Wizards of the Coast: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Atarubot (discussione | contributi)
m fix parametri in template cita using AWB
Riga 43: Riga 43:


== Storia ==
== Storia ==
Il nome "Wizards of the Coast" ("Maghi della costa") ha origine nel periodo 1979-1982, quando il gruppo di gioco di Peter Adkison (all'epooca al college) discusse della possibilità di fondare una casa editrice di giochi. Per anni la proposta rimase solo un'idea, ma nel 1990 durante una discussione con Ken McGlothem, l'unico della cerchia di amici di gioco originali con cui era rimasto in contatto tornò a galla e nel maggio 1990 Adkison e altri fondarono la Wizards of the Coast<ref name=Appelcline-276>{{Cita|Appelcline2011|p. 276|Appelcline 2011|harv=s}}</ref> nelle vicinanze di [[Seattle]], [[Washington (stato)|Washington]], ed il loro quartier generale è ancora situato nella vicina [[Renton (Washington)|Renton]].<ref name="About">{{Cita web|url=http://ww2.wizards.com/Company/|autore=|titolo=About Wizards|editore=Wizards of the Coast|data=|accesso=9 gennaio 2014|lingua=en}}</ref>.
Il nome "Wizards of the Coast" ("Maghi della costa") ha origine nel periodo 1979-1982, quando il gruppo di gioco di Peter Adkison (all'epooca al college) discusse della possibilità di fondare una casa editrice di giochi. Per anni la proposta rimase solo un'idea, ma nel 1990 durante una discussione con Ken McGlothem, l'unico della cerchia di amici di gioco originali con cui era rimasto in contatto, tornò a galla e nel maggio 1990 Adkison e altri fondarono la Wizards of the Coast<ref name=Appelcline-276>{{Cita|Appelcline2011|p. 276|Appelcline 2011|harv=s}}</ref> nelle vicinanze di [[Seattle]], [[Washington (stato)|Washington]], ed il loro quartier generale è ancora situato nella vicina [[Renton (Washington)|Renton]].<ref name="About">{{Cita web|url=http://ww2.wizards.com/Company/|autore=|titolo=About Wizards|editore=Wizards of the Coast|data=|accesso=9 gennaio 2014|lingua=en}}</ref>.


Il primo prodotto sviluppato dalla compagnia fu ''[[The Primal Order]]'' (1992), un supplemento generico per giochi di ruolo incentrato sulle divinità e sui loro seguaci. Il manuale non aveva un regolamento proprio ma conteneva numerose appendici di conversione per diversi sistemi di giochi di ruolo<ref name="Minotaur1" />. Nei due anni di sviluppo del manuale (e di preparazione di una linea di prodotti collegati) Adkinson cominciò a stringere contatti nel mondo dell'editoria del gioco e su suggerimento di [[Tom Dowd]] della [[FASA]] inviò Rich Kaalas al Game Trade Show organizzato dalla [[Game Manufacturers Association]]<ref name=Appelcline-276 />. Kaalas entò in contatto con [[Lisa Stevens]] della [[White Wolf]] che gli diede molti consigli e restò in contatto con loro, venendo quindi assunta quello stesso anno (Lisa fu la prima dipendente a tempo pieno della WotC), portando con sé la sua esperienza e le sue connessioni nell'editoria<ref name=Appelcline-276 />.
Il primo prodotto sviluppato dalla compagnia fu ''[[The Primal Order]]'' (1992), un supplemento generico per giochi di ruolo incentrato sulle divinità e sui loro seguaci. Il manuale non aveva un regolamento proprio ma conteneva numerose appendici di conversione per diversi sistemi di giochi di ruolo<ref name="Minotaur1" />. Nei due anni di sviluppo del manuale (e di preparazione di una linea di prodotti collegati) Adkinson cominciò a stringere contatti nel mondo dell'editoria del gioco e su suggerimento di [[Tom Dowd]] della [[FASA]] inviò Rich Kaalas al Game Trade Show organizzato dalla [[Game Manufacturers Association]]<ref name=Appelcline-276 />. Kaalas entò in contatto con [[Lisa Stevens]] della [[White Wolf]] che gli diede molti consigli e restò in contatto con loro, venendo quindi assunta quello stesso anno (Lisa fu la prima dipendente a tempo pieno della WotC), portando con sé la sua esperienza e le sue connessioni nell'editoria<ref name=Appelcline-276 />.


Nel 1992 ''The Primal Order'' fu infine pubblicato, ma [[Kevin Siembienda]], proprietario della [[Palladium Books|Palladium]], ritenne che i riferimenti ai regolamenti che pubblicava violassero il suo [[copyright]] e il 17 giugno 1992 intentò causa alla WoTC<ref name=Appelcline-277>{{Cita|Appelcline2011|p. 277|Appelcline 2011|harv=s}}</ref><ref name="Minotaur1">{{Cita web | url=http://archive.salon.com/tech/feature/2001/03/23/wizards/print.html | titolo=Death to the Minotaur: Part 1 | accesso=1º gennario 2014| autore=[[John Tynes]] | data=23 marzo 2001|editore=Salon Media Group|lingua=en}}</ref>. La causa portò quasi al fallimento la WotC e sottrasse tempo prezioso allo sviluppo di nuovi prodotti. Nonostante la volontà della WotC di trattare Siembieda chiedeva che questa firmasse un'ammissione di colpevolezza, ma farlo avrebbe esposto la WotC a causae legali da parte delle altre case editrici i cui regolamenti comparivano in ''The Primal Order''<ref name=Appelcline-277 />. A dicembre, dopo che il giudice aveva rifiutato di chiudere il caso con un giudizio sommario, Adkison era convinto che ormai era finita per la ditta, ma grazie anche a membri dello staff che lavorarono parttime lavorando 60/80 ore alla settimana per trovare i fondi per mantere a galla la WotC questa riuscì a riprendersi<ref name=Appelcline-277 />. Infine a gennaio 1993 [[Mike Pondsmith]], all'epoca presidente della GAMA e proprietario della [[R. Talsorian]], riuscì a negoziare un accordo estragiudiziario tra le parti.<ref name=Appelcline-277 />.
Nel 1992 ''The Primal Order'' fu infine pubblicato, ma [[Kevin Siembienda]], proprietario della [[Palladium Books|Palladium]], ritenne che i riferimenti ai regolamenti che pubblicava violassero il suo [[copyright]] e il 17 giugno 1992 intentò causa alla WoTC<ref name=Appelcline-277>{{Cita|Appelcline2011|p. 277|Appelcline 2011|harv=s}}</ref><ref name="Minotaur1">{{Cita web | url=http://archive.salon.com/tech/feature/2001/03/23/wizards/print.html | titolo=Death to the Minotaur: Part 1 | accesso=1º gennaio 2014| autore=[[John Tynes]] | data=23 marzo 2001|editore=Salon Media Group|lingua=en}}</ref>. La causa portò quasi al fallimento la WotC e sottrasse tempo prezioso allo sviluppo di nuovi prodotti. Nonostante la volontà della WotC di trattare, Siembienda chiedeva che questa firmasse un'ammissione di colpevolezza, ma farlo avrebbe esposto la WotC ad azioni legali da parte delle altre case editrici i cui regolamenti comparivano in ''The Primal Order''<ref name=Appelcline-277 />. A dicembre, dopo che il giudice ebbe rifiutato di chiudere il caso con un giudizio sommario, Adkison era convinto che ormai fosse finita per la ditta, ma grazie anche a membri dello staff che trovarono i fondi per mantenere a galla la WotC, questa riuscì a riprendersi<ref name=Appelcline-277 />. Infine a gennaio 1993 [[Mike Pondsmith]], all'epoca presidente della GAMA e proprietario della [[R. Talsorian]], riuscì a negoziare un accordo estragiudiziario tra le parti.<ref name=Appelcline-277 />.


Nel frattempo, nel 1991, [[Richard Garfield]] contattò la Wizards of the Coast per proporre un nuovo gioco da tavolo chiamato ''[[RoboRally]]'', che però la WotC rifiutò perché sarebbe stato troppo costoso produrlo con le risorse di cui disponeva all'epoca.<ref name=appelcline-278>{{Cita|Appelcline2011|p. 278|Appelcline 2011|harv=s}}</ref> Comunque Adkinson chiese a Garfield se poteva inventare un gioco che fosse sia portatile, sia rapido da giocare e Garfield accettò.<ref>{{Cita|Miller2003|p. 2|Miller 2003|harv=s}}</ref> Adkison fondò una nuova compagnia, Garfield Games, per sviluppare l'idea di Garfield di un [[gioco di carte collezionabili]], inizialmente chiamato ''Manaclash'' in quello che sarebbe diventato ''[[Magic: The Gathering]]''. Questo mise il gioco al riparo della contesa legale con la Palladium. Garfield Games licenziò i diritti di produzione e vendita alla Wizards of the Coast fino a che il caso legale non si risolse. A questo punto la [[società di comodo]] fu chiusa. ''Magic'' fu dimostrato nel luglio 1993 alla [[Origins Game Fair]] in Dallas.<ref name="Minotaur1"/> Il gioco si dimostrò estremamente popolare in agosto alla [[Gen Con]] 1993, e nel giro di sei settimane la WotC aveva venduto 10 milioni di carte, una quantità che si aspettava sarebbe durata fino alla fine dell'anno.<ref>{{Cita|Miller2003|p. 3|Miller 2003|harv=s}}</ref> Il successo di ''Magic'' generò incassi sufficienti da trasformare nel giro di due anni una compagnia di pochi impiegati con sede in uno scantinato in una compagnia di 250 impiegati con uffici moderni.<ref name="briefhistory">{{Cita web | url=http://www.rpg.net/columns/briefhistory/briefhistory1.phtml | titolo=Wizards of the Coast: 1990 – present |accesso=1º settembre 2006 | autore=[[Shannon Appelcline]] | data=3 agosto 2006 |sito=A Brief History of Game | editore=RPGnet }}</ref> In 1994, ''Magic'' vinse sia il [[Mensa International|Mensa]] Top Five mind games award<ref name=Mensa>{{Cita web|url=http://mindgames.us.mensa.org|titolo=American Mensa mind games past winners|editore=Mind Games |accesso=9 gennaio 2014}}</ref> che l'[[Origins Award]] per il "miglior gioco fantasy o di fantascienza del 1993", che quello per la "miglior presentazione grafica di un gioco da tavolo del 1993".<ref>{{Cita web|url=http://www.originsgamefair.com/awards/1993|titolo=1993 list of winners|autore=|editore= Academy of Adventure Gaming Arts and Design|data=|lingua=en|accesso=6 novembre 2011|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20090505174901/http://www.originsgamefair.com/awards/1993|dataarchivio=6 maggio 2009}}
Nel frattempo, nel 1991, [[Richard Garfield]] contattò la Wizards of the Coast per proporre un nuovo gioco da tavolo chiamato ''[[RoboRally]]'', che però la WotC rifiutò perché sarebbe stato troppo costoso produrlo con le risorse di cui disponeva all'epoca.<ref name=appelcline-278>{{Cita|Appelcline2011|p. 278|Appelcline 2011|harv=s}}</ref> Comunque Adkinson chiese a Garfield se poteva inventare un gioco che fosse sia portatile, sia rapido da giocare e Garfield accettò.<ref>{{Cita|Miller2003|p. 2|Miller 2003|harv=s}}</ref> Adkison fondò una nuova compagnia, Garfield Games, per sviluppare l'idea di Garfield di un [[gioco di carte collezionabili]], inizialmente chiamato ''Manaclash'' in quello che sarebbe diventato ''[[Magic: The Gathering]]''. Questo mise il gioco al riparo della contesa legale con la Palladium. Garfield Games licenziò i diritti di produzione e vendita alla Wizards of the Coast fino a che il caso legale non si risolse. A questo punto la [[società di comodo]] fu chiusa. ''Magic'' fu dimostrato nel luglio 1993 alla [[Origins Game Fair]] in Dallas.<ref name="Minotaur1"/> Il gioco si dimostrò estremamente popolare in agosto alla [[Gen Con]] 1993, e nel giro di sei settimane la WotC aveva venduto 10 milioni di carte, una quantità che si aspettava sarebbe durata fino alla fine dell'anno.<ref>{{Cita|Miller2003|p. 3|Miller 2003|harv=s}}</ref> Il successo di ''Magic'' generò incassi sufficienti da trasformare nel giro di due anni una compagnia di pochi impiegati con sede in uno scantinato in una compagnia di 250 impiegati con uffici moderni.<ref name="briefhistory">{{Cita web | url=http://www.rpg.net/columns/briefhistory/briefhistory1.phtml | titolo=Wizards of the Coast: 1990 – present |accesso=1º settembre 2006 | autore=[[Shannon Appelcline]] | data=3 agosto 2006 |sito=A Brief History of Game | editore=RPGnet }}</ref> In 1994, ''Magic'' vinse sia il [[Mensa International|Mensa]] Top Five mind games award<ref name=Mensa>{{Cita web|url=http://mindgames.us.mensa.org|titolo=American Mensa mind games past winners|editore=Mind Games |accesso=9 gennaio 2014}}</ref> che l'[[Origins Award]] per il "miglior gioco fantasy o di fantascienza del 1993", che quello per la "miglior presentazione grafica di un gioco da tavolo del 1993".<ref>{{Cita web|url=http://www.originsgamefair.com/awards/1993|titolo=1993 list of winners|autore=|editore= Academy of Adventure Gaming Arts and Design|data=|lingua=en|accesso=6 novembre 2011|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20090505174901/http://www.originsgamefair.com/awards/1993|dataarchivio=6 maggio 2009}}
</ref>
</ref>


Nel 1994 la Wizard iniziò una collaborazione con il [[The Beanstalk Group]], un'agenzia di [[brand licensing]] e consultazione per licenziare il marchio ''Magic''.<ref name="Minotaur2"/> Dopo il successo di ''Magic'' la Wizards pubblicò ''RoboRally'' nel 1994, vincendo nuovamente l'Origins Award per il "miglior gidoco da tavolo fantasy o di fantascienza del 1994" e per per la "miglior presentazione grafica di un gioco da tavolo del 1994".<ref>{{Cita web|url=http://www.originsgamefair.com/awards/1994|titolo=1994 list of winners|autore=|editore= Academy of Adventure Gaming Arts and Design|data=|lingua=en|accesso=6 novembre 2011|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20090506193538/http://www.originsgamefair.com/awards/1994|dataarchivio=6 maggio 2009}}</ref> Nel 1994 la Wizards espanse inoltre la sua linea di giochi di ruolo acquistando ''[[SLA Industries]]'' dalla [[Nightfall Games]] e ''[[Ars Magica]]'' dalla [[White Wolf]] in 1994.<ref name="briefhistory"/> Nel 1995 pubblicò un altro gioco di carte (non collezionabile) di Richard Garfield, ''[[The Great Dalmuti]]'', che vinse il premio ''Best New Mind Game'' del Mensa.<ref name=Mensa/> Nell'agosto 1995 la Wizards pubblicò ''[[Everway]]'', ma quattro mesi dopo chiuse tutte le sue linee di giochi di ruolo. Peter Adkison spiegò che la compagnia stava facendo un cattivo servizio ai giochi per mancanza di supporto e che stava perdendo soltdi su tutte le linee di giochi di ruolo.<ref name="Minotaur2">{{Cita web | url=http://archive.salon.com/tech/feature/2001/03/26/wizards_part2/index.html | titolo=Death to the Minotaur: Part 2 | accesso=9 gennaio 2014 | autore=John Tynes | data=23 marzo 2001 | editore=Salon Media Group|lingua=en }}</ref> Inoltre nel 1995 le vendite annuali della superarono i 65&nbsp;millioni di dollari.<ref>{{Cita libro|titolo=Visions of Schooling: Conscience, Community, and Common Education |autore=Rosemary C. Salomone |anno=2002|editore=Yale University Press|ISBN=978-0-300-09350-6|p=144}}</ref>
Nel 1994 la Wizard iniziò una collaborazione con il [[The Beanstalk Group]], un'agenzia di [[brand licensing]] e consultazione per licenziare il marchio ''Magic''.<ref name="Minotaur2"/> Dopo il successo di ''Magic'' la Wizards pubblicò ''RoboRally'' nel 1994, vincendo nuovamente l'Origins Award per il "miglior gidoco da tavolo fantasy o di fantascienza del 1994" e per per la "miglior presentazione grafica di un gioco da tavolo del 1994".<ref>{{Cita web|url=http://www.originsgamefair.com/awards/1994|titolo=1994 list of winners|autore=|editore= Academy of Adventure Gaming Arts and Design|data=|lingua=en|accesso=6 novembre 2011|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20090506193538/http://www.originsgamefair.com/awards/1994|dataarchivio=6 maggio 2009}}</ref> Nel 1994 la Wizards espanse inoltre la sua linea di giochi di ruolo acquistando ''[[SLA Industries]]'' dalla [[Nightfall Games]] e ''[[Ars Magica]]'' dalla [[White Wolf]] in 1994.<ref name="briefhistory"/> Nel 1995 pubblicò un altro gioco di carte (non collezionabile) di Richard Garfield, ''[[The Great Dalmuti]]'', che vinse il premio ''Best New Mind Game'' del Mensa.<ref name=Mensa/> Nell'agosto 1995 la Wizards pubblicò ''[[Everway]]'', ma quattro mesi dopo chiuse tutte le sue linee di giochi di ruolo. Peter Adkison spiegò che la compagnia stava facendo un cattivo servizio ai giochi per mancanza di supporto e che stava perdendo soldi su tutte le linee di giochi di ruolo.<ref name="Minotaur2">{{Cita web | url=http://archive.salon.com/tech/feature/2001/03/26/wizards_part2/index.html | titolo=Death to the Minotaur: Part 2 | accesso=9 gennaio 2014 | autore=John Tynes | data=23 marzo 2001 | editore=Salon Media Group|lingua=en }}</ref> Inoltre nel 1995 le vendite annuali della superarono i 65&nbsp;milioni di dollari.<ref>{{Cita libro|titolo=Visions of Schooling: Conscience, Community, and Common Education |autore=Rosemary C. Salomone |anno=2002|editore=Yale University Press|ISBN=978-0-300-09350-6|p=144}}</ref>


Nel [[1997]], acquisì la casa editrice che pubblicava il gioco di ruolo ''[[Dungeons & Dragons]]'': la [[Tactical Studies Rules|TSR]]. Nel settembre del [[1999]] fu a sua volta acquisita dalla [[Hasbro Interactive]] sussidiaria del gigante dei giochi [[Hasbro]]. Hasbro era interessata alla proprietà del gioco di carte collezionabili basato sui [[Pokémon]], di cui la WotC deteneva i diritti.
Nel [[1997]], acquisì la casa editrice che pubblicava il gioco di ruolo ''[[Dungeons & Dragons]]'': la [[Tactical Studies Rules|TSR]]. Nel settembre del [[1999]] fu a sua volta acquisita dalla [[Hasbro Interactive]], sussidiaria del gigante dei giochi [[Hasbro]]. Hasbro era interessata alla proprietà del gioco di carte collezionabili basato sui [[Pokémon]], di cui la WotC deteneva i diritti.


Per molti anni la WotC ha anche gestito una catena di negozi di vendita al dettaglio. Questi furono chiusi nella primavera del [[2004]].
Per molti anni la WotC ha anche gestito una catena di negozi di vendita al dettaglio. Questi furono chiusi nella primavera del [[2004]].

Versione delle 01:51, 1 feb 2014

Wizards of the Coast
Logo
Logo
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Fondazione
Fondata daPeter Adkison
Sede principaleRenton
GruppoHasbro
Prodotti
Sito webwizards.com

La Wizards of the Coast (spesso abbreviata in WotC o semplicemente Wizards) è un editore di giochi di tema principalmente fantasy e fantascientifici. Agli inizi era un piccolo editore di giochi di ruolo, ma si espanse grandemente a metà degli anni novanta grazie al successo del del primo gioco di carte collezionabili, Magic: l'Adunanza.

Nel 1997 acquisì la Tactical Studies Rules allora in fallimento, ottenendo tra l'altro proprietà del primo gioco di ruolo, Dungeons & Dragons e ottenne un altro grande successo con la licenza per la pubblicazione del Pokémon Trading Card Game.

Nel 1999 fu a sua volta acquisita dalla Hasbro di cui divenne una divisione. La sede corporativa è a Renton, Washington negli Stati Uniti d'America.[1]

Storia

Il nome "Wizards of the Coast" ("Maghi della costa") ha origine nel periodo 1979-1982, quando il gruppo di gioco di Peter Adkison (all'epooca al college) discusse della possibilità di fondare una casa editrice di giochi. Per anni la proposta rimase solo un'idea, ma nel 1990 durante una discussione con Ken McGlothem, l'unico della cerchia di amici di gioco originali con cui era rimasto in contatto, tornò a galla e nel maggio 1990 Adkison e altri fondarono la Wizards of the Coast[2] nelle vicinanze di Seattle, Washington, ed il loro quartier generale è ancora situato nella vicina Renton.[3].

Il primo prodotto sviluppato dalla compagnia fu The Primal Order (1992), un supplemento generico per giochi di ruolo incentrato sulle divinità e sui loro seguaci. Il manuale non aveva un regolamento proprio ma conteneva numerose appendici di conversione per diversi sistemi di giochi di ruolo[4]. Nei due anni di sviluppo del manuale (e di preparazione di una linea di prodotti collegati) Adkinson cominciò a stringere contatti nel mondo dell'editoria del gioco e su suggerimento di Tom Dowd della FASA inviò Rich Kaalas al Game Trade Show organizzato dalla Game Manufacturers Association[2]. Kaalas entò in contatto con Lisa Stevens della White Wolf che gli diede molti consigli e restò in contatto con loro, venendo quindi assunta quello stesso anno (Lisa fu la prima dipendente a tempo pieno della WotC), portando con sé la sua esperienza e le sue connessioni nell'editoria[2].

Nel 1992 The Primal Order fu infine pubblicato, ma Kevin Siembienda, proprietario della Palladium, ritenne che i riferimenti ai regolamenti che pubblicava violassero il suo copyright e il 17 giugno 1992 intentò causa alla WoTC[5][4]. La causa portò quasi al fallimento la WotC e sottrasse tempo prezioso allo sviluppo di nuovi prodotti. Nonostante la volontà della WotC di trattare, Siembienda chiedeva che questa firmasse un'ammissione di colpevolezza, ma farlo avrebbe esposto la WotC ad azioni legali da parte delle altre case editrici i cui regolamenti comparivano in The Primal Order[5]. A dicembre, dopo che il giudice ebbe rifiutato di chiudere il caso con un giudizio sommario, Adkison era convinto che ormai fosse finita per la ditta, ma grazie anche a membri dello staff che trovarono i fondi per mantenere a galla la WotC, questa riuscì a riprendersi[5]. Infine a gennaio 1993 Mike Pondsmith, all'epoca presidente della GAMA e proprietario della R. Talsorian, riuscì a negoziare un accordo estragiudiziario tra le parti.[5].

Nel frattempo, nel 1991, Richard Garfield contattò la Wizards of the Coast per proporre un nuovo gioco da tavolo chiamato RoboRally, che però la WotC rifiutò perché sarebbe stato troppo costoso produrlo con le risorse di cui disponeva all'epoca.[6] Comunque Adkinson chiese a Garfield se poteva inventare un gioco che fosse sia portatile, sia rapido da giocare e Garfield accettò.[7] Adkison fondò una nuova compagnia, Garfield Games, per sviluppare l'idea di Garfield di un gioco di carte collezionabili, inizialmente chiamato Manaclash in quello che sarebbe diventato Magic: The Gathering. Questo mise il gioco al riparo della contesa legale con la Palladium. Garfield Games licenziò i diritti di produzione e vendita alla Wizards of the Coast fino a che il caso legale non si risolse. A questo punto la società di comodo fu chiusa. Magic fu dimostrato nel luglio 1993 alla Origins Game Fair in Dallas.[4] Il gioco si dimostrò estremamente popolare in agosto alla Gen Con 1993, e nel giro di sei settimane la WotC aveva venduto 10 milioni di carte, una quantità che si aspettava sarebbe durata fino alla fine dell'anno.[8] Il successo di Magic generò incassi sufficienti da trasformare nel giro di due anni una compagnia di pochi impiegati con sede in uno scantinato in una compagnia di 250 impiegati con uffici moderni.[9] In 1994, Magic vinse sia il Mensa Top Five mind games award[10] che l'Origins Award per il "miglior gioco fantasy o di fantascienza del 1993", che quello per la "miglior presentazione grafica di un gioco da tavolo del 1993".[11]

Nel 1994 la Wizard iniziò una collaborazione con il The Beanstalk Group, un'agenzia di brand licensing e consultazione per licenziare il marchio Magic.[12] Dopo il successo di Magic la Wizards pubblicò RoboRally nel 1994, vincendo nuovamente l'Origins Award per il "miglior gidoco da tavolo fantasy o di fantascienza del 1994" e per per la "miglior presentazione grafica di un gioco da tavolo del 1994".[13] Nel 1994 la Wizards espanse inoltre la sua linea di giochi di ruolo acquistando SLA Industries dalla Nightfall Games e Ars Magica dalla White Wolf in 1994.[9] Nel 1995 pubblicò un altro gioco di carte (non collezionabile) di Richard Garfield, The Great Dalmuti, che vinse il premio Best New Mind Game del Mensa.[10] Nell'agosto 1995 la Wizards pubblicò Everway, ma quattro mesi dopo chiuse tutte le sue linee di giochi di ruolo. Peter Adkison spiegò che la compagnia stava facendo un cattivo servizio ai giochi per mancanza di supporto e che stava perdendo soldi su tutte le linee di giochi di ruolo.[12] Inoltre nel 1995 le vendite annuali della superarono i 65 milioni di dollari.[14]

Nel 1997, acquisì la casa editrice che pubblicava il gioco di ruolo Dungeons & Dragons: la TSR. Nel settembre del 1999 fu a sua volta acquisita dalla Hasbro Interactive, sussidiaria del gigante dei giochi Hasbro. Hasbro era interessata alla proprietà del gioco di carte collezionabili basato sui Pokémon, di cui la WotC deteneva i diritti.

Per molti anni la WotC ha anche gestito una catena di negozi di vendita al dettaglio. Questi furono chiusi nella primavera del 2004.

Giochi e prodotti

Giochi da tavolo

prodotti sotto l'etichetta Avalon Hill

Giochi di carte non collezionabili

Giochi di carte collezionabili

Giochi di ruolo e supplementi

La Wizards of the Coast ha scritto la Open Game License utilizzata dalla Open Gaming Foundation e dal d20 system.

Giochi di miniature

Romanzi fantasy

La Wizards of the Coast ha anche pubblicato molti romanzi basati sulle ambientazioni dei suoi prodotti. Alcuni di questi sono ora fuori produzione.

Note

  1. ^ Contact Us, su company.wizards.com, Wizards of the Coast. URL consultato il 9 gennaio 2014.
  2. ^ a b c Appelcline2011, p. 276
  3. ^ (EN) About Wizards, su ww2.wizards.com, Wizards of the Coast. URL consultato il 9 gennaio 2014.
  4. ^ a b c (EN) John Tynes, Death to the Minotaur: Part 1, su archive.salon.com, Salon Media Group, 23 marzo 2001. URL consultato il 1º gennaio 2014.
  5. ^ a b c d Appelcline2011, p. 277
  6. ^ Appelcline2011, p. 278
  7. ^ Miller2003, p. 2
  8. ^ Miller2003, p. 3
  9. ^ a b Shannon Appelcline, Wizards of the Coast: 1990 – present, su A Brief History of Game, RPGnet, 3 agosto 2006. URL consultato il 1º settembre 2006.
  10. ^ a b American Mensa mind games past winners, su mindgames.us.mensa.org, Mind Games. URL consultato il 9 gennaio 2014.
  11. ^ (EN) 1993 list of winners, su originsgamefair.com, Academy of Adventure Gaming Arts and Design. URL consultato il 6 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2009).
  12. ^ a b (EN) John Tynes, Death to the Minotaur: Part 2, su archive.salon.com, Salon Media Group, 23 marzo 2001. URL consultato il 9 gennaio 2014.
  13. ^ (EN) 1994 list of winners, su originsgamefair.com, Academy of Adventure Gaming Arts and Design. URL consultato il 6 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2009).
  14. ^ Rosemary C. Salomone, Visions of Schooling: Conscience, Community, and Common Education, Yale University Press, 2002, p. 144, ISBN 978-0-300-09350-6.
  15. ^ Miller2003, p. 87
  16. ^ Miller2003, p. 128
  17. ^ Appelcline2011, p. 265

Bibliografia

  • (EN) Shannon Appelcline, Designers & Dragons, Mongoose Publishing, 2011, ISBN 978-1-907702-58-7.
  • (EN) John Jackson Miller e Joyce Greenholdt, Collectible Card Game - Checklist & Price Guide, 2ª ed., Krause Publication, 2003, ISBN 0-87349-623-X.

Collegamenti esterni

Template:Link VdQ