Leonard Bundu

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Leonard Bundu
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 169 cm
Peso 67 kg
Pugilato
Categoria Pesi welter
Carriera
Incontri disputati
Totali 37
Vinti (KO) 33 (11)
Persi (KO) 2 (1)
Pareggiati 2
 Giochi del Mediterraneo
Oro Bari 1997 superleggeri
 Mondiali
Bronzo Houston 1999 welter
Statistiche aggiornate al 17 marzo 2020

Leonard Bundu (Freetown, 21 novembre 1974) è un ex pugile sierraleonese naturalizzato italiano, campione europeo dei pesi welter tra il 2011 e il 2013.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato da padre sierraleonese e madre fiorentina, Bundu ha vissuto, nei primi anni, momenti drammatici, subendo un lutto familiare e la guerra civile. A 14 anni investì e uccise 3 pecore guidando una Panda. Poi, l'arrivo in Italia, un paese molto diverso da quello paterno.

Inizi della carriera pugilistica[modifica | modifica wikitesto]

Soprannominato "Il fiorentino d'Africa", Leonard Bundu è portato in Nazionale dilettanti da Patrizio Oliva.

Vince la medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo 1997 a Bari, nei pesi superleggeri[1]. Ai Campionati del mondo dilettanti del 1999 a Houston conquista la medaglia di bronzo nei pesi welter[1]. Partecipa alle Olimpiadi di Sydney 2000 ma è eliminato al secondo turno[1].

Arriva al professionismo molto tardi, nel 2005, a ventisei anni. Si allena presso l'Accademia Pugilistica Fiorentina, guidato da Alessandro Boncinelli.

Il 14 novembre 2009, a Cagliari, Bundu pareggia con Luciano Abis un match per il titolo italiano, allora vacante, dei pesi welter. Conquista il titolo l'anno dopo battendo a Firenze, per Kot alla prima ripresa, Giammario Grassellini[1].

Il titolo europeo[modifica | modifica wikitesto]

Il primo tentativo di Bundu conquistare la cintura europea vacante dei pesi welter, si conclude con un nuovo pareggio, il 25 giugno 2011, a Roma, contro Daniele Petrucci[1]. Il 4 novembre successivo a Firenze, nella ripetizione dell'incontro, Leonard Bundu diventa Campione europeo battendo il rivale ai punti, con verdetto unanime[2].

Successivamente difende tre volte vittoriosamente prima del limite il titolo contro Antonio Moscatiello, Stefano Castellucci e Ismael El Massoudi. Poi disputa, il 6 aprile 2013 a Roma, l'incontro con l'ex campione del mondo Rafal Jackiewicz. Batte il forte pugile polacco per KO alla 11ª ripresa[1].

Il 14 dicembre 2013 ai Dockland di Londra, alla quinta difesa, vince per KOT, all'ultima ripresa, contro l'inglese Lee Purdy, mantenendo il titolo europeo di categoria[1].

Si conferma campione europeo il primo agosto 2014 battendo a Wolverhampton ai punti il pugile di casa Frankie Gavin[1].

Il tentativo per il titolo mondiale ad interim[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 dicembre 2014, a 40 anni, Leonard Bundu sale sul ring dell'MGM Grand Garden Arena di Las Vegas. In palio c'è il titolo mondiale ad interim WBA dei pesi welter detenuto da un giovane e talentuoso pugile di appena 25 anni: Keith Thurman.

Il campione statunitense risulta nettamente favorito sulla carta per via della sua facilità al knock-out. Il soprannome di Thurman parla chiaro, "One Time". Analogamente, parla chiaro il suo curriculum pugilistico di 23 vittorie di cui 21 per KO. Inoltre Thurman si presenta all'incontro, come anche Bundu, totalmente imbattuto. Nell'incontro, tuttavia, Bundu perde l'imbattibilità.

Il campione statunitense, infatti, conferma i pronostici, infliggendo a Bundu un KO al primo round .[3] Nonostante l'atterramento il pugile fiorentino si rialza e riesce a portare il match sino alla 12ª ripresa. Tuttavia, durante il corso del match, Thurman decide di tenere a distanza l'ex campione europeo, giocando di rimessa e divenendo un difficilissimo bersaglio per via del suo continuo movimento. Leonard Bundu non riesce mai a trovare la misura mandando a segno pochissime combinazioni. I giudici danno la vittoria ai punti a Thurman in maniera schiacciante con decisione unanime di 120 a 107 per tutti e tre i giudici. Thurman a fine match esprimerà parole di rispetto per Bundu definendolo "un veterano difficile e duro".

Il nome di Bundu non si affianca perciò a quello di Primo Carnera, Nino Benvenuti e Gianfranco Rosi, gli unici italiani a conquistare un titolo mondiale negli Stati Uniti, ma entra di diritto nella storia come uno dei pochi italiani a disputare un titolo mondiale su un ring statunitense. Come lui, anni prima, aveva tentato per ben due volte Gianluca Branco, perdendo nel 2004 contro l'italo-canadese Arturo Gatti e nel 2006 contro Miguel Cotto. Lo stesso Branco, pochi giorni prima del match tra Bundu e Thurman, a 44 anni suonati, aveva conquistato, contro Rafal Jackiewicz, il titolo europeo dei pesi welter lasciato vacante da Bundu stesso per provare l'assalto al titolo mondiale ad interim.

Ultimi incontri[modifica | modifica wikitesto]

Bundu riconquista il titolo europeo, da lui lasciato vacante per combattere per il mondiale, il 22 aprile 2016, a Firenze, contro il finlandese Jussi Koivula, per KO alla nona ripresa. Poi, a quarantadue anni, a New York, è sconfitto dallo statunitense Errol Spence per Kot al sesto round e abbandona la boxe[1].

Riferimenti nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

  • ̽Sulla vita di Bundu è stato pubblicato il libro, "In tensione: la storia di Leonard Bundu", scritto dalla fiorentina Michela Lanza,[4] che narra una storia di vita spensierata, per certi versi difficile o addirittura drammatica.
  • Il fotografo David Andre Weiss ha seguito Leonard Bundu sia in allenamenti che in incontri ufficiali. Parte dei suoi scatti sono stati esposti a Firenze nella mostra S-portraits (F_AIR - Florence Artist in Residence) e nella Sala d'Armi di Palazzo Vecchio, in occasione del Gala di pugilato delle tre capitali (2 novembre 2011)[5].
  • Bundu è stato il cognato di Piero Pelù in quanto sua sorella Antonella è la ex compagna del rocker toscano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i [1]
  2. ^ Bundu sconfigge Petrucci. È nuovo campione europeo, CorrieredelloSport.it, 5 novembre 2011. URL consultato il 19 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2013).
  3. ^ Boxe, Mondiale welter Wba: Bundu attacca, ma cede a Thurman, gazzetta.it del 14 dicembre 2012
  4. ^ La storia di Leonard Bundu, Boxenet.it, 31 agosto 2010. URL consultato il 19 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2011).
  5. ^ Pugilato a Palazzo Vecchio in attesa del match di Bundu - Firenze - Repubblica.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lucia Giardino, Michela Lanza, Giuliana Riunno,S-portraits, Leonard Bundu, fotografie di David Andre Weiss, catalogo mostra, F_AIR - Florence Artist in Residence, Florence University of the Arts, Firenze, 2011.http://www.youblisher.com/p/179149-Sportraits/
  • Mauro Valeri, Black Italians: Atleti neri in maglia azzurra, Roma, Palombi Editori, 2006, ISBN 88-6060-039-1.
  • Michela Lanza, In tensione: la storia di Leonard Bundu, Romano Editore, 2009, ISBN 88-96376-09-2.
  • Marco Archetti, I giorni non si scavalcano. Leonard Bundu, il romanzo di un pugile, Rizzoli, 2015, ISBN 978-88-17-07273-1.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN317285125 · ISNI (EN0000 0004 5286 3473 · LCCN (ENno2015109584 · GND (DE1077178867 · WorldCat Identities (ENlccn-no2015109584