Lindsay Anderson

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Lindsay Gordon Anderson (Bangalore, 17 aprile 1923Angoulême, 30 agosto 1994) è stato un regista britannico.

Tra i massimi esponenti del free cinema britannico, diresse importanti film nell'arco di un ventennio.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un'attività di cortometraggi a sfondo sociale e politico, esordì nel lungometraggio nel 1963 con Io sono un campione, film notevole che narra la vicenda di un minatore che diventa campione di rugby. La pellicola è considerata una delle migliori del giovane cinema inglese dell'epoca, con un grande Richard Harris che vinse il premio per il miglior attore al festival di Cannes.

Con Se... (1968), metafora sul malessere e sul desiderio di rivolta della gioventù britannica, Anderson fece di nuovo centro vincendo la Palma d'oro al Festival di Cannes. Anderson raggiunse una notevole notorietà con questo film che divenne uno dei manifesti della ribellione giovanile del sessantotto e che è il primo della trilogia dedicata al personaggio di Mick Travis; gli altri due film furono O Lucky Man! (1973), ballata satirica con cadenze picaresche interpretata da Malcolm McDowell, e Britannia Hospital (1982), farsa grottesca che se la prende con il massimalismo dei sindacati, con la burocrazia, con lo snobismo e l'attaccamento alle tradizioni e l'invadenza dei mass media.

Anderson si dedicò anche al teatro, alla tv ed alla realizzazione di video musicali, tra gli altri per gli Wham!. Del 1975 è l'interessante film Celebrazione.

Il suo ultimo film è Le balene d'agosto, una commedia che è anche una grande prova di quattro vecchie glorie del cinema: Vincent Price, Bette Davis, Ann Sothern e Lillian Gish.

A Lindsay Anderson è stato dedicato il film di Davide Ferrario intitolato Tutti giù per terra, tratto dal libro omonimo di Giuseppe Culicchia.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN79049497 · ISNI (EN0000 0001 1072 3403 · LCCN (ENn50021931 · GND (DE118645137 · BNE (ESXX1550654 (data) · BNF (FRcb12039705w (data) · J9U (ENHE987007456580705171 · NDL (ENJA00431466 · CONOR.SI (SL18967395 · WorldCat Identities (ENlccn-n50021931