Niccolò Forteguerri
Niccolò Forteguerri cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Monumento al cardinale Forteguerri nella Basilica di Santa Cecilia in Trastevere | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 7 ottobre 1419 a Pistoia |
Ordinato presbitero | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 25 novembre 1458 da papa Pio II |
Consacrato vescovo | in data sconosciuta |
Creato cardinale | 5 marzo 1460 da papa Pio II |
Deceduto | 21 dicembre 1473 (54 anni) a Viterbo |
Niccolò Forteguerri (Pistoia, 7 ottobre 1419 – Viterbo, 21 dicembre 1473) è stato un cardinale e vescovo cattolico italiano. Primo degli otto figli di Bartolomeo e di donna Pippa, di ignoto casato.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Imparentato con papa Pio II Piccolomini che aveva per madre una Vittoria Forteguerri, il 25 novembre 1458 fu da lui eletto vescovo di Teano. Nel 1459 fu amministratore dell'abbazia della Santissima Trinità di Cava quale vicario generale dell'abate commendatario Ludovico Scarampi insignito di carattere episcopale. Il 5 novembre 1459 il papa gli conferì l'ufficio di tesoriere apostolico. Nel concistoro del 5 marzo 1460 fu da papa Pio II creato cardinale del titolo di Santa Cecilia.
Ricoprì, per conto di Pio II, delicati incarichi diplomatici nel regno di Napoli: tentò la riconciliazione tra il principe Giovanni Antonio Orsini del Balzo ed il re Ferrante I d'Aragona; trattò con Ferrante I la restituzione alla Santa Sede delle città di Benevento e Terracina e il matrimonio tra la figlia naturale del re ed il nipote del papa, Antonio Piccolomini.[1]
Nel 1463 fu nominato, insieme al cardinal Cusano, legato pontificio per la crociata indetta contro i Turchi (a cui non aderirono che Venezia, l'Ungheria e Giorgio Castriota Scanderbeg e che, pertanto, non ebbe seguito).
Per conto di papa Paolo II, condusse con energia una campagna di pacificazione degli Stati della Chiesa combattendo contro Diofebo Orsini dell'Anguillara (uno degli artefici dell'attentato di Torricella del 30 maggio 1460 contro Ferrante I d'Aragona)[1]
Fondò a Pistoia una istituzione vòlta ad aiutare nell'istruzione i fanciulli provenienti da famiglie economicamente disagiate, la "Domus Sapientiae"; dalle ceneri di questa istituzione nel XIXº secolo sorse nello stesso edificio il Liceo Ginnasio Classico a lui dedicato (dove per un anno, nel 1860, Carducci insegnò). In seguito al trasferimento del liceo, l'edificio divenne la sede della biblioteca comunale, che in suo onore venne detta Forteguerriana.
Morì a Viterbo il 21 dicembre 1473: venne sepolto a Roma, nella basilica di Santa Cecilia in Trastevere, e nella cattedrale di Pistoia venne eretto un cenotafio realizzato dal Verrocchio.
Successione apostolica
[modifica | modifica wikitesto]La successione apostolica è:
- Papa Paolo II (1464)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Massimo Buchicchio, La guerra tra Aragonesi e Angioini nel Regno di Napoli. La Battaglia di Sarno. Cava de' Tirreni, 2009. ISBN 978-88-906429-0-6
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Anna Esposito, FORTEGUERRI, Niccolò, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 49, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Niccolò Forteguerri
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Forteguèrri, Niccolò, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Quinto Santoli, FORTEGUERRI, Niccolò, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- (EN) Niccolò Cardinal Forteguerri, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) David M. Cheney, Niccolò Forteguerri, in Catholic Hierarchy.
- (EN) Salvador Miranda, FORTIGUERRA, Niccolò, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 28152653 · ISNI (EN) 0000 0000 4329 6148 · BAV 495/57884 · CERL cnp00610426 · LCCN (EN) no93030434 · GND (DE) 129533483 |
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