Miano (metropolitana di Napoli)

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Miano
Stazione dellametropolitana di Napoli
GestoreANM
EAV
Statoin costruzione
Linea
Localizzazionevia Miano (presso via Don Luigi Guanella), Miano, Napoli
Tipologiastazione sotterranea
Interscambioautobus urbani
DintorniArzano
Piscinola
Scampia
Mappa di localizzazione: Napoli
Miano
Miano
Metropolitane del mondo
Coordinate: 40°53′23.28″N 14°15′05.04″E / 40.8898°N 14.2514°E40.8898; 14.2514


Miano sarà una stazione delle linee 1 della metropolitana e 11 della rete ferroviaria di Napoli.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

È la prima delle quattro stazioni progettate da Antonio Nanu, la cui costruzione è stata affidata ad EAV, che permetteranno la chiusura dell'anello della linea 1, gestita da ANM, e la prosecuzione della linea 11 verso il centro di Napoli ripercorrendo il tracciato della vecchia Alifana bassa; le altre tre sono, in ordine di successione, Regina Margherita, Secondigliano e Di Vittorio.

Originariamente, l'attestazione della linea era prevista alla stazione Tribunale, in cui sono presenti due binari per la linea 1 ed un terzo binario adibito a capolinea e tronchino di manovra per effettuare il cambio di verso di percorrenza in direzione Aversa. Tuttavia, le due aziende di trasporto pubblico, la regione Campania ed il comune stanno progettando di far circolare tutti i treni a disposizione, ventiquattro CAF Inneo ordinati da ANM e dieci da EAV, sulla totalità della linea, facendo loro percorrere in parte un tracciato anulare e in parte un tracciato "a 6 rovesciato", includendo così anche la parte alta della linea in direzione di Aversa.

Essendo Miano la più vicina delle nuove stazioni all'interscambio tra le due linee, ovvero Piscinola-Scampia, è stata la prima in ordine temporale ad essere costruita. I lavori iniziarono nel 2001 con la costruzione delle rampe di collegamento tra i binari della linea 1, che da Colli Aminei a Piscinola-Scampia si snoda interamente su viadotto, e quelli della linea 11, totalmente interrati, e del tunnel di collegamento tra le due stazioni, all'interno del quale avviene la fusione tra i binari, che passano da quattro indipendenti a due condivisi. Nel 2009 iniziò invece lo scavo del pozzo di stazione.

I lavori si interruppero bruscamente il 2 luglio 2010[1] a seguito del blocco dei cantieri voluto dalla giunta Caldoro, divenuto presidente di regione appena tre mesi prima, il 17 aprile. Al momento del blocco, il tunnel dei treni e lo scavo del pozzo di stazione erano già stati completati, mentre era in corso la creazione delle fondamenta in cemento del piano binari. Dopo quasi 7 anni, il 22 aprile 2017, la giunta De Luca e l'EAV riuscirono a risolvere i contenziosi ed a sbloccare i cantieri[2]. Il completamento dei lavori, inizialmente previsto entro il 2020 e poi ritardato a causa della pandemia di COVID-19, è previsto per il 2025; ad oggi risultano completate le opere civili e di installazione degli impianti ed è in corso l'installazione delle finiture e la creazione della piazza superficiale, volta a riqualificare la zona circostante.

Verrà anche inaugurata una nuova strada che, tramite una rotonda posta sopra al punto d'inizio del tunnel di collegamento tra le stazioni di Piscinola-Scampia e Miano, ricalcherà il vecchio tracciato dell'ex Alifana bassa, collegando l'asse perimetrale di Melito e via Vecchia Miano, proseguendo come percorso ciclopedonale verso viale Maddalena per poi scavalcare la Calata Capodichino tramite un ponte che andrà a sostituire quello dell'ex Alifana, abbattuto nel 2019 a causa delle condizioni di degrado in cui versava[3].

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

  • Fermata autobus Fermata autobus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roberto Calise, MetroCampania Nord Est, la linea che non c’è, su Con Trasporto di Roberto Calise, 26 febbraio 2015. URL consultato il 20 aprile 2022.
  2. ^ Napoli - Metro Piscinola-Secondigliano, ripartono i lavori (22.04.17). URL consultato il 20 aprile 2022.
  3. ^ linea Metro Campania Nord Est. URL consultato il 20 aprile 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]