di Monte Verna: dista circa 5,5 km dal capoluogo. Sorge sul colle Morrone del Monaco alle pendici del Monte Verna (detto comunemente Santa Croce) a 439 m s.l.m.

Il centro abitato insieme alle contrade Attoli, Autamone, Castello, Santa Maria di Jesus, Scalzatoio e Vascelli costituisce il territorio della parrocchia di San Nicola di Bari nella diocesi di Alife-Caiazzo. È sede della scuola dell’infanzia e primaria (pluriclasse) Don Olivo Isidoro D'Ambrosi, sedi staccate dell’Istituto Comprensivo “Aulo Attilio Caiatino” di Caiazzo . È sede di sezione elettorale con circa 400 elettori. È stato sede di ufficio postale.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio ricade tra le estreme propaggini sudorientali dei monti Trebulani. È delimitato a Sud dal monte Verna (o Santa Croce 580 m s.l.m.) e dal monte Cognolo che lo separano dalla valle del Volturno; ad Ovest dal monte Caruso e Pizzola; a Nord digrada verso il bosco della Defensa e il monte Grande; a est verso le colline di Caiazzo.

I monti a sud e ovest sono di natura calcarea del Giurassico e Cretacico, la parte a nord di argille e arenarie del Miocene[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalla Preistoria al V secolo a.C.[modifica | modifica wikitesto]

La frequentazione in età Neolitica ed Eneolitica è attestata al limitare del territorio di Villa Santa Croce a ridosso del Monte Grande dove si ipotizza un percorso di collegamento tra l'agro caiatino e quello trebulano[4].

Non ci sono testimonianze per l'età del Ferro[5].

I secoli IV e III a.C.[modifica | modifica wikitesto]

Al IV secolo a.C. sono riferibili le cinte fortificate dei Monti Santa Croce, Cognolo, Caruso e Pizzola[5]. La sommità del Monte Santa Croce è cinta da una doppia fila di mura ciclopiche indagate per la prima volta da Conta Haller[6] in relazione alle cinte fortificate in area campano-sannita. I resti materiali rinvenuti datano al IV secolo a.C. con frequentazione fino al III secolo a.C. Successivamente Caiazza[7] ha identificato dalle foto aeree i resti di una cinta fortificata, delimitante la sommità del Monte Cognolo e raccordata a quella di Santa Croce con funzione di arx. Anche le cime di monte Caruso e Pizzola hanno rivelato la presenza di piccoli recinti da porre in relazione di quello di Monte Santa Croce-Cognolo come punti di avvistamento avanzati verso il territorio trebulano. Il materiale rinvenuto analogo a quello del Monte Santa Croce ne fa datare la frequentazione allo stesso periodo.

L'opinione prevalente è che questi insediamenti siano dovuti a nuove forme di controllo del territorio probabilmente in relazione all'intensificarsi dei contrasti con Roma durante le guerre sannitiche. L'estensione del recinto di monte Santa Croce-Cognolo, la presenza della doppia cinta di Monte Santa Croce e la vicinanza di quelli di Monte Caruso e Pizzola ha fatto ipotizzare ad un insediamento stabile per il quale vari studiosi hanno proposto un'identificazione con una delle città sannite citate da Tito Livio ma senza prove concrete.

Epoca romana[modifica | modifica wikitesto]

Nel II secolo a.C. cessa la frequentazione del sito di Monte Santa Croce-Cognolo. Nel contempo ci sono testimonianze di insediamenti nelle aree a valle, in particolare Castello e Scalzatoio, in connessione a probabili ville di epoca repubblicana o successive[5][8][9].

Epoca medievale[modifica | modifica wikitesto]

Nel X secolo sorse sulla vetta del Monte Verna una abbazia benedettina maschile chiamata Sancte Crucis Montis Vernae (motivo per cui il monte è comunemente chiamato Santa Croce). L'epoca di fondazione è deducibile da alcune fonti di epoca longobarda che la qualificano come nullius diocesis (cioè non rientrante nella giurisdizione di alcuna diocesi, oggi si direbbe abbazia territoriale)[10][11]. Il Pendolino, sulla base di indizi documentari e di localizzazione di toponimi, ha ipotizzato la presenza nel IX secolo di una cella dipendente dal monastero di San Vincenzo al Volturno[12]. Nell'XI secolo, in epoca normanna, il monastero passa alla dipendenze di quello di San Lorenzo di Aversa[10][11].

Villa Santa Croce è probabilmente sorta dopo il monastero come sua villa. È menzionata per la prima volta in una pergamena del 1267 dove si cita un certo Giovanni de Adenulfo della Villa Santa Croce[8].

Epoca moderna[modifica | modifica wikitesto]

In epoca moderna l'abbazia di Santa Croce risulta abbandonata (già nel XVI secolo). Villa Santa Croce risulta essere un casale della città di Caiazzo. Alla fine del XVIII deve risalire la chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola di Bari, i primi libri dei battezzati rimontano all'anno 1772.

Nel XVIII secolo l'Università di Villa Santa Croce risulta associata all'Università di Sasso e al circondario di Formicola (probabilmente per errore topografico). Nel 1804 i Villesi chiesero al Tribunale della Regia Camera di potersi staccare dal casale di Sasso[8][13][14].

All'epoca moderna si fa risalire anche la fondazione e breve vita di un monastero agostiniano sorto nel territorio di Villa Santa Croce dal nome di Santa Maria di Jesus che è poi rimasto come toponimo del luogo ove sorgeva[15]. Da un manoscritto si deduce che esisteva nell'anno 1553. Fu soppresso nel 1652 e i beni assegnati alla chiesa arcipretale di Sasso e alla chiesa di Liberi.

Epoca contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Con le riforme napoleoniche di Giuseppe Bonaparte, salito al trono del Regno di Napoli nel 1806, Villa Santa Croce diventa comune della provincia di Terra di Lavoro. Da documenti di archivio si ha notizia dei sindaci dal 1807 al 1809. Nel 1809 il comune fu soppresso e unito a quello di La Piana con il nome di comune riunito di Piana e Villa Santa Croce. Dal 1811 fa parte del circondario di Caiazzo istituito nell'anno[8][16][17] e dal 1816 dal neo istituito distretto di Piedimonte d'Alife[18][19] fino al 1860 con l'occupazione garibaldina e l'Unità d'Italia (1861).

Epigrafe presente ai due ingressi del paese con indicazione della suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie cui appartiene. È del 1816 o anno successivo per la presenza del distretto Piedimonte D'Alife istituito nel 1816.

Nell'Ottobre del 1943 il suo territorio è stato luogo di scontro tra le truppe Americane e quelle naziste che avevano eretto sul monte Caruso postazioni difensive[20].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari
Di epoca settecentesca, conserva due bassorilievi provenienti, secondo la tradizione, dall'antica abbazia di Santa Croce del Monte Verna, uno raffigura la crocifissione, l'altro probabilmente Santa Scolastica.
Cimitero
Ampliato nell'Ottocento e poi nel novecento. Al centro vi è una cappella eretta su un ossuario. Dal suo parcheggio si gode di una incantevole vista della pianura di Caiazzo e del Volturno fino al golfo di Napoli, con il Vesuvio, Capri e la penisola sorrentina dietro la quinta dei monti tifatini;
Ruderi dell'abbazia di Santa Croce
Sulla sommità del monte Verna vi sono i ruderi dell'abbazia del X secolo, indagata con scavi archeologici nel 2009, 2013, 2014 e 2015.
Sistema di fortificazioni del Monte Santa Croce-Cognulo, Monte Pizzola e Monte Caruso
Sulla vetta del monte Verna doppia cinta di mura megalitiche raccordata al terrapieno del monte Cognulo. Terrapieni apicali del monte Caruso e del monte Pizzola.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Leggenda del setaccio
Antica leggenda che in diverse varianti tramandate nel paese narra dell'uccisione dei monaci dell'abbazia ad opera di briganti guidati da un setaccio che rotolava verso la cima, setaccio da cui erano stati staccati dei fili in sostituzione di capelli di una giovane richiesti da un monaco questuante[8][12][21].
Maio
I pastori di Villa Santa Croce il primo Maggio innalzavano sulla vetta del monte Santa Croce o Monte Caruso una lunga asta di legno sormontata da felci (il maio) in onore della Madonna e lo lasciavano in posizione per tutto il mese di Maggio. Probabilmente legato a riti precristiani di fertilità e rinascita primaverile della vegetazione.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Molti Villesi hanno partecipato come comparse in alcune scene del film Lascia perdere, Johnny! (2007) di Fabrizio Bentivoglio girate nella zona[22].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 15º Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011, Variabili censuarie per Località anno 2011 (ZIP), su datiopen.istat.it, Istituto nazionale di statistica. URL consultato il 17 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2016).
  2. ^ Isabella Sollenne, Pieghevole informativo su Villa Santa Croce, 201x.
  3. ^ Carta Geologica d'Italia 1:25 000, Foglio 172, Caserta, su neogeo.unisi.it. URL consultato il 19 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2016).
  4. ^ Renda, p. 397. e seguenti.
  5. ^ a b c Renda.
  6. ^ ContaHaller.
  7. ^ Caiazza.
  8. ^ a b c d e Barbiero2008.
  9. ^ Pagano.
  10. ^ a b DeFrancesco.
  11. ^ a b Esposito.
  12. ^ a b Pendolino1980.
  13. ^ Pendolino1989.
  14. ^ Supplica degli abitanti di Villa contro l'Università di Sasso per tornare nel distretto di Caiazzo ed uscire da quello di Formicola, su pianadimontevernarinasce.blogspot.it. URL consultato il 12 dicembre 2016.
  15. ^ Barbiero2007.
  16. ^ Anche Villa Santa Croce ha un suo Sindaco, su pianadimontevernarinasce.blogspot.it. URL consultato il 3 gennaio 2017.
  17. ^ decreto del Regno di Napoli 4 maggio 1811 n. 922
  18. ^ Attuale Piedimonte Matese
  19. ^ decreto del Regno delle Due Sicilie 1 maggio 1816 n. 360
  20. ^ From the Volturno to the winter line 6 October - 15 November 1943, su history.army.mil. URL consultato il 3 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2014).
  21. ^ testimonianza di zio Gaio sulla leggenda del monastero di Villa Santa Croce (CE), su youtube.com. URL consultato il 26 gennaio 2017.
  22. ^ Il borgo medievale Villa Santa Croce diventa set del film dell’attore Bentivoglio [collegamento interrotto], su luiginappafilmaker.it. URL consultato il 17 maggio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe De Francesco, L'antichissima Badia Benedettina di Santa Croce di Caiazzo, S. Maria Capua Vetere, Stab. Tipografico Cavotta, 1931, SBN IT\ICCU\NAP\0170574.
  • Gioia Conta Haller, Ricerche su alcuni centri fortificati in opera poligonale in area campano-sannitica : Valle del Volturno - territorio tra Liri e Volturno, Napoli, Arte tipografica, 1978, SBN IT\ICCU\SBL\0327712.
  • Giuseppe Pendolino, Il feudo Coluni e la badia benedettina di Villa S. Croce, Napoli, Antonio Cortese, 1980, SBN IT\ICCU\NAP\0063630.
  • Domenico Caiazza, Archeologia e storia antica del mandamento di Pietramelara e del Montemaggiore, Vol. 1 Preistoria ed età sannitica, Pietramelara, 1986, SBN IT\ICCU\CFI\0024370.
  • Giuseppe Pendolino, Decio Coletti e Castel di Sasso, Napoli, Tip. A. Cortese, 1989, SBN IT\ICCU\CFI\0270774.
  • Mario Pagano, Storia e archeologia di Caiazzo : dalla Preistoria al Medioevo, Caiazzo, Associazione storica del Caiatino (Boscotrecase, Napoli : Linea grafica Aurora), 1998, SBN IT\ICCU\NAP\0205174.
  • Giuseppina Renda, Il territorio di Caiatia, in Quilici Gigli Stefania e Quilici Lorenzo (a cura di), Carta archeologica e ricerche in Campania, Parte 1, Milano, L'ERMA di BRETSCHNEIDER, 2004, ISBN 978-88-8265-260-9.
  • Innocenzo Barbiero, Il monastero di Santa Maria di Gesù, in Archivio storico del Caiatino , A. 5 (2007), p. 25-27, 2007, SBN IT\ICCU\NAP\0518084.
  • Innocenzo Barbiero, Villa Santa Croce tra storia e leggenda, in Archivio storico del Caiatino , A. 6 (2008), p. 43-85, 2008, SBN IT\ICCU\NAP\0518777.
  • Esposito Laura (a cura di), Documenti per la storia della diocesi e contea di Caiazzo : ante 599-1309, Napoli, Arte tipografica, 2010, ISBN 978-88-6419-039-6, SBN IT\ICCU\CFI\0783641.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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