Mneme (astronomia)

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Mneme
(Giove XL)
Immagine di scoperta di Mneme ripresa nel febbraio 2003
Satellite diGiove
Scoperta6 febbraio 2003
ScopritoreScott Sheppard, David Jewitt, Jan Kleyna, Brett Gladman, John Kavelaars, Jean Marc Petit, Lynne Allen
Parametri orbitali
Semiasse maggiore21 069 000 km
Periodo orbitale620,04 giorni
Inclinazione rispetto
all'equat. di Giove
148,635°
Eccentricità0,2273
Dati fisici
Diametro medio~2 km
Massa
~1,5 × 1013 kg
Densità media~2,6? × 103 kg/m³
Acceleraz. di gravità in superficie~0,00081 m/s²
Albedo~0,04
Dati osservativi
Magnitudine app.23,3

Mneme (dal greco Μνήμη), o Giove XL, è un satellite naturale irregolare del pianeta Giove.

Scoperta[modifica | modifica wikitesto]

L'annuncio della scoperta del satellite è stato dato nel maggio 2003 da una squadra di astronomi dell'Università delle Hawaii guidata da Scott Sheppard e Brett J. Gladman. Al momento della scoperta gli fu assegnata la designazione provvisoria S/2000 J 21.[1][2]

Denominazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2005 l'Unione Astronomica Internazionale (IAU) gli ha assegnato il nome ufficiale che fa riferimento a Mneme,[3] che nella mitologia greca è una delle tre muse originali, confusa a volte con Mnemosine e figlia di Zeus.

Parametri orbitali[modifica | modifica wikitesto]

Mneme è caratterizzata da un movimento retrogrado ed appartiene al gruppo di Ananke, composto da satelliti retrogradi ed irregolari che orbitano attorno a Giove ad una distanza compresa fra 19,3 e 22,7 milioni di chilometri, con una inclinazione orbitale pari a circa 150°.

Ha un diametro di circa 2 km e orbita attorno a Giove in 640,769 giorni, ad una distanza media di 21,427 milioni di km, con un'inclinazione di 149° rispetto all'eclittica (148° rispetto al piano equatoriale di Giove) e con un'eccentricità orbitale di 0,2214. La sua velocità orbitale media è di circa 2,43 km/s.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ IAUC 8138: S/2003 J 21, 30 maggio 2003 (scoperta)
  2. ^ MPEC 2003-K45: S/2003 J 21, 29 maggio 2003 (scoperta ed efemeridi)
  3. ^ IAUC 8502: Satellites of Jupiter, 30 marzo 2005 (denominazione)
  4. ^ S.S. Sheppard (2019), Moons of Jupiter, Carnegie Science, on line

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