Luigi Coralli

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Luigi Coralli
NascitaCasteggio, 3 settembre 1880
MorteMonte Pertica, 15 giugno 1918
Cause della morteFerite riportate in combattimento
Luogo di sepolturaSacrario militare del Monte Grappa
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Anni di servizio1902 - 1918
GradoMaggiore
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia del solstizio
Comandante diII Battaglione, 21º Reggimento fanteria, Brigata Cremona
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1918[1]
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Luigi Coralli (Casteggio, 3 settembre 1880Monte Pertica, 15 giugno 1918) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Casteggio il 3 settembre 1880, figlio di Ernesto e Ermelinda Vercesi.[2] Arruolatosi nel Regio Esercito fu dapprima ammesso a frequentare la Regia Accademia di Artiglieria e Genio di Torino, per transitare poi nella Regia Accademia di Fanteria e Cavalleria di Modena, da cui uscì nel settembre del 1902 con il grado di sottotenente in servizio permanente effettivo assegnato all'arma di fanteria, in forza al 29º Reggimento fanteria della Brigata Pisa.[2] Qualche tempo dopo il suo arrivo al reparto, di stanza a Como,[3] fu premiato con un attestato di benemerenza dal Ministero dell'interno per aver salvato alcuni cittadini minacciati da un cavallo imbizzarrito.[4] Da solo egli affrontò e fermò l'animale.[2] Promosso tenente nel 1906, due anni dopo venne trasferito in servizio presso il personale addetto agli istituti di pena, e nel 1910 all'8º Reggimento del corpo degli alpini.[2] Nel 1912 fu trasferito in servizio presso l'Accademia di Modena come insegnante aggiunto di geografia, e promosso capitano nel 1914 ritornò all'8º Reggimento alpini.[5]

Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, si distinse in numerosi combattimenti nel settore della Carnia.[2] Nel marzo del 1916 fu decorato di Medaglia d'argento al valor militare durante un combattimento avvenuto nella Selletta Freikofel, e il 27 giugno ricevette un Encomio solenne sul Pal Grande.[4]

Promosso maggiore nel febbraio del 1917, fu mandato in servizio presso il 68º Reggimento fanteria della Brigata Ancona.[4] Nel gennaio del 1918 fu trasferito al 21º Reggimento fanteria della Brigata Cremona, in qualità di comandante del II Battaglione.[4] Durante la battaglia del solstizio il suo battaglione fu schierato sul Monte Pertica, e il 15 giugno dovette fronteggiare gli attacchi nemici che cercavano di sfondare il fronte e aprirsi la strada verso la pianura.[6] Durante il durissimo combattimento assunse il comando delle truppe di rinforzo, arrivando in prima linea e lanciando subito un contrattacco. Circondato dai nemici, nel tentativo di rompere l'accerchiamento cadde colpito a morte.[4] Per onorarne il coraggio, con Decreto Luogotenenziale del 25 maggio 1919[2] gli fu concessa la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[6]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1935 costituito il XXII Battaglione carri coloniali Carri d'ssalto che in suo onore venne battezzato XXII Battaglione carri "Maggiore Coralli" e inviato il Libia. Sciolto nel 1944 il battaglione è stato ricostituito nel 1964 come XXII Battaglione carri "Serenissima" con sede a San Vito al Tagliamento e assegnato al Reggimento lagunari "Serenissima".

Nel 1975, a seguito di provvedimenti conseguenti alla ristrutturazione dell'Esercito Italiano il battaglione venne inquadrato nella neo costituita Brigata meccanizzata "Gorizia" e ridenominato 22º Battaglione carri "M.O. Piccinini" che nel 1992, sempre nell'ambito della stessa ristrutturazione dell'Esercito il 22º Battaglione carri "M.O. Piccinini" diede vita al 2º Reggimento carri#Storia poi sciolto nel 1995.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di un battaglione in una importante posizione di prima linea, resistette a violentissimi attacchi nemici, infrangendo la furia degli assalitori. Fiero del suo posto d’onore, sfidando il pericolo alla testa dei suoi rincalzi, contrattaccò sanguinosamente l’avversario, che in forze sempre crescenti gli disputava il terreno palmo a palmo. Aggirato da forze soverchianti, riunì i superstiti e coll’esempio e colla voce tentò con disperata eroica lotta corpo a corpo di rompere il cerchio che lo stringeva, incontrando gloriosissima morte. Fulgido esempio delle più nobili virtù militari di condottiero e di soldato. Monte Pertica (Grappa), 15 giugno 1918.[7]»
— Decreto Luogotenenziale del 25 maggio 1919.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capitano Reggimento alpini. Nell'attacco di una posizione rafforzata dal nemico, eccitava con l'esempio i propri inferiori, ottenendo, per lo slancio e l'entusiasmo inspirato in tutti e per la ponderata preparazione dell'azione, la riuscita fulminea e completa dell'attacco risolutivo, con perdite lievissime per il proprio reparto ed infliggendone invece delle rilevanti al nemico. Selletta del Freikofel, 26 marzo 1916
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della Vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carolei, Greganti, Modica 1968, p.68.
  2. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  3. ^ Noi Alpini.
  4. ^ a b c d e Bianchi, Cattaneo 2012, p.66.
  5. ^ Musei all'aperto del Grappa, su museiallapertodelgrappa.it. URL consultato il 16 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2017).
  6. ^ a b Coltrinari, Ramaccia 2018, p.76.
  7. ^ Onorificenze Presidenza della Repubblica, su quirinale.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, Il Medagliere dell'Associazione Nazionale Alpini vol.2, Associazione Nazionale Alpini, 2012, ISBN 978-88-902153-2-2.
  • Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1918. L’anno della gloria: Dalla battaglia d'arresto, alla battaglia del slstizio, alla vittoria, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018, ISBN 978-88-902153-2-2.
  • Fabio Draghi e Natalia Stocchi, La Guerra Lontano dal Fronte 1915 - 1918. I Caduti Vogheresi nella Prima Guerra Mondiale, Archivio Storico Civico del Comune di Voghera, 2015.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1918, Roma, Tipografia regionale, 1965.
  • Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le medaglie d'oro al valor militare 1918, Roma, Tipografia regionale, 1968.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'Oro 1833-1925, Torino, Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, 1925.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]