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Ralph Lauren Corporation
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StatoIndiana (USA)
Altri statiGlobale[1]
Borse valori{{ubl | {{NYSE|RL}} | [[S&P 500|S&P 500 Component]] }}
Fondata daRalph Lauren
Sede principaleIndianapolis
Prodotti
FatturatoDiminuzioneUS$ 4.979 miliardi (FY 2010)[2]
Utile nettoAumento US$ 480 milioni (FY 2010)[2]
Dipendenti19,000 [2]
Sito webwww.ralphlauren.com

La Ralph Lauren Corporation ({{NYSE|RL}}) è un'azienda quotata in borsa, con sede negli Stati Uniti, che, attraverso le sue sussidiarie, disegna, commercia e vende abbigliamento, accessori, profumi e oggetti per la casa, per uomo, donna e bambini, ad una clientela globale. La Ralpha Lauren Corporation fu fondata nel 1967 dal designer americano Ralph Lauren. La Polo Ralph Lauren è il marchio più noto della corporazione. La Ralph Lauren Corporation dirige anche molte altre marche, fra cui Ralph Lauren Black Label, Ralph Lauren Purple Label, Ralph Lauren Blue Label, Lauren Ralph Lauren, Club Monaco e Chaps.

La sede della Ralph Lauren Corporation si trova nell'Upper East Side di New York City.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

File:Polo Ralph Lauren logo.png
Polo Ralph Lauren – the flagship brand of the company.

Le origini della RL Corporation risiedono nel lancio delle cravatte per uomo Polo Ralph Lauren del 1967. Nato nel 1939 come Ralph Lifshitz (cambiò in seguito il suo nome in Ralph Lauren) nel Bronx a New York, da genitori ebrei aschenaziti dell'Est Europa (Bielorussia), Ralph Lauren intraprese una carriera nell'abbigliamento dell'uomo e ottenne credito lavorando per Datrian Riser. Ricevette un prestito di 50,000$ per realizzare la sua visione delle cravatte per uomo. Nel 1969, aveva già aperto una boutique nell'ipermercato Bloomingdale's di Manhattan. Nello stesso periodo, presentò una linea di completi per donna, tagliati in stile classico da uomo; e questa fu la prima volta che il marchio Polo fu mostrato al mondo. Il logo si trovava sul polsino dei completi da donna. Nel 1971, Polo Ralph Lauren lanciiò la sua prima collezione di abbigliamento per donna e il primo negozio indipendente fu aperto a Beverly Hills, California.

La compagnia entrò nel mercato europeo, divenendo internazionale, nel 1981, con l'apertura di un engozio a New Bond Street nel West End di Londra.

La linea Polo Sport fu introdotta nel 1933. Nel 1997, la compagnia fu quotata in borsa nel New York Stock Exchange. Fino a questo momento, la compagnia era strutturata per operare come un ombrello per i suoi marchi e per le altre aziende, e avrebbe preso il nome di Ralph Lauren Corporation solo agli inizi del 21esimo secolo. Originariamente era chiamata Polo Ralph Lauren Corporation, ma negli anni seguenti il Polo nel nome fu abbandonato per riflettere la presenza della compagnia in altri concetti estranei alla linea Polo. La linea Polo delle origini rimase come la principale marca della compagnia.

Il sito ufficiale della compagnia, e uno shop online, furono lanciati nel 2000 sotto il dominio polo.com, dalla RL media (una cooperazione fra Ralph Lauren e la NBC). Una linea più giovane, Rugby Ralph Lauren, fu introdotta nel 2004.

Il 10 giugno 2005, la Polo Ralph Lauren Corporation ha riportato un calo nel suo fatturato, nonostante le vendite più alte.[4]

Nel 2007, Ralph Lauren possedeva oltre 35 boutiques negli Stati Uniti e in altre location internazionali come Londra, Milano, Tokyo e Mosca. Inoltre, in quello stesso anno, la Ralph Lauren Corporation acquisì le azioni della NBC della RL Media e il sito web fu rilanciato come ralphlauren.com. Fino a questo punto, l'incasso complessivo della compagnia aveva raggiunto i 4.2 miliardi di dollari.[5] Nel 2010 un Ralph Lauren store fu aperto a Parigi.

Ad oggi, l'organizzazione ha annunciato un cambio del team al comando, e la creazione di un Ufficio del Chairman, che sarà comandato da Ralph Lauren.[6] Il 19 settembre 2013, la compagnia ha annunciato che Jackwyn L. Nemerov subentrerà a Roger N. Farah come presidente della società e COO.[7]

Marche[modifica | modifica wikitesto]

La Ralph Lauren Corporation produce abbigliamento, accessori, scarpe, profumi e arredamento, il tutto distribuito attraverso un portfolio costituito da più marche.

  • Linee per uomo: Polo Ralph Lauren, Black Label, Purple Label, Lauren Ralph Lauren, RLX (lanciata nel 2008), RRL, Denim & Supply, Big & Tall, Golf Sportswear (lanciata nel 1998)[8] e Tennis Sportswear.
  • Linee per donna: Collection, Black Label, Blue Label (lanciata nel 2002), RLX (lanciata nel 2008), Lauren Ralph Lauren, Denim & Supply, Golf Sportswear e Tennis Sportswear.
  • Una linea per bambini: Ralph Lauren Childrenswear.
  • Una linea per neonati: Baby Ralph Lauren.
  • Una linea per la casa: Ralph Lauren Home (tessili per camere da letto e bagno e altri accessori per la casa).
  • Denim & Supply.

Vi sono poi marche di moda che sono sussidiarie della Ralph Lauren Corporation:

  • Club Monaco
  • Chaps
  • American Living

Linee ritirate:

  • Polo Sport
  • Polo Denim
  • Ralph Lauren Jeans Co
  • Blue Label
  • Rugby Ralph Lauren
    Ralph Lauren Home at Australian department store David Jones in Sydney

Licenze[modifica | modifica wikitesto]

Per ottenere un miglior controllo delle varie marche Ralph Lauren ha ricomprato, negli ultimi anni, molte delle licenze vendute negli anni precedenti. La compagnia sostiene che tutti i prodotti Ralph Lauren, sia quelli propri che quelli licenziati, sono stati disegnati da Mr. Lauren e/o dal suo design staff. Nel 2005, Impact-21 era il detentore di licenza in Giappone per l'abbigliamento, con un valore di mercato di 240 milioni di euro.[9] Nel 2009, i partner di licenza per il mercato americano includono L'Oreal (profumi e cosmetica), Peerless, Inc. (per le linee di completi da uomo Lauren by Ralph Lauren, Ralph, Chaps e American Living), Warnaco Group (abbigliamento sportivo Chaps), HanesBrands (intimo da uomo di Ralph Lauren) e il Gruppo Luxottica (ottica). Tutti i prodotti "casalinghi" delle varie linee Ralph Lauren sono prodotti da partner di licenza. Internazionalmente, a intere regioni è stato accordato il diritto di vendere il merchandise Ralph Lauren e di aprire negozi monomarca: Oroton Group in Australia e Nuova Zelanda, PRL Enterprises nell'America Centrale, Doosan Corporation per la Corea e Dickson Concepts per Hong Kong e il Sudest asiatico. Tutti i negozi american Ralph Lauren sono controllati da Ralph Lauren. Internazionalmente, alcuni negozi Ralph Lauren sono controllati da Ralph Lauren, circa 90 da partner di licenza.

Negozi[modifica | modifica wikitesto]

The Ralph Lauren flagship store occupying the Rhinelander Mansion on Madison Avenue in New York City.

Ad Aprile 2010, la Ralph Lauren Corporation possedeva un totale di 179 negozi monomarca, 171 outlet e 281 negozi-in-negozi basati su concessioni, per un totale di 631 negozi in tutto il mondo.[10] La figura riflette le operazioni di vendita per tutti i marchi della compagnia in varie località, dall'America, all'Asia, all'Europa e all'Oceania.[1]

Ralph Lauren dirige i suoi negozi di punta a New York City in Madison Avenue - per l'abbigliamento maschile nell'ex Rhinelander Mansion, e per l'abbigliamento femminile e la casa in un'altra struttura, dalla parte opposta della strada, aperta nel 2011. La compagnia dirige inoltre i negozi situati a Chicago, Greenwich, Londra, Milano, Tokyo, Mosca e Parigi.[11]

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Wimbledon

Nel 2006, Polo Ralph Lauren diventò il primo addetto ufficiale al design delle divise di Wimbledon, ridisegnando le divise per i raccattapalle e per i giudici. Il logo di Wimbledon fu adattato per tale scopo. Furono usati il marchio e lo stile Polo e una linea di abbigliamento per uomo e donna fu lanciata il 26 giugno.[12]

USTA

Nel 2005, Polo Ralph Lauren e la USTA firmarono una partnership di quattro anni, rendendo Polo lo sponsor ufficiale degli US Open fino al 2008. Tutti i raccattapalle e gli arbitri vestivano divise Ralph Lauren disegnate per l'evento.[13]

Golf

La compagnia sponsorizza anche i giocatori di golf professionisti Webb Simpson, Tom Watson, Jonathan Byrd, Davis Love III e Luke Donald; nonché il giocatore di golf LPGA Morgan Pressell.[14]

Team olimpico statunitense

Nell'aprile del 2008, Polo Ralph Lauren vinse il contratto per disegnare gli outfit del team olimpico statunitense per le Olimpiadi 2008.[15] Roots Canada Ltd. annunciò la sua fine come abbigliatore ufficiale del team olimpico statunitense il 7 aprile 2008.

Nel giugno 2009, fu annunciato che Ralph Lauren avrebbe continuato la partnership con il team olimpico statunitense per le Olimpiadi Invernali del 2010 e per le Olimpiadi Estive 2012.[16]

Le uniformi del team olimpico statunitense del 2012 per la cerimonia di apertura dei Giochi di Londra furono disegnate da Ralph Lauren. Le uniformi furono realizzate in Cina, facendo partire una polemica bipartisan dal Congresso degli Stati Uniti, che protestò poiché la manifattura americana non fu rappresentata nei più grandi atleti d'America.[17] Il 13 luglio 2012, sei senatori democratici degli Stati Uniti annunciarono di aver spinto per legislare l'obbligo, per il team olimpico statunitense 2012, di indossare uniformi realizzate in America. Gli altri propositori del "Team USA Made in America Act of 2012" furono: i Senatori Robert Menendez e Frank R. Lautenberg, entrambi del New Jersey, Bob Casey della Pennsylvania, Sherrod Brown dell'Ohio e Charles E. Schumer e Kirsten Gillibrand di New York.[18]

Controversies[modifica | modifica wikitesto]

Levi Strauss lawsuit

Levi Strauss & Co. filed a lawsuit against Abercrombie & Fitch and the RL Corporation in July 2007 for trademark infringement. It alleged that the separate retailers used Levi's trademarked pocket design of connected arches in the design of some of their respective products.[19]

South African Polo trademark issues

The Polo brand sold in South Africa is not affiliated with the Ralph Lauren brand. An independent South African company trademarked the Polo name and logo in South Africa.[20]

Filippa Hamilton photo controversy

In 2009, Ralph Lauren apologized for digitally retouching a photograph of model Filippa Hamilton to make her look thinner.[21] Hamilton also claims that she was fired by Ralph Lauren a few days later.[22] Another model's photo was also digitally retouched[23] adding to the row of models.

Bribes in Argentina to clear prohibited merchandise from customs

In 2012, Ralph Lauren agreed to pay $1.6 million to the DOJ and U.S. Securities and Exchange Commission in order to avoid prosecution under the Foreign Corrupt Practices Act, a US bill that punishes bribery to foreign government agents.[24][25] Since the case went public in local newspapers, the Argentine tax agency suspended Ralph Laurens' operations in the country, blamed the firms management board and private customs brokers for the bribery, and asked the US Embassy for evidence and names in order to locally prosecute everyone involved.[26][27][28]

References[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ralph Lauren stores, su stores.ralphlauren.com, Ralph Lauren Media, LLC. URL consultato il May 10, 2012.[collegamento interrotto]
  2. ^ a b c 2010 Form 10-K, Polo Ralph Lauren Corporation, su sec.gov, United States Securities and Exchange Commission. URL consultato il 1º January 2014.
  3. ^ Contact US, su phx.corporate-ir.net, Ralph Lauren Media, LLC. URL consultato il 27 January 2010.
  4. ^ Polo Ralph Lauren 4Q EPS 22c Vs 75c, su djcnews.com.
  5. ^ Polo Ralph Lauren, in CNN. URL consultato il 1º January 2014.
  6. ^ Lisa Lockwood, Ralph Lauren Creates Office of the Chairman, su wwd.com, WWD, 18 September 2013. URL consultato il 18 September 2013.
  7. ^ Lisa Lockwood, Jackwyn Nemerov Succeeds Roger Farah at Ralph Lauren, su wwd.com, WWD, 19 September 2013. URL consultato il 19 September 2013.
  8. ^ RL To Present Fall 2008 Golf Collections at PGA Merchandise Show, su golfbusinesswire.com, 7 January 2008. URL consultato il 1º January 2014.
  9. ^ Michel Chevalier, Luxury Brand Management, John Wiley & Sons, 2012, ISBN 978-1-118-17176-9.
  10. ^ Ralph Lauren Corporation – Yahoo Finance profile, su finance.yahoo.com, Yahoo Finance. URL consultato il May 10, 2012.
  11. ^ Our Flagships, su stores.ralphlauren.com, Ralph Lauren Media, LLC. URL consultato il May 10, 2012.[collegamento interrotto]
  12. ^ Ralph Lauren to Outfit Players at Wimbledon, June 18, 2006, p. D4.
  13. ^ Appelbaum p.40
  14. ^ Business Wire
  15. ^ reportonbusiness.com: Marketing[collegamento interrotto]
  16. ^ Eddie Pells, US team to wear Ralph Lauren again at Olympic. SWAGg ceremonies, July 2, 2009. URL consultato il July 2, 2009.[collegamento interrotto]
  17. ^ Lawmakers furious over China-made U.S. Olympic uniform, Retrieved July 12, 2012
  18. ^ Sean Langell, Bill calls for Olympians to wear U.S.-made gear, in The Washington Times. URL consultato il July 13, 2012.
  19. ^ Levi's says Abercrombie pick pocketed design (Denim maker files another lawsuit, this time against teen clothier Abercrombie & Fitch, over theft of its trademarked back-pocket design), in CNN, July 26, 2007. URL consultato il June 22, 2009.
  20. ^ South Africa, su buildingipvalue.com. URL consultato il 9 luglio 2012.
  21. ^ Ralph Lauren apologizes for digitally retouching slender model to make her head look bigger than her waist, Retrieved 2011-10-25
  22. ^ Filippa Hamilton, Ralph Lauren's Retouched Model: I Was Fired For Being Too Fat, huffingtonpost Retrieved 2011-10-25
  23. ^ dailymail.co.uk, Second Ralph Lauren model in Photoshop row as she's airbrushed to become impossibly skinny, Retrieved 2011-10-25
  24. ^ reuters.com, Ralph Lauren to pay $1.6 million to resolve Argentine bribery case[collegamento interrotto], Retrieved 2013-04-23
  25. ^ businessoffashion.com, Ralph Lauren Pays Fine to SEC Following Argentinian Bribery Scandal[collegamento interrotto], Retrieved 2013-04-23
  26. ^ Buenos Aires Herald, Government suspends Ralph Lauren operations in Argentina, Retrieved 2013-04-23
  27. ^ euronews.com, Argentina questions Ralph Lauren bribery case[collegamento interrotto], Retrieved 2013-04-23
  28. ^ lanacion.com.ar, Tras las supuestas coimas, la AFIP suspendió el CUIT de Ralph Lauren, Retrieved 2013-04-23
  • Michael Appelbaum, Tennis Apparel, Anyone?, 14 marzo 2005, p. 40.
  • Polo Ralph Lauren to Sponsor Morgan Pressel, 15 marzo 2006, p. 1.

External links[modifica | modifica wikitesto]

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