MaDonal

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Il MaDonal è un ristorante situato a Sulaymaniyah, Kurdistan iracheno. Assomiglia in maniera intenzionale a un locale della catena McDonald's, sia nell'aspetto che nel menu[1][2][3][4] dove, per esempio, sono inclusi i "Big Macks."[5][6] È uno delle due copie di McDonald's presenti nella città assieme al Matbax.

Il proprietario, Suleiman Qassab, è stato un combattente Peshmerga durante gli anni '70. Visse come rifugiato a Vienna, Austria, dove lavorò come cuoco al McDonald's. Negli anni '90, chiese dei permessi alla compagnia per creare un ristorante McDonald's in Iraq, ma gli non vennero concessi a causa delle sanzioni economiche imposte durante il regime di Saddam Hussein, impedito anche dall'economia pianificata che vigeva in Iraq.

In risposta, Qassab creò il MaDonal Restaurant, ancora in attività.[7] Sin dalla sua fondazione, il Qassab ha offerto pasti gratuiti alle forze armate statunitensi, subito un attentato,[8][9][10][11][12][13] ed è diventata una "celebrità kurda."[14] Qassab spera un giorno di trasformare il suo ristorante in un vero McDonald's.[15][16]

Il MaDonal è popolare tra i giovani di Sulaymaniyah[17][18] e il ceto medio.[19], rimanendo aperto anche durante il Ramadan.[20]

Il sociologo George Ritzer vede il MaDonal come parte di un trend che incentiva la creazione di varianti regionali del McDonald's in molti paesi del mondo.[21][22] Il giornalista Christopher Hitchens affermò di sentirsi "rassicurato" nel vedere segni di progresso come il MaDonal "in una atmosfera che soltanto pochi anni fa era molto pesante e miasmatica, con ancora il fumo dei gas velenosi."[23]

Qassab è soltanto uno dei tanti ad aver fatto richiesta per aprire un McDonald’s in Iraq.[24][25] Ciò potrebbe avvenire, poiché secondo una speculazione il McDonald's potrebbe intraprendere azioni legali contro il MaDonal.[26][27][28][29] Tuttavia, il MaDonal per adesso è al sicuro, come ha scritto un giornalista: "La marea di richieste per aprire un McDonald's iracheno si è fermata velocemente così come è iniziata, e gli avvocati della compagnia non sono mai venuti a Sulaymaniyah."[30]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ leonsparx.com: "From Suleimaniya," August 20, 2003
  2. ^ Fam, Mariam: "Grateful Kurds in Iraq's north embrace Americans and their culture," Archiviato il 30 novembre 2006 in Internet Archive.[Date mismatch] in Internet Archive. Associated Press 3/20/04
  3. ^ Copia archiviata. URL consultato l'11 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  4. ^ http://www.nzherald.co.nz/section/7/story.cfm?c_id=7&objectid=10437856.
  5. ^ Constable, Pamela: "Kurds Adapt to a New Order in Iraq; Leaders Give Up Dream of Statehood, Urge Federalist Rule to Protect Status," Archiviato il 13 gennaio 2004 in Internet Archive. The Washington Post, August 12, 2003 Tuesday, Final Edition, A SECTION; Pg. A08, 1268 words.
  6. ^ Serchuk, Vance: "Erbil Remedy Federalism is not a panacea for Kurdistan," Archiviato il 28 marzo 2008 in Internet Archive.[Date mismatch] in Internet Archive. The Weekly Standard, January 19, 2004, Monday, Articles; Vol. 9; No. 18, 1987 words.
  7. ^ https://web.archive.org/web/20070323180325/http://blogs.abcnews.com/bizarrebazaar/2007/03/where_they_dont.html (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2007).
  8. ^ Xulamm Kani: "Striving for Cultural Acceptance: the Kurdish Experience," Archiviato il 22 dicembre 2007 in Internet Archive.[Date mismatch] in Internet Archive. Keynote Address, School of International Training (SIT), Brattleboro, Vermont, August 17, 2004
  9. ^ Rothwell, Nicolas: "Kurdish rebel cooks up Big Mac’s little brother,"[collegamento interrotto] [collegamento interrotto] The Australian, 7/23/2004
  10. ^ Daragahi, Borzou: "Guns And Burgers," CNNMoney.com, May 1, 2003
  11. ^ Daragahi, Borzou: "Iraqis in north eager to display feelings and enthusiasm for GIs," Archiviato il 17 ottobre 2012 in Internet Archive. The Washington Times, April 1, 2003
  12. ^ Saulnier, John M.: "Time flies, french fries, American pie and haven't we had enough boycotting already?," Quick Frozen Foods International, April 2003.
  13. ^ http://docs.newsbank.com/openurl?ctx_ver=z39.88-2004&rft_id=info:sid/iw.newsbank.com:AWNB:ANSB&rft_val_format=info:ofi/fmt:kev:mtx:ctx&rft_dat=10CE598080208820&svc_dat=InfoWeb:aggregated4&req_dat=0D0CB5811D21E575.
  14. ^ https://web.archive.org/web/20070928203523/http://www.stewartinnes.com/Assignment-Iraq-3-yawar-visit.html (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  15. ^ Wright, Robin: "Kurdish Enclave May Lead Way for New Iraq,"[collegamento interrotto] [collegamento interrotto] Los Angeles Times, December 1, 2002
  16. ^ McCarthy, Terry: "Golden Arches With a Twist: Iraqi Burger Joint," ABC News, Aug. 16, 2006.
  17. ^ Al-Marashi, Ibrahim: "Battle of flags," Archiviato l'11 gennaio 2008 in Internet Archive.[Date mismatch] in Internet Archive. Al-Ahram Weekly, June 17–23, 2004, Issue No. 695.
  18. ^ Rothwell, Nicolas: "Coming To Suleimaniyah?" Critical Tolerance, Jul 22nd, 2004.
  19. ^ https://web.archive.org/web/20070927222848/http://www.mcgilldaily.com/view.php?aid=1886 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  20. ^ https://web.archive.org/web/20070927214344/http://www.worldsecuritynetwork.com/showArticle3.cfm?article_id=8773 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  21. ^ Ritzer, George: “The McDonaldization of Society” (Revised New Century Edition), page 4. Pine Forge Press, 2004. (Limited Preview Available on Google Books)
  22. ^ Copia archiviata. URL consultato l'11 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2007).
  23. ^ http://www.vanityfair.com/politics/features/2007/04/hitchens200704.
  24. ^ Hawkes, Steve: “McDonald's swamped by offers to open in Iraq,” Evening Standard (London), Aug 14, 2003
  25. ^ Copia archiviata. URL consultato l'11 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2007).
  26. ^ Ritzer, p. xi-xii
  27. ^ Sundström, Eric (2005-07-15). "Everyday observations in Iraq"
  28. ^ Scott (2003-05-01). "What's Next -- Kurdish Idol on Fox?"
  29. ^ Copia archiviata, su netzeitung.de. URL consultato l'11 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  30. ^ https://www.theglobeandmail.com/servlet/Page/document/v5/content/subscribe?user_URL=https://www.theglobeandmail.com%2Fservlet%2Fstory%2FLAC.20070323.IBLETTER23%2FTPStory%2FColumnists&ord=22580543&brand=theglobeandmail&force_login=true.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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