Tommy Paul

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Tommy Paul
Tommy Paul nel 2021
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 185 cm
Peso 82 kg
Tennis
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 141–108 (56.63%)
Titoli vinti 2
Miglior ranking 12º (2 ottobre 2023)
Ranking attuale ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open SF (2023)
Bandiera della Francia Roland Garros 2T (2020, 2021, 2023)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 4T (2022)
Bandiera degli Stati Uniti US Open 4T (2023)
Altri tornei
 Giochi olimpici 1T (2020)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 33–43 (43.42%)
Titoli vinti 0
Miglior ranking 97º (12 settembre 2022)
Ranking attuale ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open 2T (2021)
Bandiera della Francia Roland Garros QF (2020)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 2T (2022)
Bandiera degli Stati Uniti US Open 2T (2016)
Palmarès
 Laver Cup
Oro Laver Cup 2023
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al 12 febbraio 2024

Tommy Paul (Voorhees, 17 maggio 1997) è un tennista statunitense.

In singolare vanta due titoli nel circuito maggiore e nei tornei del Grande Slam il suo miglior risultato è stata la semifinale degli Australian Open 2023. Ha come best ranking la 12ª posizione raggiunta nell’ottobre 2023. Ha fatto il suo esordio nella squadra statunitense di Coppa Davis nel 2020. Tra gli juniores è stato il nº 3 del mondo dopo aver vinto in singolare il Roland Garros 2015.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Juniores[modifica | modifica wikitesto]

Gioca nell'ITF Junior Circuit tra il novembre 2010 e il settembre 2015 e nel 2012 vince il primo titolo in un torneo statunitense di doppio di categoria Grade 4.[1] L'anno dopo fa parte della squadra statunitense che gioca la fase finale di Coppa Davis Junior, viene schierato sia in doppio che in singolare e gli Stati Uniti non vanno oltre la finale per il 5º e 6º posto, persa contro la Russia.[2] Nel dicembre 2014 viene sconfitto in semifinale di doppio al prestigioso Orange Bowl.

Nel giugno 2015 supera in tre set Taylor Fritz nella finale juniores del Roland Garros, conquistando il suo titolo più prestigioso del periodo juniores.[3] In coppia con William Blumberg raggiunge la finale anche nel torneo di doppio dello Slam parigino e vengono sconfitti da Alvaro Lopez San Martin / Jaume Munar. Eliminato nei quarti di finale sia in singolare che in doppio al Torneo di Wimbledon, a settembre disputa il suo ultimo torneo juniores agli US Open, arriva in finale e ritrova Fritz, che si prende la rivincita del Roland Garros e lo sconfigge in tre set. Il successivo 9 dicembre Paul raggiunge il 3º posto nella classifica mondiale di categoria. Chiude l'esperienza nel circuito juniores dopo aver vinto in totale tre titoli in singolare e quattro in doppio.[1]

Tommy Paul agli US Open juniores 2015

2014-2015, inizi tra i professionisti, primo titolo ITF e debutto agli US Open[modifica | modifica wikitesto]

Fa il suo esordio tra i professionisti nell'aprile 2014 al torneo ITF Futures USA F12 e vince i primi incontri sia in singolare che in doppio. Nonostante gli impegni nel circuito juniores, nel primo periodo gioca diversi tornei e nell'aprile 2015 entra per la prima volta nel tabellone principale di un torneo Challenger a Savannah, al primo turno sconfigge il nº 101 del ranking ATP Ruben Bemelmans e viene eliminato da Bjorn Fratangelo. In maggio alza il primo trofeo da professionista sconfiggendo Albert Alcaraz Ivorra nella finale del torneo Spain F13. Quello stesso mese vince in Italia il suo secondo torneo ITF; in agosto supera per la prima volta le qualificazioni di un torneo del circuito maggiore agli US Open e al primo turno viene eliminato da Andreas Seppi. A novembre disputa la prima finale Challenger a Charlottesville, viene sconfitto da Noah Rubin e a fine torneo entra per la prima volta nella top 300 del ranking.

2016, top 200 del ranking[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del 2016 vince in singolare altri due tornei ITF e inizia quindi a giocare con maggiore continuità nel circuito maggiore. Si qualifica per la prima volta nel tabellone principale di un torneo dell'ATP Tour 500 ad Acapulco e di un Masters 1000 a Miami, viene sconfitto in entrambi i casi al primo turno e dopo il torneo di Miami fa il suo ingresso nella top 200. Ad aprile entra con una wild-card nel tabellone principale del torneo di Houston, vince il suo primo incontro nel circuito maggiore sconfiggendo per la prima volta un top 100, il n° 53 Paolo Lorenzi, e al secondo turno cede in tre set a Chung Hyeon; risultati con cui porta il best ranking alla 191ª posizione. Nel prosieguo della stagione non vince altri incontri nel circuito maggiore, in particolare viene eliminato nelle qualificazioni al Roland Garros, a Wimbledon e agli US Open, e nei tornei Challenger raggiunge due volte i quarti di finale.

2017, crollo nel ranking e risalita[modifica | modifica wikitesto]

Tommy Paul a Washington nel 2017

La crisi di risultati continua nella prima parte del 2017, il torneo ITF vinto in febbraio non è sufficiente a frenare la discesa nel ranking e in aprile si trova alla posizione nº 405. Dà segnali di ripresa a inizio estate raggiungendo una finale ITF e una semifinale Challenger. A luglio supera le qualifiche all'ATP 250 di Atlanta, sconfigge quindi in tre set il n° 53 ATP Chung Hyeon e Malek Jaziri, accede così al suo primo quarto di finale del circuito ATP e viene battuto dalla testa di serie nº 3 Gilles Müller. Entra con una wild card nel tabellone del successivo ATP 500 di Washington, elimina al primo turno Casper Ruud e ottiene poi la più prestigiosa vittoria di inizio carriera sconfiggendo il nº 17 ATP Lucas Pouille. Al terzo turno si prende la rivincita su Gilles Müller e al suo primo quarto di finale in un ATP 500 viene eliminato da Kei Nishikori. Rientrato nella top 200, in agosto vince a Cincinnati il primo incontro in un Masters 1000 battendo Donald Young e al primo turno degli US Open cede al quinto set a Tarō Daniel. Con una serie di discreti risultati nei Challenger, in novembre porta il best ranking alla 151ª posizione.

2018, primi titoli Challenger e infortunio al gomito[modifica | modifica wikitesto]

A inizio stagione vince il suo primo titolo Challenger nel torneo di doppio a Playford, in coppia con Mackenzie McDonald ha la meglio in finale su Maverick Banes / Jason Kubler. Eliminato al secondo incontro delle qualificazioni alla sua prima esperienza all'Australian Open, un infortunio al gomito lo costringe a stare lontano dal circuito per circa cinque mesi.[4] Torna a giocare in giugno e viene sconfitto nella finale di un torneo ITF, nel periodo successivo non va oltre il secondo turno nei tornei ATP e i quarti nei Challenger e si riscatta in settembre vincendo il Challenger di doppio a Columbus. A novembre conquista a Charlottesville il primo titolo Challenger in singolare in carriera con il successo in finale su Peter Polansky. Il risultato lo riporta a ridosso della top 200 del ranking dopo che ad agosto si era trovato in 392ª posizione.

2019, tre titoli Challenger e top 100[modifica | modifica wikitesto]

Un infortunio alla gamba patito dopo l'eliminazione nelle qualificazioni agli Australian Open 2019 lo tiene fermo quasi tre mesi.[4] Rientra ad aprile e vince a Sarasota il suo secondo titolo Challenger in singolare battendo in finale Tennys Sandgren. Con la finale persa nel successivo Challenger di Tallahassee porta il best ranking alla 143ª posizione e lo migliora ulteriormente nel periodo successivo. Al suo esordio assoluto al Roland Garros perde al primo turno contro Dominic Thiem, sfiora quindi la qualificazione a Wimbledon con la sconfitta subita nel turno decisivo contro Jiri Vesely. Dopo il secondo turno raggiunto a Washington e al Masters 1000 di Montréal, non supera le qualificazioni agli US Open. A settembre entra per la prima volta nella top 100 dopo aver vinto il secondo titolo Challenger dell'anno a New Haven, sconfiggendo in finale Marcos Giron. Si ripete a fine mese al Tiburon Challenger, dove ha la meglio in finale su Thanasi Kokkinakis e una settimana dopo si trova al 79º posto mondiale.

2020, prima semifinale ATP, esordio in Coppa Davis e 54º nel ranking[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 2020 gioca esclusivamente nei tornei del circuito maggiore e all'esordio stagionale raggiunge nel torneo di Adelaide la sua prima semifinale ATP; dopo aver superato le qualificazioni, nel tabellone principale sconfigge senza perdere alcun set Aljaz Bedene, Pablo Cuevas e Albert Ramos Viñolas, tutti giocatori che lo precedono nel ranking, e viene eliminato in tre set da Lloyd Harris. Ai successivi Australian Open vince i suoi primi incontri in una prova dello Slam eliminando prima Leonardo Mayer e al secondo turno il nº 20 ATP Grigor Dimitrov, sconfitto al quinto set dopo 4 ore e 19 minuti di gioco e dopo che il bulgaro aveva avuto il servizio a disposizione sul 5-4 in proprio favore nel parziale decisivo.[5] Viene eliminato al terzo turno da Márton Fucsovics e a fine torneo sale alla 70ª posizione del ranking. Si migliora ulteriormente con il secondo turno di Delray Beach e soprattutto dopo i quarti di finale raggiunti ad Acapulco, dove nel turno precedente batte per la prima volta un top 10, il nº 7 Alexander Zverev, e viene eliminato da John Isner. La settimana successiva fa il suo esordio nella squadra statunitense di Coppa Davis in occasione della sfida vinta 4-0 contro l'Uzbekistan, viene schierato a risultato acquisito e concede tre soli giochi a Denis Istomin.

Ha quindi inizio la lunga pausa del tennis mondiale per la pandemia di COVID-19, rientra in agosto e dopo alcuni risultati negativi – tra i quali l'eliminazione al primo turno agli US Open e agli Internazionali d'Italia – torna a risalire la classifica con i secondi turni raggiunti ad Amburgo, al Roland Garros, al Sardegna Open e al Masters di Parigi, oltre ai quarti di finale a Nur-Sultan. Chiude la stagione con il nuovo best ranking alla 54ª posizione mondiale. Al Roland Garros consegue il miglior risultato in doppio da professionista spingendosi fino ai quarti in coppia con Nicholas Monroe, eliminano tra gli altri le teste di serie nº 4 Łukasz Kubot / Marcelo Melo e cedono in due set a Wesley Koolhof / Nikola Mektić; questi risultati gli consentono di guadagnare 254 posizioni nel ranking di doppio e arrivare alla 164ª.

2021, primo titolo ATP e top 50[modifica | modifica wikitesto]

Esce al secondo turno anche nei primi impegni stagionali del 2021 a Delray Beach, al Melbourne 1 e agli Australian Open, dove al primo turno elimina il nº 40 ATP Nikoloz Basilašvili. A Rotterdam sconfigge Lorenzo Sonego e Aleksandr Bublik e al terzo turno viene eliminato da Márton Fucsovics. Dopo tre sconfitte al primo turno, raggiunge il secondo turno a Monte Carlo e a Madrid e il terzo a Roma. Nella prima parte della stagione ottiene alcuni discreti risultati in doppio e in maggio porta il best ranking di specialità al 150º posto. Torna a disputare una semifinale a Parma e viene sconfitto dall'emergente Sebastian Korda. Al secondo turno del Roland Garros strappa un set al nº 2 del mondo Daniil Medvedev e a fine torneo entra per la prima volta nella top 50.

Costretto a rinunciare a Wimbledon a causa di un infortunio,[6] si ripresenta dopo quasi due mesi di pausa per fare il suo debutto olimpico ai Giochi di Tokyo, il sorteggio lo mette di fronte al primo turno alla rivelazione stagionale Aslan Karacev, che gli concede cinque soli giochi. Esce di scena al secondo turno in entrambi i Masters 1000 di Toronto e Cincinnati, mentre agli US Open perde al primo turno contro Roberto Carballés Baena. Torna a mettersi in luce all'Indian Wells Masters, disputato in via eccezionale a ottobre, con la sorprendente vittoria al terzo turno sul nº 5 del mondo Andrej Rublëv e viene eliminato negli ottavi da Cameron Norrie. Sconfitto al secondo turno nei tre tornei successivi, chiude la stagione aggiudicandosi il primo titolo ATP a Stoccolma; dopo le vittorie su Taylor Fritz, Andy Murray e in semifinale su Frances Tiafoe, sconfigge in finale il nº 16 ATP Denis Shapovalov con il punteggio di 6-4, 2-6, 6-4. Il successo gli permette di portare il best ranking alla 43ª posizione.

2022, una semifinale ATP e top 30[modifica | modifica wikitesto]

Sale ulteriormente in classifica nella prima parte del 2022, raggiunge i quarti di finale sia all'Adelaide 1 – dove viene eliminato da Gaël Monfils che vincerà il titolo – che all'Adelaide 2, nel quale cede a Marin Čilić. Nel primo torneo di Adelaide si spinge fino ai quarti di finale in doppio. Eliminato al secondo turno agli Australian Open, a Delray Beach perde in semifinale contro Cameron Norrie e sale al 39º posto mondiale. Esce nei quarti ad Acapulco per mano di Rafael Nadal. Al secondo turno di Indian Wells sconfigge il nº 3 del mondo Alexander Zverev e viene poi eliminato da Alex de Minaur; nel torneo di doppio arriva ai quarti di finale con Taylor Fritz, dopo aver eliminato gli specialisti Cabal / Farah. Esce al terzo turno in singolare anche a Miami, dopo i successi su Bonzi e Chačanov viene sconfitto da Fritz, e la settimana successiva porta il best ranking alla 33ª posizione. Raccoglie soprattutto sconfitte nei tornei che seguono, tra le uscite al primo turno vi sono quelle di Madrid e del Roland Garros, mentre si ferma al secondo turno a Roma. Nel torneo di doppio del Roland Garros arriva al terzo turno con Mackenzie McDonald.

Raggiunge i quarti di finale sull'erba del Queen's e di Eastbourne, tornei nei quali consegue importanti successi contro Denis Shapovalov e Jannik Sinner; arriva inoltre in semifinale in doppio con Taylor Fritz al Queen's. Disputa per la prima volta il quarto turno in una prova del Grande Slam al torneo di Wimbledon. Inizia la stagione estiva sul cemento ad Atlanta e raggiunge i quarti sia in singolare che in doppio, risultato con cui entra per la prima volta nella top 100 del ranking di doppio. Al secondo turno del Masters di Montreal supera a sorpresa il nº 4 del mondo Carlos Alcaraz, ha quindi la meglio su Marin Čilić ed esce nei quarti per mano di Daniel Evans. Dopo il secondo turno a Cincinnati raggiunge per la prima volta in carriera il terzo turno agli US Open e viene eliminato al quinto set da Casper Ruud, che arriverà in finale. In questo periodo sale al 28º posto in singolare e al 97º in doppio, nuovi best ranking. Vince due dei tre singolari disputati nella fase a gironi delle finali di Coppa Davis e gli Stati Uniti accedono ai quarti. Di rilievo a fine stagione i quarti di finale raggiunti a Gijón e soprattutto al Paris Masters, dove elimina nell'ordine Roberto Bautista Agut, il nº 2 del mondo Rafael Nadal, Pablo Carreño Busta e cede in due set a Stefanos Tsitsipas. Non prende parte alla sfida dei quarti di Davis persa contro l'Italia.

2023, semifinale agli Australian Open, due finali ATP e 13º del ranking[modifica | modifica wikitesto]

Consegue il risultato più prestigioso negli Slam da inizio carriera raggiungendo la semifinale agli Australian Open, sconfigge nell'ordine Struff, Davidovich Fokina, Bautista Agut, Brooksby e nei quarti Shelton, e viene eliminato in 3 set da Djokovic che vincerà il titolo. A fine torneo Paul entra per la prima volta nella top 20 e a febbraio sale alla 18ª posizione mondiale. Torna a disputare una finale del circuito maggiore all'ATP 500 di Acapulco, elimina in semifinale il nº 5 del mondo Taylor Fritz e viene sconfitto da Alex de Minaur con il punteggio di 6-3, 4-6, 1-6. Al quarto turno di Indian Wells viene sconfitto al tie-break del set decisivo da Félix Auger-Aliassime dopo aver eliminato il nº 11 del mondo Hubert Hurkacz. Esce al quarto turno anche a Miami per mano di Carlos Alcaraz e nel torneo di doppio si spinge fino ai quarti con Ben Shelton. Nonostante rinunci ai tornei di Monte Carlo e Barcellona, tre settimane dopo Miami porta il best ranking di singolare alla 17ª posizione.

Esce al turno di esordio al suo primo impegno stagionale in Europa su terra battuta al Masters di Madrid e perde la finale contro Andy Murray al successivo Challenger 175 di Aix-en-Provence. Sconfitto al primo turno anche agli Internazionali d'Italia e al secondo al Roland Garros e a Stoccarda, il 1º luglio perde la finale sull'erba di Eastbourne contro Francisco Cerúndolo, che si impone per 6-4, 1-6, 6-4. A Wimbledon si spinge fino al terzo turno e perde al quinto set contro Jiří Lehečka, mentre esce di scena nei quarti a Newport e a Los Cabos. Disputa la sua prima semifinale in un Masters 1000 a Toronto, dove elimina tra gli altri Francisco Cerúndolo e soprattutto per il secondo anno consecutivo Carlos Alcaraz, nella sua prima vittoria contro un nº 1 del mondo. L'accesso alla finale gli viene negato da Jannik Sinner, che si impone con un doppio 6-4; a fine torneo Paul porta il best ranking alla 13ª posizione. Nel torneo di Cincinnati cede al terzo set negli ottavi ad Alcaraz, che si prende la rivincita del Canada. Si spinge per la prima volta fino al quarto turno agli Us Open con i successi su Safiullin e Davidovich Fokina, e viene eliminato dall'emergente Ben Shelton in quattro set.

Nonostante perda entrambi i singolari giocati nella fase a gironi delle finali di Coppa Davis, gli Stati Uniti riescono ad accedere ai quarti di finale. Contribuisce al successo del World Team in Laver Cup con una vittoria in doppio a fronte di una sconfitta in singolare.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Possiede un forte diritto di attacco e un rovescio molto compatto ed efficace, un solido gioco di gambe a fondo campo e rapidità di discesa a rete e un servizio che supporta il tutto. Attributi che gli hanno permesso di avere successo su cemento ed erba, superfici che predilige.[7]

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Tommy Paul è rappresentato dall'agenzia Team8 fondata dall'ex-tennista Roger Federer.[8]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Aggiornate al 14 febbraio 2024.

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (2)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (0)
ATP Finals (0)
ATP Masters 1000 (0)
ATP Tour 500 (0)
ATP Tour 250 (2)
N. Data Torneo Superficie Avversari in finale Punteggio
1. 13 novembre 2021 Bandiera della Svezia Stockholm Open, Stoccolma Cemento (i) Bandiera del Canada Denis Shapovalov 6–4, 2–6, 6–4
2. 11 febbraio 2024 Bandiera degli Stati Uniti Dallas Open, Dallas Cemento (i) Bandiera degli Stati Uniti Marcos Giron 7–63, 5–7, 6–3

Finali perse (3)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (0)
ATP Finals (0)
ATP Masters 1000 (0)
ATP Tour 500 (1)
ATP Tour 250 (2)
N. Data Torneo Superficie Avversari in finale Punteggio
1. 4 marzo 2023 Bandiera del Messico Open del Messico, Acapulco Cemento Bandiera dell'Australia Alex de Minaur 6–3, 4–6, 1–6
2. 1º luglio 2023 Bandiera del Regno Unito Eastbourne International, Eastbourne Erba Bandiera dell'Argentina Francisco Cerúndolo 4–6, 6–1, 4–6
3. 19 febbraio 2024 Bandiera degli Stati Uniti Delray Beach Open, Delray Beach Cemento Bandiera degli Stati Uniti Taylor Fritz 2–6, 3–6

Grande Slam Juniores[modifica | modifica wikitesto]

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (1)[modifica | modifica wikitesto]
Tornei del Grande Slam
Australian Open (0)
Open di Francia (1)
Torneo di Wimbledon (0)
US Open (0)
N. Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 2015 Bandiera della Francia Open di Francia, Parigi Terra rossa Bandiera degli Stati Uniti Taylor Fritz 7–6(4), 2–6, 6–2
Finali perse (1)[modifica | modifica wikitesto]
Tornei del Grande Slam
Australian Open (0)
Open di Francia (0)
Torneo di Wimbledon (0)
US Open (1)
N. Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 2015 Bandiera degli Stati Uniti US Open, New York Cemento Bandiera degli Stati Uniti Taylor Fritz 2–6, 7–6 (4), 2–6

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Finali perse (1)[modifica | modifica wikitesto]
Tornei del Grande Slam
Australian Open (0)
Open di Francia (1)
Torneo di Wimbledon (0)
US Open (0)
N. Data Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 2015 Bandiera della Francia Open di Francia, Parigi Terra rossa Bandiera degli Stati Uniti William Blumberg Bandiera della Spagna Álvaro López San Martín
Bandiera della Spagna Jaume Munar
4–6, 2–6

Tornei minori[modifica | modifica wikitesto]

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (10)[modifica | modifica wikitesto]
Legenda
Challenger (4)
Futures (6)
N. Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. maggio 2015 Bandiera della SpagnaSpain F13, Valldoreix Terra rossa Bandiera della Spagna Albert Alcaraz Ivorra 2–6, 6–4, 6–4
2. maggio 2015 Bandiera dell'Italia Italy F11, Lecco Terra rossa Bandiera dell'Italia Lorenzo Sonego 6–1, 6–4
3. gennaio 2016 Bandiera degli Stati Uniti USA F3, Plantation Terra rossa Bandiera della Francia Adrien Puget 7–6(4), 6–0
4. gennaio 2016 Bandiera degli Stati Uniti USA F4, Sunrise Terra rossa Bandiera della Francia Adrien Puget 6–4, 3–6, 6–3
5. febbraio 2017 Bandiera degli Stati Uniti USA F6, Palm Coast Terra rossa Bandiera del Giappone Renta Tokuda 6–3, 4–6, 6–3
6. gennaio 2017 Bandiera degli Stati Uniti USA F19, Winston-Salem Cemento Bandiera degli Stati Uniti Christopher Eubanks 6–4, 6–4
7. novembre 2018 Bandiera degli Stati Uniti Charlottesville Men's Pro Challenger, Charlottesville Cemento (i) Bandiera del Canada Peter Polansky 6–2, 6–2
8. aprile 2019 Bandiera degli Stati Uniti Sarasota Open, Sarasota Terra verde Bandiera degli Stati Uniti Tennys Sandgren 6–3, 6–4
9. settembre 2019 Bandiera degli Stati Uniti Oracle Challenger Series - New Haven, New Haven Cemento Bandiera degli Stati Uniti Marcos Giron 6–3, 6–3
10. settembre 2019 Bandiera degli Stati Uniti Tiburon Challenger, Tiburon Cemento Bandiera dell'Australia Thanasi Kokkinakis 7–5, 6(3)–7, 6–4
Finali perse (6)[modifica | modifica wikitesto]
Legenda
Challenger (3)
Futures (3)

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (2)[modifica | modifica wikitesto]
Legenda
Challenger (2)
Futures (0)
N. Data Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 6 gennaio 2018 Bandiera dell'Australia City of Playford Tennis International, Playford Cemento Bandiera degli Stati Uniti Mackenzie McDonald Bandiera dell'Australia Maverick Banes
Bandiera dell'Australia Jason Kubler
7–6(4), 6–4
2. 22 settembre 2018 Bandiera degli Stati Uniti Columbus Challenger, Columbus Cemento (i) Bandiera del Canada Peter Polansky Bandiera dell'Ecuador Gonzalo Escobar
Bandiera dell'Ecuador Roberto Quiroz
6–3, 6–3
Finali perse (1)[modifica | modifica wikitesto]
Legenda
Challenger (0)
Futures (1)

Risultati in progressione[modifica | modifica wikitesto]

Sigla Risultato
V Vincitore
F Finalista
SF Semifinalista
O Oro olimpico
A Argento olimpico
SF Bronzo olimpico
QF Quarti di Finale
4T Quarto turno
3T Terzo turno
2T Secondo turno
1T Primo turno
RR Round Robin
LQ Turno di qualificazione
A Assente
ND Non disputato
Legenda superfici
Cemento
Terra battuta
Erba
Superficie variabile

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Torneo 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 V/S
Tornei Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open, Melbourne A A A Q2 Q2 3T 2T 2T SF 9–4
Bandiera della Francia Roland Garros, Parigi A Q2 A A 1T 2T 2T 1T 2T 3–5
Bandiera del Regno Unito Wimbledon, Londra A Q1 A A Q3 ND A 4T 3T 5–2
Bandiera degli Stati Uniti US Open, New York 1T Q1 1T A Q2 1T 1T 3T 2–5
Vittorie–Sconfitte 0–1 0–0 0–1 0–0 0–1 3–3 2–3 6–4 8–3 19–16
Giochi Olimpici
Giochi Olimpici ND A Non disputati A ND 0–0
Vittorie–Sconfitte ND 0–0 Non disputati 0–0 ND 0–0
Statistiche carriera
Ranking di fine anno 276 282 152 202 90 54 53 32 N/A

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Torneo 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 V/S
Tornei Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open, Melbourne A A A A A 1T 2T A A 1–2
Bandiera della Francia Roland Garros, Parigi A A A A A QF 1T 3T A 5–3
Bandiera del Regno Unito Wimbledon, Londra A A A A A ND A 2T A 1–1
Bandiera degli Stati Uniti US Open, New York 1T 2T 1T A A A 1T A 1–4
Vittorie–Sconfitte 0–1 1–1 0–1 0–0 0–0 3–2 1–3 3–2 0–0 8–10
Giochi Olimpici
Giochi Olimpici ND A Non disputati A ND 0–0
Vittorie–Sconfitte ND 0–0 Non disputati 0–0 ND 0–0

Vittorie contro giocatori top 10[modifica | modifica wikitesto]

Stagione 2020 2021 2022 2023 Totale
Vittorie 1 1 4 2 8
# Giocatore Ranking Evento Superficie Turno Punteggio
2020
1. Bandiera della Germania Alexander Zverev 7 Bandiera del Messico Open del Messico, Acapulco Cemento 2T 6–3, 6–4
2021
2. Bandiera della Russia Andrej Rublëv 5 Bandiera degli Stati Uniti Indian Wells Masters, Indian Wells Cemento 3T 6–4, 3–6, 7–5
2022
3. Bandiera dell'Italia Matteo Berrettini 6 Bandiera del Messico Open del Messico, Acapulco Cemento 1T 4–6, 5–1, rit.
4. Bandiera della Germania Alexander Zverev 3 Bandiera degli Stati Uniti Indian Wells Masters, Indian Wells Cemento 2T 6–2, 4–6, 7–6(2)
5. Bandiera della Spagna Carlos Alcaraz 4 Bandiera del Canada Rogers Cup, Montréal Cemento 2T 6(4)–7, 7–6(7), 6–3
6. Bandiera della Spagna Rafael Nadal 2 Bandiera della Francia Paris Masters, Parigi Cemento (i) 2T 3–6, 7–6(4), 6–1
2023
7. Bandiera degli Stati Uniti Taylor Fritz 5 Bandiera del Messico Open del Messico, Acapulco Cemento SF 6–3, 6(2)–7, 7–6(2)
8. Bandiera della Spagna Carlos Alcaraz 1 Bandiera del Canada Canadian Open, Toronto Cemento QF 6–3, 4–6, 6–3

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]