Silvio Meletti (azienda)

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Ditta Silvio Meletti
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà a responsabilità limitata
Fondazione20 settembre 1870 a Ascoli Piceno
Fondata daSilvio Meletti
Sede principaleAscoli Piceno
SettoreAlimentare
Prodottiliquori
Sito webwww.meletti.it

La Ditta Silvio Meletti S.r.l. è un'azienda italiana nata nel 1870 ad Ascoli Piceno da Silvio Meletti, che si occupa della produzione e distribuzione di bevande alcoliche.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Silvio Meletti, fondatore dell'azienda
Linea di imbottigliamento Meletti durante i primi anni del Novecento

La Ditta Silvio Meletti nacque il 20 settembre 1870,[1] stesso giorno della presa di Roma, ad Ascoli Piceno per volere di Silvio Meletti. Prima di dare vita all'azienda, Silvio fu costretto a lasciare gli studi per aiutare la madre nel negozio di famiglia, dove si vendeva anche un distillato casareccio all'anice. Dopo aver studiato distilleria in un libro francese del XVIII secolo, perfezionò la ricetta del liquore, dando così vita all'anisetta Meletti, prodotta con l'anice verde (pimpinella anisum). Una volta perfeziona la ricetta, nel 1870 venne fondata l'azienda e per ottenere visibilità, Silvio adottò l'autopromozione. L'azienda, diventata famosa a livello europeo partecipando all'expo 1878, subì una leggera crisi a partire dal 1896, quando Silvio venne colpito da una malattia. Per evitarne la chiusura, iniziò a consegnare cioccolatini per l'azienda dolciaria Venchi, approfittandone per distribuire e far circolare il suo liquore. Dopo la prima guerra mondiale, Silvio venne affiancato dal figlio Aldo. All’inizio della sua attività produceva anche grappa.

Agli inizi del XX secolo, Silvio acquistò a Piazza del Popolo l'edificio delle poste e telegrafi, dando così vita al Caffè Meletti (1903)[2] e decise di trasferire l'azienda nei pressi della stazione di Ascoli Piceno (1904).[3] Nel periodo seguente al proibizionismo, la Ditta Meletti esportò le sue produzioni in America, per poi ricevere l’attribuzione di fornitura ufficiale dal Re d'Italia Vittorio Emanuele III, con concessione del brevetto di Fornitori della Real Casa (brevetto n.187).[1][4]

Il 23 novembre 2019 l'azienda viene premiata dal Gruppo del Gusto dell'Associazione della Stampa Estera Italia[5] e il 20 ottobre 2021 è stata riconosciuta nel Registro Speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale, istituito dall'Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello sviluppo economico.[6][7]

Manifesto pubblicitario Meletti, Marcello Dudovich

Moltissimi i poster e le pubblicità che nel corso degli anni sono stati usati per promuovere il brand Meletti; quasi tutti realizzati da firme prestigiose: Marcello Dudovich, Giovanni Mingozzi, Remo Muratore, Giorgio Muggiani, Bruno Bellesia, Erberto Carboni, Riccardo Guasco. L’azienda vanta una delle primissime pubblicità video a colori che veniva proiettata nei cinema italiani nel 1953. Per il 150º compleanno è stato pubblicato il libro Meletti, l’Aristocrazia dei Liquori Italiani, premiato nell’edizione Premio OMI 2020 dell'Osservatorio Monografie d'impresa con la menzione speciale per la valorizzazione dell'heritage aziendale.[8]

Elenco dei prodotti[modifica | modifica wikitesto]

Liquori[modifica | modifica wikitesto]

Anisetta Meletti

Dolci[modifica | modifica wikitesto]

  • Bon bon
  • Cioccolato
  • Ciocoliva
  • Colomba
  • Fondente
  • Golosi
  • Liquorini
  • Panettone
  • Tavolette
  • Torroncini
  • Torroni

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Poesia di Trilussa dedicata all'Anisetta Meletti
"Peccato che sia una canaglia" (1954). Si possono vedere Sophia Loren e la bottiglia di Anisetta Meletti sul tavolo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Silvio Meletti, una famiglia e un'azienda con 150 anni di tradizione italiana, su Excellence Magazine, 23 maggio 2017. URL consultato il 20 novembre 2022.
  2. ^ Racconti di Marche, L'anisetta Meletti e il suo caffè storico, su I viaggi di Racconti di Marche, 16 maggio 2010. URL consultato il 20 novembre 2022.
  3. ^ Anisetta Meletti: come nasce l'anisetta Meletti, su www.meletti.it. URL consultato il 20 novembre 2022.
  4. ^ HOMEPAGE, su www.archiviodistatoroma.beniculturali.it, 24 maggio 2023. URL consultato il 19 giugno 2023.
  5. ^ https://srv1.selftv.video/video/stampaestera/14862
  6. ^ https://www.ansa.it/marche/notizie/speciali/2021/10/16/anisetta-meletti-marchio-storico-di-interesse-nazionale_09611357-0afa-432f-84aa-8241193503e2.html
  7. ^ Anisetta Meletti: Anisetta Meletti diventa Marchio Storico di interesse nazionale, su www.meletti.it. URL consultato il 20 novembre 2022.
  8. ^ Tiziana Sartori, Opere vincitrici 2020 | Osservatorio Monografie d'Impresa, su monografieimpresa.it, 23 febbraio 2021. URL consultato il 19 giugno 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Domenico Capponi, Meletti. L'aristocrazia dei liquori italiani. Ediz. illustrata, illustrazioni di R. Guasco, Capponi Editore, 2020, ISBN 9788832074406.

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