Harriet White Fisher

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Harriet White Fisher nel 1909

Harriet White Fisher (Meadville, 31 marzo 1861Ewing, 25 giugno 1939) è stata una sportiva e dirigente d'azienda statunitense. Fu la prima donna al mondo a compiere un giro del mondo a bordo di una Locomobile.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni e l'industria siderurgica[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Meadville, in Pennsylvania nel 1861, Harriet White Fisher[1] era figlia di Oscar A. White e di Hannah Fisher. Il padre era discendente diretto di Peregrine White, secondo bambino nato in America dopo lo sbarco della Mayflower.[2] Da giovane studiò al The Young Women's Classical Seminary in Cleveland.[3] Si prodigò particolarmente in opere caritatevoli a favore delle vittime dell'alluvione di Johnstown del 1889.[4] L'8 ottobre 1902 si trovava col marito in viaggio a bordo di un treno quando venne coinvolta in un incidente Menlo Park, nel New Jersey.[5] dovendo rimanere per otto settimane ricoverata presso il Presbyterian Hospital di New York.[6] Il marito Clark, che aveva sposato nel 1898, morì tre mesi dopo come conseguenza delle ferite riportate. Suo marito era un lontano parente di sua madre[7] ed era un industriale impegnato nel settore della produzione e lavorazione dell'acciaio. Quando Harriet si fu ristabilita, prese le redini della direzione della Eagle Steel Works del defunto coniuge[8], associandosi con la Norris Anvil Works e dando quindi vita alla Fisher & Norris Anvil Works, con sede a Trenton, nel New Jersey, divenendo pertanto di diritto all'epoca l'unica donna a godere di un seggio nella National Association of Manufacturers. Wu Tingfang, diplomatico e politico cinese, lodò il suo spirito di intraprendenza.[9]

Il suo fiuto per gli affari venne lodato anche dal The Washington Post nel 1911 che la intervistò sul medesimo giornale:

"Penso che i macchinari mi siano sempre piaciuti sin da bambina," ha dichiarato Mrs. Fisher, "ma è stata la malattia di mio marito e il desiderio di ogni donna di aiutare il proprio compagno in caso di emergenza che mi ha fatto interessare all'Eagle Works, della quale Mr. Fisher era a capo. Vi sono entrata come "capo", ma ben presto ho imparato come farmi rispettare dai miei impiegati, dimostrando loro di sapere più di quanto pensassero. Pertanto ho iniziato un apprendistato regolare, imparando a temprare l'acciaio, a cesellare, a molare, a fabbricare rotaie. Di fatti ho seguito un corso completo in ogni dipartimento della fabbrica, dalla fusione alla firma dei contratti. Prima di terminare già avevo amato il mio lavoro tra il ferro e l'acciaio, il ronzio dei macchinari, il suono della forgia."[10]

Nel 1906 vantava una fortuna di 2.000.000 di dollari.[11][12]

L'impresa sportiva[modifica | modifica wikitesto]

Quando già si trovava alla direzione della fabbrica che era stata del marito, Harriet iniziò a sviluppare una certa passione per il mondo dei motori ed acquistò una locomobile da 40 cavalli di potenza costruita a Bridgeport. Conseguì una regolare licenza di guida, ma decise di fare di più intraprendendo un viaggio attorno al mondo in automobile e fu la prima donna a compierlo. L'impresa avvenne in compagnia di Harold Fisher Brooks (suo nipote), l'autista Albert e da Maria, la sua cameriera personale di origini italiane[13], oltre ad un Bull Terrier ed un carlino.[14] Secondo il percorso predisposto dalla stessa Fisher, fece trasportare la sua automobile via mare in Inghilterra, portandosi quindi da lì in Francia (Parigi, Place Vendôme), in Svizzera, poi in Italia a Villa Carlotta, sul lago di Como (che aveva preso in affitto dai duchi di Sassonia-Meiningen per trascorrervi abitualmente le proprie vacanze[15]) dove rimase per due mesi, e quindi fece tappa in Egitto, in Russia, in India (territorio che attraversò in quattro mesi, facendo tappa a Bombay dove venne ospitata dalle autorità locali e ottenne in dono una scimmia domestica), a Ceylon ed infine giunse a Kōbe, in Giappone.[16] Il suo viaggio partì il 19 luglio del 1909 con la sponsorizzazione ufficiale dell'Automobile Club of America[17][18] Il gruppo diede le proprie prime notizie nel novembre del 1909 quando giunse a Como.[19] Dopo l'ultima tappa in Giappone, la vettura ed i membri della spedizione vennero imbarcati via mare e giunsero a San Francisco, in California.[20] Harriet giunse a Tarrytown, New York il 16 agosto 1910, completando così il suo giro attorno al mondo.[21] Harriet White Fisher, alla fine della sua esperienza, diede alle stampe il suo diario di bordo dal titolo A Woman's World Tour in A Motor nel 1911.[22]

Gli ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 aprile 1912 si risposò col ventinovenne Silvano Alfredo Andrew, ingegnere e ufficiale della marina argentina, a Manhattan, cerimonia che si svolse "sottotono" secondo i giornali dell'epoca dal momento che il fratello dello sposo, Edgar Samuel, era morto alcuni giorni prima affondando col Titanic.[23]

Gli ultimi anni della sua vita, la Fisher li trascorse presenziando ai convegni annuali dell'Automobile Club of America e incoraggiando le donne ad emanciparsi creandosi un loro spazio nella società, ma nel contempo fu un'anti-suffragetta e si oppose pubblicamente al suffragio universale richiesto a gran voce nel New Jersey nel 1913.[24]

Morì nella sua proprietà ad Ewing, nel New Jersey, nel 1939 senza avuto figli da entrambi i propri matrimoni, lasciando la direzione della propria azienda al nipote.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ U.S. Passport Application, National Archives and Records Administration (NARA); Washington D.C.; Roll #: 97; Volume #: Roll 0097 - Certificates: 16331-17230, 22 Nov 1909-20 Dec 1909
  2. ^ Eugene Green, William Sachse e Brian McCaulley, The Names of Cape Cod, Arcadia Press, 2006, p. 206, ISBN 978-1-933212-84-5.
  3. ^ The Universal Woman, The Los Angeles Times, 20 September 1914, p. 32
  4. ^ Fisher-White, The New York Times, 30 July 1898, p. 7
  5. ^ One Killed, Twelve Hurt In Pennsylvania Wreck, The Brooklyn Daily Eagle, 8 October 1902, p. 2
  6. ^ The Central New Jersey Home News, 23 January 1903, p. 2
  7. ^ The Universal Woman, The Los Angeles Times, 20 September 1914, p. 32
  8. ^ Clark Fisher (1835-1903) - Find A Grave Memorial, su Findagrave.com. URL consultato il 16 settembre 2018.
  9. ^ Wu Tin Fang, Chinese Minister, Pays Tribute to Mrs. Fisher, Trenton Evening News, 13 July 1908, p. 7
  10. ^ Mrs. Clark Fisher, Ironmistress, The Washington Post, Women Who Count 22 October 1911, p. 69
  11. ^ Rich Woman's Auto Kills Laborer, The Chicago Tribune, 7 April 1906, p. 5
  12. ^ Woman Iron Founder is Admired in China, The Coffeyville Daily Journal, 15 January 1912, p. 5
  13. ^ Questi ultimi si sposeranno infine al loro ritorno in patria.vedi qui
  14. ^ Woman Makes World Tour With Pets in Automobile, The San Francisco Call, 18 June 1910, p. 18
  15. ^ vedi qui
  16. ^ This Daring Woman to Circle Globe in AutoThe Indianapolis Start, 27 June 1909, p. 49
  17. ^ Mrs. Fisher Will Tour Around The World in a Locomobile, The Brooklyn Daily Eagle, 13 July 1909, p. 19
  18. ^ Around The World By Auto, The New York Times, 17 August 1910, p. 9
  19. ^ Mrs. Clark Fisher Had Great Trip in Locomobile, The Trenton Evening Times, 20 November 1909, p. 8
  20. ^ Is Now On Final Lap of Trip Around The World, The Brooklyn Daily Eagle, 3 July 1910
  21. ^ Mrs. Fisher Back, The Brooklyn Daily Eagle, 16 August 1910, p. 2
  22. ^ A Woman's World Tour in a Motor, by Harriet White Fisher, published 1911
  23. ^ Mrs. Harriet Fisher Weds, The Brooklyn Daily Eagle, 30 April 1912, p. 3
  24. ^ Carol Simon Levin e Delight Wing Dodyk, Reclaiming Our Voice (PDF), su Garden State Legacy, Susanna Rich, marzo 2020, pp. 22-23. URL consultato l'8 giugno 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A Woman's World Tour in a Motor, by Harriet White Fisher, Lippincott 1911
  • Around the World in 1909:Harriet White Fisher and Her Locomobile, by Lisa Begin-Kruysman (American History Press - 2014), ISBN 978-1939995070
Controllo di autoritàVIAF (EN256830195 · LCCN (ENno2012095120 · WorldCat Identities (ENlccn-no2012095120
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