Torna piccina mia!

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Torna piccina mia!
Gino Sinimberghi e Maria Grazia Sandri in una sequenza del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1955
Durata91 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico, sentimentale, musicale
RegiaCarlo Campogalliani
SoggettoGiuseppe Maggi
SceneggiaturaVinicio Marinucci, Giuseppe Maggi, Nino Stresa
Produttore esecutivoEnzo Merolle
Casa di produzioneGlomer Film
Distribuzione in italianoIndipendenti Regionali
FotografiaAlvaro Mancori
MontaggioNino Baragli
MusicheRenzo Rossellini
ScenografiaAlfredo Montori
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Torna piccina mia! è un film del 1955 diretto da Carlo Campogalliani.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Una famiglia di girovaghi adotta una bambina rimasta sola dopo essersi perduta. Suo padre, nel frattempo, adotta un orfano. Tempo dopo, diventati adulti, la bambina diventa l'attrazione principale del Luna Park dove lavorano i girovaghi, e si innamora del figlio adottivo del padre disperso. Ciò suscita invidia e ripicche da parte di un imbonitore del Luna Park, segretamente innamorato della fanciulla, che inizia a far circolare maldicenze sul loro conto.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è ascrivibile al filone dei melodrammi sentimentali comunemente detto strappalacrime (poi ribattezzato dalla critica con il termine neorealismo d'appendice), allora molto in voga tra il pubblico italiano.

Venne iscritto al Pubblico registro cinematografico con il n. 1.583. Presentato alla Commissione di Revisione Cinematografica il 30 marzo 1955, ottenne il visto censura n. 18.814 dell'8 aprile 1955, con una lunghezza della pellicola di 2.223 metri.[1].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il film ottenne un buon successo di pubblico, risultando il 56º maggior incasso della stagione cinematografica italiana 1954-55.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

La locandina del film si può vedere nel film Le notti di Cabiria di Federico Fellini, nella scena in cui la protagonista acquista il biglietto per lo spettacolo del mago.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Come si evince dal visto censura originale tratto dal sito Italia Taglia.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema