Museo Archeologico di Spalato

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Museo Archeologico di Spalato
Ubicazione
StatoBandiera della Croazia Croazia
LocalitàSpalato
IndirizzoZrinsko-Frankopanska 25
Coordinate43°30′56″N 16°26′04″E / 43.515556°N 16.434444°E43.515556; 16.434444
Caratteristiche
TipoMuseo archeologico
Istituzione1820
Sito web

Il Museo Archeologico di Spalato è il più antico museo della Croazia, istituito nel 1820 con un decreto del governo del Regno di Dalmazia a Zara.[1] Circa 150000 reperti coprono la preistoria, il periodo della colonizzazione greca dell'Adriatico, l'epoca romana e paleocristiana, l'alto Medioevo e il periodo dei domini popolari croati. Vi è una collezione di iscrizioni in pietra provenienti da Salona e collezioni di oggetti in ceramica di epoca greco-ellenistica, vetri romani, antiche lampade in argilla, ossa, oggetti in metallo, gemme e monete.

Il museo ha sede in Zrinsko-Frankopanska 25 a Spalato. Esiste anche una sede distaccata a Solin (Salona e Tusculum) e due centri regionali a Vid presso Metković (Collezione Narona) e sull'isola di Lissa.[1]

Il complesso museale è costituito da un edificio principale a due piani con le sale espositive al piano terra e la biblioteca del museo e le sale di studio al primo piano, oltre a una fila di portici che circondano l'edificio principale (per il lapidarium) e un giardino annesso.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del XVI secolo, l'umanista spalatino Dominicus Papalis riunì nella sua casa una collezione di antiche tavolette scritte e illustrate, che lui e il poeta Marco Marulo avevano trovato nelle rovine dell'antica Solin (Salona). Nel 1750 a Spalato fu fondato il museo diocesano, contenente una grande quantità di iscrizioni latine, per lo più provenienti dalla antica Salona.[1]

Il Museo archeologico di Spalato fu fondato nel 1820 con un decreto del governo dalmata di Zara, dopo la visita dell'imperatore Francesco I in Dalmazia nel 1818.[1] L'edificio originario del museo fu eretto nel 1821 accanto alle mura orientali del Palazzo di Diocleziano, ma divenne presto troppo piccolo per ospitare il numero crescente di reperti.[1]

Il sacerdote cattolico, archeologo e ricercatore storico Frane Bulić fu il direttore del museo a partire dal 1884 per oltre cinquant'anni.[1] Fondò la prima società archeologica croata nel 1894 e sviluppò la costruzione del secondo edificio del museo dal 1912 al 1914.[1] Il nuovo edificio fu costruito secondo i progetti degli architetti viennesi August Kirstein e Friedrich Ohmann in stile neoromanico.[1][2] La prima guerra mondiale ritardò l'apertura del nuovo edificio museale e il governo lo aprì al pubblico solo all'inizio del 1922.[1]

Esposizione[modifica | modifica wikitesto]

Gli oggetti esposti si basano principalmente su reperti di Spalato e Salona.

Una parte centrale del museo è costituita da una collezione di iscrizioni in pietra provenienti da Salona e da oggetti in ceramica di epoca greco-ellenistica, vetri romani, antiche lampade in argilla, oggetti in osso e metallo, gemme, monete medievali e una collezione archeologica subacquea.[1]

Campagne archeologiche[modifica | modifica wikitesto]

Il museo effettua ricerche archeologiche a Salona, Lissa e Narona. Il museo possiede altre due collezioni a Vid, vicino a Metković, e sull'isola di Lissa.[1]

Dal 1878 il Museo pubblica la prima rivista archeologica, intitolata Bullettino di archeologia e storia dalmata.[2]

Collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Le collezioni coprono l'intera storia della Dalmazia, dalla preistoria all'alto Medioevo. Il museo possiede anche una vasta collezione di oltre 70000 monete antiche e medievali e un'importante biblioteca e archivio.

Il museo dispone di otto collezioni:

  • Collezione paleocristiana sull'archeologia cristiana della Dalmazia
  • Collezione croata antica sulla conquista dei croati nei Balcani
  • Collezione epigrafica
  • Collezione greco-ellenistica sulla colonizzazione greca della Dalmazia
  • Archeologia subacquea nel Mare Adriatico
  • Collezione numismatica
  • Collezione sulla storia della provincia romana di Dalmazia
  • Collezione preistorica sulla storia degli Illiri

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Archeological Museum Split, su mdc.hr (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2010).
  2. ^ a b (EN) Sara Alduk, Split Archeology Museum Marks Its 200th Anniversary, su total-croatia-news.com, 23 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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