Utente:Davide Denti (OBC)/sandbox/Boutros-Ghali

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Accademico ed ex vice ministro degli Esteri egiziano, Boutros Boutros-Ghali ha guidato le Nazioni Unite in un momento caratterizzato da varie crisi mondiali, tra cui la dissoluzione della Jugoslavia ed il genocidio ruandese. E' stato poi il primo segretario generale dell'Organizzazione Internazionale della Francofonia dal novembre 1997 al dicembre 2002.


Formazione ed istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Boutros Boutros-Ghali è nato al Cairo il 14 novembre 1922 in una famiglia cristiana copta.[1] Suo nonno Boutros Ghali era stato primo ministro d'Egitto dal 1908 fino a quando fu assassinato nel 1910.[2]

Boutros-Ghali è laureato presso l'Università del Cairo nel 1946. Ha conseguito un dottorato di ricerca in diritto internazionale presso l'Università di Parigi e diploma nelle relazioni internazionali a Sciences Po nel 1949. Dal 1949 al 1979 è stato nominato Professore di Diritto Internazionale e Relazioni Internazionali presso l'Università del Cairo. Divenne Presidente del Centro di Studi politici e strategici nel 1975 e Presidente della Società africana di Studi Politici nel 1980. E' stato un Fulbright Research Scholar presso la Columbia University nel 1954-1955, Direttore del Centro di Ricerca dell'Accademia del diritto internazionale dell'Aia nel 1963-1964, e Visiting professor presso la Facoltà di Giurisprudenza all'Università di Parigi dal 1967 al 1968. E' anche Rettore Onorario dell'Istituto universitario di Studi per la Pace, un ramo dell'Università Kyung Hee di Seul.

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

La sua carriera politica si sviluppa durante la presidenza di Anwar Sadat. E' stato membro del Comitato centrale dell'Unione socialista araba dal 1974 al 1977. Ha servito come ministro di Stato (sottosegretario) per gli Affari Esteri dell'Egitto dal 1977 fino all'inizio del 1991. Poi è diventato Vice Ministro degli affari esteri per diversi mesi prima di passare alle Nazioni Unite. Come ministro di Stato per gli Affari Esteri, ha giocato un ruolo negli accordi di pace tra il presidente Sadat e il primo ministro israeliano Menachem Begin.[3]

Secondo la giornalista investigativa Linda Melvern, Boutros-Ghali avrebbe approvato un accordo segreto da 26 milioni di dollari per la vendita di armi al governo del Ruanda nel 1990, quando era ancora ministro degli Esteri egiziano. Le armi erano accumulate da parte del regime Hutu come parte dei - relativamente conosciuti - preparativi a lungo termine per il successivo genocidio. Boutros-Ghali era in servizio come Segretario generale ONU, quando la mattanza ebbe luogo quattro anni dopo.[4]

Carriera all'ONU[modifica | modifica wikitesto]

Eletto nel 1991 come segretario generale ONU, la massima carica delle Nazioni Unite, il termine in carica di Boutros-Ghali rimane segnato da controversie. Nel 1992, ha presentato il rapporto An Agenda for Peace, una relazione su come l'ONU potesse rispondere a conflitti violenti. Tuttavia, egli è stato criticato per il fallimento delle Nazioni Unite di fronte al genocidio in Ruanda del 1994, che ha causato oltre un milione di morti, e non è apparso in grado di raccogliere il sostegno alle Nazioni Unite per l'intervento nella continua guerra civile angolana. Uno dei compiti più difficili durante il suo mandato ha avuto a che fare con la crisi delle guerre jugoslave. La sua reputazione si è incagliata sulla più grande controversia circa l'efficacia delle Nazioni Unite e il ruolo degli Stati Uniti nelle Nazioni Unite. Alcuni somali ritengono inoltre che egli sia stato responsabile per una escalation della crisi in Somalia, intraprendendo una vendetta personale contro Mohammed Farah Aidid e il suo clan Habr Gidr, e favorendo i loro rivali, i Darod, del clan dell'ex dittatore Mohammed Siad Barre. Si ritiene inoltre che Boutros-Ghali abbia richiesto l'attacco da parte di 12 elicotteri statunitensi su una riunione di capi clan degli Habr Gidr  il luglio 1993, che erano riuniti per discutere di un'iniziativa di pace avanzata dal leader della Missione delle Nazioni Unite a Mogadiscio, l'ammiraglio statunitense in pensione Jonathan Howe. Si ritiene che la maggior parte degli anziani del clan fossero desiderosi di arrivare ad una pace e tenere a freno le attività provocatorie del loro capo clan, Mohammed Farrah Aidid, ma che dopo questo attacco su una riunione pacifica il clan  si sia risolto alla lotta agli americani e alle Nazioni Unite, portando alla battaglia di Mogadiscio il 3-4 ottobre 1993.[5]

Nomina per un secondo mandato[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1996, dieci membri del Consiglio di Sicurezza, guidati dai membri africani Egitto, Guinea-Bissau e Botswana, hanno sponsorizzato una risoluzione che sosteneva Boutros-Ghali per un secondo mandato di cinque anni, fino al 2001. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno posto il veto ad un suo secondo mandato. Oltre agli Stati Uniti, anche il Regno Unito, la Corea del Sud, e l'Italia non hanno sponsorizzato della risoluzione, benché questi ultimi tre abbiano poi votato a sostegno di Boutros-Ghali, dopo che gli Stati Uniti avevano fermamente dichiarato la propria intenzione di porre il veto. Anche se non è stato il primo candidato vetato (la Cina aveva posto il veto al terzo termine di Kurt Waldheim nel 1981 al fine di nominare un segretario generale dal Terzo Mondo), Boutros-Ghali è stato l'unico Segretario generale dell'ONU finora a non essere eletto per un secondo mandato . Gli succedette alle Nazioni Unite Kofi Annan.

Richard Clarke, Michael Sheehan, e James Rubin participaeono in quella che venne chiamata "Operazione Orient Express". Clarke scrisse wrote:

Richard Holbrooke ha scritto che gli Stati Uniti si sono opposti a Boutros-Ghali a causa della riluttanza di quest'ultimo all'approvazione dei bombardamenti della NATO in Bosnia (cosa che Kofi Annan aveva sostenuto). Egli osserva che l'opposizione degli Stati Unit al Segretario Generale è stata opposta da tutti i loro alleati.[6]

Il biografo di Kofi Annan, Stanley Meisler, scrive che la riluttanza di Boutros Ghali a bombardare i serbi in Bosnia derivava dall'opposizione di francesi e inglesi alla tattica, in quanto i due paesi avevano fornito la maggior parte dei caschi blu e temevano che i serbi avrebbero operato ritorsioni contro i loro soldati. Meisler suggerisce invece che Bill Clinton ha cercato di porre il veto al secondo mandato di Boutros Ghali per aumentare la propria popolarità, poiché il senatore Bob Dole, che si presentava contro Clinton nel 1996, aveva ottenuto vari voti denunciando ripetutamente con veemenza Boutros-Ghali.[7]

Nella sua autobiografia, Boutros-Ghali attribuisce il veto ad una varietà di fattori, tra cui la pressione politica legati alle 1996 US presidential election, l'attrito tra Stati Uniti e Nazioni Unite su questioni come la guerra in Bosnia e il genocidio ruandese, così come la tensione per le quote non pagate degli Stati Uniti alle Nazioni Unite.[8]

Incarichi successivi[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1997 al 2002, Boutros-Ghali è stato Segretario generale della Francofonia, l'organizzazione delle nazioni di lingua francese. Dal 2003 al 2006, ha servito come il presidente del consiglio di amministrazione del South Centre, un'organizzazione di ricerca intergovernativa dei paesi in via di sviluppo.,[9]E' stato Presidente del Curatorium Administrative Council presso l'Accademia del diritto internazionale dell'Aia. Nel 2003, Boutros-Ghali è stato nominato direttore del Consiglio Nazionale Egiziano dei Diritti dell'Uomo, carica mantenuta fino al 2012.

Dall'aprile 2007, Boutros-Ghali ha sostenuto la campagna per l'istituzione di un'Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite ed è stato uno dei firmatari iniziali del ricorso della campagna. In un messaggio alla campagna, ha sottolineato la necessità di stabilire la partecipazione democratica dei cittadini a livello globale.[10]

Dal 2009 al 2015 ha anche partecipato come membro della giuria per il Premio per la Prevenzione dei Conflitti assegnato ogni anno dalla Fondazione Chirac.[11] 

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Boutros Boutros-Ghali muore a 93 anni il 16 febbraio 2016.[12]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Come Segretario Generale ONU, Boutros-Ghali ha scritto il rapporto An Agenda for Peace. Ha anche pubblicato due libri di memorie:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Boutros Boutros-Ghali Biography, Encyclopedia of World Biography
  2. ^ Donald M. Reid, Political Assassination in Egypt, 1910–1954, in The International Journal of African Historical Studies, vol. 15, n. 4, 1982, pp. 625–651, DOI:10.2307/217848. URL consultato il 14 January 2013.
  3. ^ Boutros Boutros-Ghali: The world is his oyster, su weekly.ahram.org.eg, Weekly Ahram, 18 January 2006. URL consultato l'8 June 2012.
  4. ^ Linda Melvern, A People Betrayed: The Role of the West in Rwanda's Genocide, London, Zed, 2000, ISBN 1-85649-830-1.
  5. ^ Mark Bowden, Black Hawk Down: A Story of Modern War, New York, New American Library, 1999, pp. 83–84, ISBN 0-451-20514-6.
  6. ^ Richard Holbrooke, To End a War, New York, Modern Library, 1999, p. 202, ISBN 0-375-75360-5.
  7. ^ Stanley Meisler, Getting Rid of Boutros-Ghali, 18 October 1996.
  8. ^ Boutros-Ghali's Book Says Albright and Clinton Betrayed Him, in New York Times, 24 May 1999. URL consultato il 6 March 2015.
  9. ^ South Centre website, su southcentre.org. URL consultato l'8 June 2012.
  10. ^ MESSAGE FROM DR. BOUTROS BOUTROS GHALI (PDF), su unpacampaign.org, International campaign for the establishment of a United Nations Parliamentary Assembly.
  11. ^ The jury for the Conflict Prevention Prize awarded by the Fondation Chirac, su fondationchirac.eu, 30 May 2012. URL consultato l'8 June 2012.
  12. ^ http://www.cnn.com/2016/02/16/world/un-boutros-boutros-ghali-dies/index.html

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