Hellmuth von Ruckteschell

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Hellmuth Max von Ruckteschell
NascitaEilbek, 23 aprile 1890
MorteAmburgo, 26 giugno 1948
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Impero tedesco
Bandiera della Germania Germania nazista
Forza armata Kaiserliche Marine
Kriegsmarine
Anni di servizio1906-1945
GradoKapitän zur See der Reserve
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
Comandante disommergibile UB-34
sommergibile U-54
incrociatore ausiliario Widder
incrociatore ausiliario Michel
Decorazionivedi qui
dati tratti da 13 Millionen Tonnen, 2500 Schiffe, 50000 Leben[1]
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Hellmuth Max von Ruckteschell (Eilbek, 23 aprile 1890Amburgo, 26 giugno 1948) è stato un militare tedesco. Ufficiale della Marina tedesca imbarcato sui sommergibili durante la prima guerra mondiale, venne decorato della Croce di Cavaliere dell'Ordine di Hohenzollern con spade per aver affondato 22 navi per un totale di 27.460 t. Poco dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale assunse il comando dell’incrociatore ausiliario Widder, con il quale compì una missione nell’Oceano Atlantico affondando a catturando 58.644 tonnellate di navi nemiche. Nel 1942 assunse il comando dell’incrociatore ausiliario Michel con il quale effettuò una missione che terminò in Giappone il 1º marzo 1943, dopo aver affondato o catturato quindici navi nemiche per 94.233 tonnellate di stazza lorda. Insignito della Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con fronde di quercia, dopo al fine del conflitto fu processato da un tribunale militare inglese per crimini di guerra e condannato a dieci anni di reclusione.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque il 23 aprile 1890 ad Eilbek, un quartiere della città di Amburgo, figlio del dottore in teologia Carl Nicolai Sergius von Ruckteschell e della baronessa Catherina Hélène von Engelhardt.[1] Al termine degli studi ginnasiali,[2] nel gennaio 1909 si arruolò come nella Kaiserliche Marine, divenendo. Il 1º ottobre 1911 si imbarcò come Seekadett[3] sull’incrociatore da battaglia Von der Tann,[3] dove rimase fino al 1916,[4] con il grado di Oberleutnant zur See fu trasferito alla specialità sommergibili. Dapprima prestò servizio come Primo ufficiale sui battelli U-3 e U-57,[5] e nel luglio 1917 assunse il comando del sommergibile UB-34,[6] passando poi, nel marzo 1918, a quello dell’ U-54.[7] Si guadagnò subito la reputazione di comandante eccessivamente aggressivo, e per questo fatto fu collocato sulla lista nera redatta dai funzionari delle potenze alleate in quanto accusato di aver violato le leggi di guerra.[N 1][8] Dopo la fine della prima guerra mondiale lasciò la marina[9] il 24 novembre 1919, e subito dopo la Germania per sfuggire alle persecuzioni subite dagli ex membri degli equipaggi dei sommergibili da parte dalle nazioni vincitrici.[10] Visse per diversi anni a Göteborg, in Svezia[11] e poi in Lapponia,[12] Finlandia, guadagnandosi da vivere come boscaiolo e poi geometra, prima di ritornare in Germania sotto falso nome nei primi anni trenta guadagnandosi da vivere come falegname, e poi come carpentiere.[13]

La seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Richiamato in servizio nella Kriegsmarine nell’agosto 1938 con il grado di Kapitänleutnant della riserva, e poco dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, il 5 settembre 1939 assunse il comando di un posamine ausiliario Cobra.[N 2] Promosso Korvettenkapitän[14] andò a Brema per assumere poi il comando dell’incrociatore ausiliario Widder[14] con cui, a partire dal 5 maggio 1940,[14] salpò per l’Oceano Atlantico attraverso lo stretto di Danimarca,[14] iniziando una crociera di cinque mesi in cui affondò o catturò dieci navi mercantili nemiche per un totale di 58.644 tonnellate di stazza lorda. Rientrato nel porto di Brest il 31 ottobre,[15] si rifiutò di eseguire l’ordine dell’alto comando di trasferire ad Amburgo il Widder, in quanto riteneva troppo rischioso attraversare il canale della Manica, intensamente controllato dai britannici. Il 31 ottobre 1940 fu insignito della Croce di Cavaliere della Croce di Ferro.

Assunse poi il comando dell’incrociatore ausiliario Michel[16] con cui salpò da Cuxhaven per la sua prima crociera operativa il 9 marzo 1942, al termine della quale, il 1º marzo 1943, aveva catturato o affondato quindici navi per 94.233 tonnellate di stazza lorda. Una volta arrivato a Yokohama, in Giappone, su sua richiesta, fu sollevato dal comando per motivi di salute, rimpiazzato dal Kapitän zur See Günther Gumprich. Dopo aver ricevuto le fronde di Quercia sulla Croce di Cavaliere, per il resto del conflitto svolse l’incarico di Addetto navale presso l’Ambasciata tedesca a Tokyo. Alla fine della guerra fu arrestato dagli inglesi con l’accusa di crimini di guerra[17] per aver fatto sparare sui naufraghi di alcune delle navi mercantili da lui affondate, e riportato ad Amburgo, in Germania, per essere processato da un tribunale militare.[17] Condannato a dieci anni di reclusione[18] fu rinchiuso nella prigione di Fuhlsbüttel, dove si spense il 26 giugno 1948.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze tedesche[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con fronde di Quercia - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Cavaliere della Croce di Ferro - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di ferro (I classe) - nastrino per uniforme ordinaria
— 3 novembre 1916[19]
Croce di ferro (II classe) - nastrino per uniforme ordinaria
— 10 ottobre 1915[19]
Croce di Cavaliere dell'Ordine di Hohenzollern con spade - nastrino per uniforme ordinaria
Fibbia della Croce di Ferro di I classe - nastrino per uniforme ordinaria
Fibbia della Croce di Ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'onore della guerra mondiale con spade - nastrino per uniforme ordinaria
Croce Anseatica di Amburgo - nastrino per uniforme ordinaria
— 29 maggio 1916[19]
Croce Anseatica di Brema - nastrino per uniforme ordinaria
— 29 dicembre 1917[19]
Distintivo di guerra degli incrociatori ausiliari - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Ordine del Sacro Tesoro di terza classe (GIappone) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Questo contrastava con la sua natura colta e artistica, dal momento che era un avido lettore di libri, amava la musica classica, ed era stato allievo di Rudolf Steiner per l’Antroposofia.
  2. ^ Una ex nave da crociera della HAPAG requisita.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Carr 2004, p. 35.
  2. ^ Carr 2004, p. 36.
  3. ^ a b Carr 2004, p. 37.
  4. ^ Carr 2004, p. 38.
  5. ^ Carr 2004, p. 42.
  6. ^ Carr 2004, p. 46.
  7. ^ Carr 2004, p. 48.
  8. ^ Carr 2004, p. 90.
  9. ^ Carr 2004, p. 75.
  10. ^ Carr 2004, p. 76.
  11. ^ Carr 2004, p. 57.
  12. ^ Carr 2004, p. 58.
  13. ^ Brennecke 2001, p. 8.
  14. ^ a b c d Williamson 2012, p. 22.
  15. ^ Williamson 2012, p. 23.
  16. ^ Brennecke 2001, p. 315.
  17. ^ a b Law-Reports of Trials of War Criminals, Volume IX, 1949, p. 82.
  18. ^ Brennecke 2001, p. 379.
  19. ^ a b c d e f g h i j k Dörr 1996, pp. 185-187.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Jochen Brennecke, Deutsche Hilfskreuzer im Zweiten Weltkrieg, Hamburg, Koehlers Verlagsgesellschaft MBH, 2000, ISBN 3-7822-0828-5.
  • (DE) James Revell Carr, 13 Millionen Tonnen, 2500 Schiffe, 50000 Leben, Hamburg, Marebuchverlag, 2004, ISBN 3-93638-490-8.
  • (DE) Manfred Dörr, Die Ritterkreuzträger der Überwasserstreitkräfte der Kriegsmarine, Band 2: L-Z, Osnabrück, Biblio Verlag, 2007, ISBN 3-7648-2498-0.
  • (FR) Yves Dufeil, Kaiserliche Marine U-Boote 1914-1918. Dictionnaire biographique des commandants de la marine imperiale allemande, Histomar Publications, 2011.
  • (EN) Law-Reports of Trials of War Criminals, Volume IX, London, The United Nations War Crimes Commission, 1949.
  • (DE) Veit Scherzer, Ritterkreuzträger 1939–1945 Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives, Jena, Scherzers Militaer-Verlag, 2007, ISBN 978-3-938845-17-2.
  • (EN) Gordon Williamson, Kriegsmarine Auxiliary Cruisers, Botley, Osprey Publishing Company, 2012, ISBN 1-84603-881-2.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN4146166535894412880008 · GND (DE1269438220