La canzone di Magnolia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
La canzone di Magnolia
Irene Dunne e il direttore della fotografia John J. Mescall sul set
Titolo originaleShow Boat
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1936
Durata113 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generedrammatico, musicale
RegiaJames Whale
Soggettodal romanzo di Edna Ferber e dal musical di Oscar Hammerstein II
SceneggiaturaOscar Hammerstein II,
Zoë Akins (non accreditata)
ProduttoreCarl Laemmle Jr.
Casa di produzioneUniversal Pictures
FotografiaJohn J. Mescall
MontaggioBernard W. Burton e Ted J. Kent
MusicheJerome Kern
ScenografiaCharles D. Hall
CostumiDoris Zinkeisen,
Vera West
Interpreti e personaggi

La canzone di Magnolia (Show Boat) è un film del 1936 diretto da James Whale. Negli Stati Uniti il film è conosciuto anche con il titolo completo Edna Ferber's Show Boat. La regia dei numeri di danza sono di LeRoy Prinz.

Diventeranno famose le canzoni Ol' Man River cantata dal basso Paul Robeson e Can't Help Lovin' Dat Man. Nel cast appare anche il nome di P.G. Wodehouse come paroliere (non accreditato) della canzone Bill. La direzione orchestrale fu affidata a Victor Baravalle.

Nel 1996 il film è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La storia si svolge su uno dei tanti barconi, con all'interno una sala spettacoli, veri teatri galleggianti, gli showboat che percorrevano i fiumi americani. La figlia di un impresario di uno showboat, conosce un cantante, i due si innamorano, si sposano e vanno a vivere in città, sino a quando, dopo aver perso tutto il denaro al tavolo da giuoco, il marito preferirà scomparire. La giovane abbandonata, per vivere, accetterà di cantare in un caffè concerto, sino a quando dopo anni i due si rincontreranno e torneranno a vivere insieme.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuito dall'Universal Pictures, il film uscì nelle sale cinematografiche statunitensi il 17 maggio 1936, dopo una prima tenuta a New York il 14 maggio 1936. In Italia, dove il film in agosto venne presentato in concorso alla 4ª Mostra del Cinema di Venezia, uscì nelle sale il 28 ottobre 1936, con le canzoni rimaste, in via del tutto eccezionale, nella versione originale inglese.[2]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«[...] Come toni e come contenuto il film si risolve in un'orgia di canti uno più bello dell'altro; un'orgia di due ore che vi lascia intontiti e che è forse voluta per non permettervi di troppo notare le falle e le incongruenze di ciò che si racconta. [...]»

Altre versioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Librarian of Congress Names 25 More Films To National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress, 3 dicembre 1996. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  2. ^ L'ultimo film di Irene Dunne, in Il Piccolo, 13 febbraio 1937, p. 3.
  3. ^ Mario Gromo, Sullo schermo del Lido. II canto di Robeson e di Sacha Guitry, in La Stampa, 14 agosto 1936, p. 2.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Clive Hirschhorn, The Universal Story, Octopus Books - London, 1983 ISBN 0-7064-1873-5 Pag. 93

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàLCCN (ENno2007155011
  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema