Re di Argo

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Prima dell'istituzione di una democrazia, l'antica città-stato greca di Argo era governata dai re. Molti di loro erano probabilmente mitici o solo semi-storici. Questa lista è basata su quella fornita da Eusebio di Cesarea.

Una versione alternativa fornita da Taziano dei 17 re consecutivi di Argo comprende Api e Argio tra Argo e Triopa.

Dinastia Inachide[modifica | modifica wikitesto]

Inaco, il presunto figlio di Oceano e Teti, si afferma che sia stato il fondatore di questo regno. Sposò sua sorella Melia, dalla quale ebbe due figli, Foroneo ed Egialeo: si suppone che sia anche il padre di Io, e quindi i Greci a volte vengono chiamati "Inachoi" (vedi anche Denominazioni dei Greci).

Argo diede il nome al regno.

  • Criaso o Piraso o Peranto. Figlio di Argo.
  • Forbante. Figlio di Argo o Criaso.
  • Triopa. Figlio di Forbante.
  • Iaso. Secondo diverse fonti, era figlio di uno dei precedenti re (Foroneo, Argo o Triopa).
  • Agenore. Figlio di Triopa.
  • Crotopo. Figlio di Agenore.
  • Stenelo. Figlio di Crotopo.
  • Pelasgo conosciuto anche come Gelanore. Diede a Danao il suo regno in risposta a un oracolo o un presagio.

Dinastia dei Danai[modifica | modifica wikitesto]

Dinastia Abantide[modifica | modifica wikitesto]

  • Abante. Figlio di Linceo.
  • Preto. Figlio di Abante.
  • Acrisio. Figlio di Abante. Fratello gemello di Preto; erano rivali sin dal grembo materno. Acrisio sconfigge ed esilia Preto e in seguito condivide il regno con lui, cedendogli Tirinto e l'Argolide orientale.
  • Perseo. Figlio di Zeus e Danae (figlia di Acrisio). Perseo non regnò mai ad Argo, scambiò il regno di Argo per quello di Tirinto (che era stato governato dai Megapente) e si stabilì nella città e nel regno di Micene.
  • Megapente. Figlio di Preto.
  • Argeo. Figlio di Megapente.

Lignaggio di Anassagora[modifica | modifica wikitesto]

  • Anassagora. Figlio di Megapente. Il regno di Argo era diviso in tre parti. Un terzo fu dato a Melampo e un altro a Biante (fratello di Melampo), come ricompensa per aver curato le figlie di Preto, mentre Anassagora e il suo lignaggio continuarono a governare la regione centrale.
  • Alettore. Figlio di Anassagora.
  • Ifi. Figlio di Alettore.
  • Stenelo. Recuperò la parte del regno donata a Melampo alla morte di Anfiloco.
  • Cilarabe. Figlio di Stenelo. Riacquistò la parte del regno data a Biante alla morte di Cianippo.

Lignaggio di Melampo[modifica | modifica wikitesto]

Lignaggio di Biante[modifica | modifica wikitesto]

Dinastia dei Pelopidi[modifica | modifica wikitesto]

  • Oreste. Re di Micene e figlio di Agamennone. Oreste ottenne il trono di Argo e Sparta alla morte di Cilarabe.
  • Tisameno. Figlio di Oreste fu l'ultimo re di Argo, Micene e Sparta prima che il regno venisse conquistato dagli Eraclidi.

Dinastia degli Eraclidi[modifica | modifica wikitesto]

  • Temeno. Figlio di Aristomaco. Antenato della dinastia reale macedone, i Temenidi.
  • Deifonte. Genero di Temeno.
  • Ciso. Figlio di Temeno[1].
  • Medone. Figlio di Ciso[1].
  • Marone. Figlio di Ciso.
  • Testro. Figlio di Marone.
  • Acoo o Merope. Figlio di Testro.
  • Aristodamide. Figlio di Acoo o Merope.
  • Erato.
  • Fidone di Argo. Figlio di Aristodamide.
  • Damocratide.
  • sconosciuto
  • Lacidamo. Figlio di Fidone.
  • Melta. Figlio di Lacidamo[1].

Dopo la morte di Temeno, la prerogativa reale cominciò a diminuire. A Ciso succedette a Lacidamo, che aveva poco altro che il titolo di re. Suo figlio Meltas, impaziente di tale limitazione, si sforzò, quando fu troppo tardi, di riportarlo alla sua antica dignità; ma a quel tempo il popolo era così potente che, non appena scoprirono il suo piano, posero fine al potere reale e convertirono il governo in una democrazia e condannarono a morte Meltas.

Dopo Meltas, la regalità sopravvisse in tempi storici, ma raramente aveva un potere politico, ad eccezione del re tiranno Fidone.

Dinastia non Eraclide[modifica | modifica wikitesto]

  • Aigon.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia II, 19.1 e II, 19.2, su theoi.com. URL consultato il 20 agosto 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Felix J., "Die Attische Königsliste," Klio 3 (1902), 406-439.