Val d'Ayas

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Val d'Ayas
La Val d'Ayas vista dall'alto del Grande Ghiacciaio di Verra.
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Valle d'Aosta
Località principaliVerrès, Challand-Saint-Victor, Challand-Saint-Anselme, Brusson, Ayas
Comunità montanaUnité des Communes valdôtaines Évançon
FiumeÉvançon
Cartografia
Mappa della Valle
Mappa della Valle
Coordinate: 45°46′58.8″N 7°42′00″E / 45.783°N 7.7°E45.783; 7.7

La Val d'Ayas è una vallata alpina situata in Valle d'Aosta, collocandosi ai piedi del massiccio del Monte Rosa.

Toponimo[modifica | modifica wikitesto]

La denominazione Val d'Ayas è moderna, utilizzata principalmente in seguito alla nascita dell'alpinismo, allorquando il territorio di Ayas, in cima alla valle, divenne allora un polo d'attrazione in tal senso. La cartografia precedente utilizza la denominazione Val Challant o Val de Challant-Ayas.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

La val d'Ayas è una valle laterale della Valle d'Aosta, situata sulla sinistra orografica della Dora Baltea. Confina a nord con il Vallese (Svizzera), ad est con la valle del Lys, a sud con la valle della Dora Baltea e ad ovest con la Valtournenche.

Orografia[modifica | modifica wikitesto]

Monte Castore
Monte Breithorn
Grande Ghiacciaio di Verra
Colle Bettaforca
Panorama dell'alta val d'Ayas dal villaggio Bisous (Ayas)
Antagnod

Fanno da corona alla valle alcune vette che superano i 4000 metri facenti parte del gruppo montuoso del Monte Rosa. In particolare tra queste si ricordano:

Oltre a questi monti ricordiamo:

Valichi alpini[modifica | modifica wikitesto]

La valle non ha valichi alpini agevoli con le valli laterali (a parte il Col de Joux) e con il Vallese.

Si ricordano comunque i seguenti passi alpini:

Fiumi[modifica | modifica wikitesto]

La valle è attraversata dal torrente Évançon, affluente della Dora Baltea. Tra i canali (rûs) artificiali, da segnalare il Rû Couthod, che conduce le acque del torrente del vallone di Courthod fino al col de Joux, e in seguito fino a Saint-Vincent, lungo un percorso di 25 chilometri.

Laghi[modifica | modifica wikitesto]

Ghiacciai[modifica | modifica wikitesto]

Dalle vette scendono molti ghiacciai. Tra questi il principale è il Grande Ghiacciaio di Verra.

Comuni[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal fondovalle si incontrano i comuni di:

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

La cultura Walser ha interessato nei secoli passati l'alta valle, in particolare la zona di Saint-Jacques, villaggio di Ayas, chiamata in passato "Canton des Allemands".

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Sabots

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Importante e tipica è la lavorazione del legno finalizzata alla realizzazione di vari oggetti, tra i quali gli zoccoli denominati sabot.[1]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Il Bivacco città di Mariano, prima di essere stato colorato di giallo nell'estate 2008

Il centro turistico più importante della valle è Champoluc, uno dei tre villaggi che formano il capoluogo di Ayas (insieme a Antagnod e a Saint-Jacques).

Per accedere alle vette che contornano la valle e per l'escursionismo di alta quota è possibile utilizzare alcuni rifugi alpini e bivacchi collocati nell'alta valle:

La valle è inoltre attraversata dall'Alta via della Valle d'Aosta n. 1, dal Tour del Monte Rosa e dal Gran Sentiero Walser.

Strada carrozzabile[modifica | modifica wikitesto]

La strada carrozzabile Verrès-Champoluc venne iniziata nel 1887 ed ultimata nel 1894[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 4.
  2. ^ Ugo Torra, La Valle di Challant-Ayas e le sue antichità.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Storia e tradizioni
  • Saverio Favre, Ayas. Antropologia di un territorio. Luoghi, leggende, storie, fatti, Priuli & Verlucca, 2020.
  • Abbé Louis Bonin, Vallée de Challand - Brusson - Guide et folk-lore, Mondovì, Mondovì Tipografia Commerciale, 1928.
  • Enrico Carità, Alla scoperta della Val d'Ayas, Ivrea: Priuli & Verlucca, 1994
  • Gianni Gasparini, Per Ayas: guida poetica alla Valle, Quart: Musumeci, 2004
  • Laura e Giorgio Aliprandi, Massimo Pomella (a cura di), Ricordo la Val d'Ayas = Je me souviens le Val d'Ayas, Ivrea: Priuli & Verlucca, 1975
  • Joseph Lale-Démoz, Dans le Val d'Ayas: émigration et petites industries, Augusta Praetoria, 3 1921, fasc. 11-12, pp. 272-282
  • Ayas: storia, usi, costumi e tradizioni della valle, con fotografie di Gianfranco Bini, Ayas: Società guide Champoluc, vol. 1-2, 1968
Geologia
  • Umberto Monterin, Sulla geomorfologia dell'alta Valle d'Ayas, 1924
  • Ornella Vergnano Gambi, Roberto Gabbrielli, La composizione minerale della vegetazione degli affioramenti ofiolitici dell'alta Valle di Ayas, 1981
Archeologia
  • Alina Piazza, Ayas, Pian Portola, roccia a coppelle, Bulletin d'études préhistoriques et archéologiques alpines, fascicolo 12, 2001, pp. 189-190.
  • Paolo Castello, Giancarlo Cesti, Miniere della Val d'Ayas, 2005
Flora
  • Irene Turbiglio, Consolata Siniscalco, Franco Montacchini, Gli alberi della Valle d'Ayas (Valle d'Aosta), Revue valdôtaine d'histoire naturelle, 40, 1986, pp 43-57.
Fauna
  • (ITEN) Fabio Casale, L'avifauna dell'alta Val d'Ayas (Valle d'Aosta, Italia, Alpi occidentali), Revue valdôtaine d'histoire naturelle, fascicolo 65, 2011, pp. 131–151.
  • Luigi Bisio, I coleotteri carabidi della Val d'Ayas (Valle d'Aosta) (coleoptera carabidae), in Revue valdôtaine d'histoire naturelle, 59, 2005, pp. 45–77
Sport
  • Federico Fenu, Ayas e dintorni : storia, passeggiate, escursioni ed un po' di alpinismo, Ayas: Indygraf, 2009
  • Giorgio Merlo, Scialpinismo in Val d'Ayas: con traversate in Val di Gressoney e Valtournanche, Torino: CDA, 1981
  • Giorgio Merlo, Adriano Favre, Alpinismo e escursionismo in Val d'Ayas, 2. ed. aggiornata, Torino: CDA, 1989
  • Dino Barattieri, Gian Origlia, Guida sci alpinistica della Valle d'Ayas, Torino: Club alpino italiano. Sezione di Torino, 1965
  • Piergiorgio Bosio, Val d'Ayas: itinerari escursionistici, Quart: Musumeci, 1983
  • Marco Soggetto, Le vette della Val d'Ayas, Rimini, Escursionista editore, 2008.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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