Tempio kakatiya di Rudreshwara (Ramappa)

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Tempio Rudreshwara
Tempio Ramappa
Vista d'insieme
Utilizzoluogo sacro
Stileindù
Epoca1213
Localizzazione
StatoBandiera dell'India India
DistrettoMulugu
Dimensioni
Superficie59 300 
Amministrazione
Visitabile
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 18°15′34″N 79°56′33″E / 18.259444°N 79.9425°E18.259444; 79.9425
 Bene protetto dall'UNESCO
Tempio kakatiya di Rudreshwara (Ramappa), Telangana
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturale
Criterio(i) (iii)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2021
Scheda UNESCO(EN) Kakatiya Rudreshwara (Ramappa) Temple, Telangana
(FR) Temple de Kakatiya Rudreshwara (Ramappa), Telangana

Il tempio Rudreshwara (Signore Shiva), noto anche come tempio Ramappa (nome dell'artista che lo costruì), è un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO situato nello stato di Telangana nell'India meridionale.[1] Si trova a 66 km da Warangal, 15 km da Mulugu e 209 km da Hyderabad, in una valle, nel villaggio di Palampet del distretto di Mulugu, un minuscolo villaggio che visse i suoi giorni di gloria nel XIII e XIV secolo.[2] Un'iscrizione nel tempio lo data all'anno 1213 e dice che è stato fatto costruire da un generale Kakatiya, Recharla Rudra[3], durante il regno del sovrano Kakatiya Ganapati Deva.[4]

Il tempio è un "Sivalayam", dove si adora il Signore Ramalingeswara. Marco Polo, durante la sua visita all'impero Kakatiya, avrebbe chiamato il tempio "la stella più luminosa della galassia dei templi".[5] Il tempio si erge maestosamente su una piattaforma alta 1,8 metri a forma di stella. La sala di fronte al santuario ha numerosi pilastri scolpiti che sono stati posizionati per creare un effetto che combina alla perfezione luce e spazio. Il tempio prende il nome dallo scultore Ramappa, che lo costruì, ed è forse l'unico tempio in India a prendere il nome da un artigiano che lo costruì.[6]

La struttura principale è in arenaria rossastra, ma le colonne all'esterno hanno grandi mensole di basalto nero ricco di ferro, magnesio e silice. Questi sono scolpiti in forme di animali mitici ballerine o musicisti, e sono "i capolavori dell'arte Kakatiya, notevoli per la loro delicata scultura, le posizioni sensuali e i corpi e le teste allungati".[7]

Il tempio è stato incluso nella proposta di UNESCO come "The Glorious Templi Kakatiya e gateway", nel 2019 nella "Tentative List ". La proposta è stata presentata all'UNESCO il 10 settembre 2015.[6] Il 25 luglio 2021, il tempio è stato iscritto come sito del patrimonio dell'umanità come "Tempio kakatiya di Rudreshwara (Ramappa), Telangana".[1][8]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il tetto ("garbhalayam") del tempio è costruito con mattoni, così leggeri da poter galleggiare sull'acqua.[9]

(EN)

«Some bricks of the Ramappa temple and Humayun's tomb were sent for examination to Dr. Habib Haman, Chief Chemist of Government Industrial Laboratory, Hyderabad, Dn. He has kindly reported as follows: 'The samples of floating bricks from Bidar are similar to those from Warangal as far as the method of manufacture is concerned. The material used to make the brick spongy was apparently saw-dust. The weight of the specimens is 1/3 to 1/4 of the ordinary bricks of the same size. The Bidar specimens show better quality as regards homogeneous mixing and uniform burning than their proto-types from Ramappa, as a result of which the porosity is well-maintained in the body of bricks from Bidar and they float well in water, the reason for this could be that the Ramappa temple was built almost three centuries prior to the Humayun's tomb.»

(IT)

«Alcuni mattoni del tempio Ramappa e della tomba di Humayun erano stati inviati per l'esame al Dr. Habib Haman, capo chimico del Government Industrial Laboratory, Hyderabad, Dn. Egli gentilmente rispose quanto segue: 'I campioni di mattoni galleggianti di Bidar sono simili a quelli di Warangal per quanto riguarda il metodo di fabbricazione. Il materiale usato per rendere spugnoso il mattone è apparentemente segatura. Il peso dei provini va da 1/3 a 1/4 dei normali mattoni della stessa dimensione. Gli esemplari Bidar mostrano una migliore qualità per quanto riguarda la miscelazione omogenea e la combustione uniforme rispetto ai loro prototipi di Ramappa, per cui la porosità è ben conservata nel corpo dei mattoni di Bidar e galleggiano bene nell'acqua, il motivo di questo potrebbe essere che il tempio Ramappa sia stato costruito quasi tre secoli prima della tomba di Humayun.»

Ci sono due piccoli santuari di Shiva su entrambi i lati del tempio principale. L'enorme Nandi all'interno, di fronte al santuario di Shiva, rimane in buone condizioni.

Nataraja Ramakrishna ha fatto rivivere Perini Shivatandavam (Perini Dance), vedendo le sculture in questo tempio. Le pose di danza, scritte in Nritta Rathnavalid da Jayapa Senaani, compaiono anche in queste sculture.

Il tempio è rimasto intatto anche dopo ripetute guerre, saccheggi e distruzioni durante conflitti e disastri naturali. C'è stato un forte terremoto nel corso del XVII secolo che ha causato alcuni danni. È sopravvissuto al terremoto grazie alla sua "tecnica a buca di sabbia" di posa delle fondamenta.[11]

Molte delle strutture più piccole sono state trascurate e sono in rovina. L'Ufficio Archeologico dell'India lo ha preso sotto la sua tutela ma la porta d'ingresso principale, nel muro esterno del tempio, è rovinata.[12]

Posizione[modifica | modifica wikitesto]

Il tempio si trova a Palampet, nel mandal di Venkatapur 19 km dal mandal Mulugu (circa 70 km dalla città di Warangal). Si trova a 6 km da Kota Gullu dove si trova un altro tempio di Shiva.

Città più vicine[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Serish Nanisetti, Telangana’s Ramappa Temple inscribed as a World Heritage Site, in The Hindu, 25 luglio 2021, ISSN 0971-751X (WC · ACNP). URL consultato il 25 luglio 2021.
  2. ^ (EN) The Shiva temples at Palampet, su indiayogi.com. URL consultato l'11 settembre 2006.
  3. ^ P.V.P. Sastry, 1978, p. 143.
  4. ^ Gollapudi Srinivasa Rao, Ramappa temple never fails to surprise visitors, in The Hindu. URL consultato il 1º gennaio 2015.
  5. ^ (EN) Aline Dobbie, India: The Elephant's Blessing, Melrose Press, 2006, p. 36, ISBN 978-1-905226-85-6.
  6. ^ a b UNESCO "The Glorious Kakatiya Temples and Gateways", Tentative List
  7. ^ Michell, 385
  8. ^ (EN) Kakatiya Rudreshwara (Ramappa) Temple, Telangana, su UNESCO. URL consultato il 25 luglio 2021.
  9. ^ Telangana Tourism, su telanganatourism.gov.in. URL consultato il 16 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2017).
  10. ^ (EN) G. Yazdani, Bidar, Its History and Monuments,, Oxford University Press, 1947, p. 133.
  11. ^ (EN) Did Kakatiya rulers hold the secret to earthquake-proof buildings?, su The New Indian Express. URL consultato il 26 luglio 2021.
  12. ^ Link interrotto, su cultureholidays.com. URL consultato l'11 settembre 2006 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2006).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]