Lionello Caffaratti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Lionello Caffarati
NascitaRovigo, 23 marzo 1892
MorteBrindisi, 8 ottobre 1916
Cause della morteincidente aereo
Luogo di sepolturaCimitero di Rovigo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Marina
CorpoServizio Aeronautico
Anni di servizio1913 - 1916
GradoSottotenente di vascello
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Navale di Livorno
dati tratti da Grande Enciclopedia Aeronautica[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Lionello Caffarati (Rovigo, 23 marzo 1892Brindisi, 8 ottobre 1916) è stato un militare e aviatore italiano, particolarmente distintosi nel corso della prima guerra mondiale. Decorato con due medaglie d'argento al valor militare e due croci al merito di guerra.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Rovigo il 23 marzo 1892.[2] dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo classico della sua città natale nel luglio 1910, il 20 novembre dello stesso anno si arruola nella Regia Marina, iniziando a frequentare la Regia Accademia Navale di Livorno, da cui uscì con il grado di guardiamarina nel 1913.[2] Promosso sottotenente di vascello nel 1915, dovette chiedere al padre il suo consenso per poter entrare nel Servizio Aeronautico della marina, che gli venne subito accordato.[2] Conseguito il brevetto di pilota in quello stesso anno presso la Scuola di volo di Taranto,[3] e nel febbraio 1916 compì il primo volo addestrativo nel cielo di Brindisi, venendo in seguito assegnato alla ricostituita (2 marzo) 13ª Squadriglia da ricognizione marittima a Taranto.[2] Al comando del capitano pilota Leopoldo De Rada il 3 marzo la squadriglia si imbarca per Valona, Albania a bordo della nave portaidrovolanti Europa. Arrivata a destinazione, la squadriglia si posizionò al Campo di Saline, assegnata al XVI Corpo d'armata, trasferendosi successivamente su un altro campo di volo da dove iniziò i voli operativi il 17 marzo.[2] Il 1 aprile prese all'aerosbarco di Punta, vicino a Fier, effettuato con due Macchi L.1 uno dei quali da lui pilotato, che portò alla distruzione di installazioni nemiche e dei depositi di carbone.[1] Alla missione partecipano il tenente di vascello Giovanni Roberti di Castelvero, e i capitani Leopoldo De Rada e Fausto Pesci, nonché due motoristi.[2] Per tale azione fu insignito della Medaglia d'argento al valor militare.[2]

Il 15 aprile la 13ª Squadriglia fu ridenominata 34ª Squadriglia MF (Maurice Farman) con sede a Krionero, Valona, rimanendo sempre al comando del capitano De Rada.[2] Nel maggio del 1916 il suo aereo fu attaccato da un caccia nemico mentre ritornava da una azione di bombardamento su Durazzo, e in quella occasione rimase ferito ad una gamba.[2] Volando a bordo di un idrovolante Farman MF.14 compì anche una incursione su Durazzo, che fu portata a conoscenza del pubblico con un comunicato dell'Agenzia Stefani in data 29 settembre.[2] Purtroppo perse la vita in un volo di collaudo, insieme al pari grado Mario Primicerio, quando il suo aereo precipitò in mare l'8 ottobre, a poca distanza dagli hangar della base navale di Brindisi.[1] I due piloti saranno raccolti dalla nave appoggio sommergibili Giovanni Bausan, ma egli spirò a bordo per le gravi ferite riportate alla testa ed al torace. Un piazzale di Rovigo porta il suo nome.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
« Prese parte con altri Ufficiali ad una ardita incursione su territorio nemico. Lasciati gli idrovolanti e scesi a terra, i quattro Ufficiali raggiungevano risolutamente la stazione locale, la incendiavano, appiccando altresì il fuoco ai casotti magazzini di munizioni cagionandone l’esplosione, ed i depositi del carbone adiacenti e distruggevano il pontile d’accesso mentre la forza nemica di presidio erasi data alla fuga. Compiuta l’audace operazione, raggiungevano incolumi coi velivoli la loro base. Basso Adriatico, 1º aprile 1916
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Già distintosi in parecchie scorrerie aeree compiute sull'altra sponda, nello scorcio del settembre ultimo per la prima volta guidava l'intera squadriglia ad un'azione su porto della costa nemica, che venne efficacemente bombardato. Rientrava con tutte le unità, eccetto una, dopo aver sostenuto l'attacco di un nucleo nemico più forte e veloce ed avendo il proprio velivolo avariato nel motore. Durazzo, 26 settembre 1916
Croci al merito di guerra 2 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della Vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Mancini 1936, p. 132.
  2. ^ a b c d e f g h i j k Raito, Burato 2010, p. 78.
  3. ^ Antonellini 2008, p. 140.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mauro Antonellini, Salvat ubi lucet: la base idrovolanti di Porto Corsini e i suoi uomini : 1915-1918, Faenza, Casanova Editore, 2008, ISBN 88-95323-15-7.
  • Alessandro Fraschetti, La prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia 1884-1925, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1986.
  • Roberto Gentilli e Paolo Varriale, I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • Leonardo Raito, I cavalieri dell'aria: Storie di aviazione e aviatori polesani e ferraresi nella grande guerra 1915-1918, Ferrara, Tiemme Edizioni Digitali, 2018.
Periodici
  • Leonardo Raito e Alberto Burato, I cavalieri dell'aria, in Ricerca Esperienza Memoria, n. 1, Rovigo, Apogeo Editore, giugno 2010, pp. 78-87.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]