Punta Leynir

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Punta Leynir
(FR) Pointe du Leynir
Vista dal Col Rosset
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Valle d'Aosta
  Piemonte
Altezza3 238 m s.l.m.
Prominenza151 m
Isolamento0,62 km
CatenaAlpi
Coordinate45°30′57.71″N 7°08′14.78″E / 45.51603°N 7.13744°E45.51603; 7.13744
Altri nomi e significatiPunta Vaudaletta
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Punta Leynir (FR) Pointe du Leynir
Punta Leynir
(FR) Pointe du Leynir
Mappa di localizzazione: Alpi
Punta Leynir
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Graie
SottosezioneAlpi della Grande Sassière e del Rutor
SupergruppoCatena Grande Sassière-Tsanteleina
GruppoCostiera Galisia-Entrelor-Bioula
CodiceI/B-7.III-A.1

La punta Leynir (in francese pointe du Leynir[1]) è una montagna di 3.238 m s.l.m. nelle Alpi Graie (e più in dettaglio nelle Alpi della Grande Sassière e del Rutor).

Toponimo[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Leynir deriva da (con piccola modifica fonetica - talvolta ortografato "lex", omofono con 'x' muta in francese), termine di origine celtica indicante una roccia quasi perpendicolare e liscia[2] e nir = "nero" in patois valdostano.

La denominazione Punta del Leynir era adottata nelle vecchie tavolette IGM[3]. Giovanni Bobba e Luigi Vaccarone nella loro Guida delle Alpi Occidentali la chiamavano Punta Vaudaletta, mentre nella cartografia tecnica della Regione Autonoma Valle d'Aosta il suo nome è Pointe du Leynir[1].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

L'ometto sulla cima e, sullo sfondo, il Taou Blanc

La montagna si trova al confine tra Piemonte e Valle d'Aosta e su di essa la Valle dell'Orco converge con la Valsavarenche e la Val di Rhêmes, queste ultime entrambe tributarie dalla Dora Baltea. Il colle del Leynir (3.084 m, a nord-est) la divide dal Mont Taou Blanc, mentre a sud-ovest la cresta Orco/Valsavarenche prosegue con il Col Rosset (3.023 m) e con la Punta Rosset (3.100 m). Dalla Punta Leynir si stacca verso sud-est il crinale Orco/Val di Rhêmes, che dopo una insellatura a quota 3.112 m[1] risale alla vicina Punta Bes (3.177 m), per poi scendere verso il Colle del Nivolet[4]. La punta Leynir, oltre che la cima vera e propria, possiede anche una anticima collocata a sud-ovest del punto culminante e separato da quest'ultimo da circa 350 metri di cresta non difficile da percorrere[3]. La sua prominenza topografica è di 151 m[5], e il punto di minimo è costituito dal Colle Leynir. La montagna, per la sua posizione, è un naturale balcone sul vicino e più imponente massiccio del Gran Paradiso.

Salita alla vetta[modifica | modifica wikitesto]

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La cima della montagna

Si può salire sulla vetta partendo dal Colle del Nivolet; la difficoltà escursionistica della salita è data come EE[6]. Assieme alla Punta Leynir viene a volta anche salita la Punta Bes[3]. La salita scialpinistica, sempre con partenza dal colle del Nivolet, è di difficoltà BS[7].

Punti di appoggio[modifica | modifica wikitesto]

Protezione della natura[modifica | modifica wikitesto]

La Punta Leynir fa parte del Parco Nazionale del Gran Paradiso[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Navigatore Cartografico SCT (3.14.0), su geonavsct.partout.it, Regione Autonoma Valle d'Aosta. URL consultato il 19 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2019).
  2. ^ Abbé Joseph-Marie Henry, Vieux noms patois de localités valdôtaines, Imprimerie catholique, Aoste, 1936.
  3. ^ a b c Giulio Berutto, Punta del Leynir o Punta Vaudaletta, in Il parco nazionale del Gran Paradiso, vol. 1, Istituto Geografico Centrale, 1979, pp. 168-169.
  4. ^ a b Carta dei sentieri e dei rifugi scala 1:50.000 n. 3 Il Parco Nazionale del Gran Paradiso, Istituto Geografico Centrale - Torino
  5. ^ Punta del Leynir, Italy, su Peakbagger.com. URL consultato il 25 dicembre 2018.
  6. ^ laika58, Leynir (Punte Nord e Sud) dai Piani del Nivolet per il Col Leynir, su gulliver.it, 13 agosto 2016. URL consultato il 25 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2018).
  7. ^ Leynir (Punta) da Colle del Nivolet, su gulliver.it, 23 marzo 2010. URL consultato il 26 dicembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Cartografia

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]