Giuseppe Pulicari

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Giuseppe Pulicari
NascitaCapodimonte, 18 marzo 1933
MorteCastel San Pietro Terme, 17 febbraio 1979
Luogo di sepolturacimitero del Piratello a Imola
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataEsercito Italiano
ArmaArma dei Carabinieri
GradoCapitano
Decorazionivedi qui
dati tratti da In ricordo del Capitano Giuseppe Pulicari MOVM alla memoria.[1]
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Giuseppe Pulicari (Capodimonte, 18 marzo 1933Castel San Pietro Terme, 17 febbraio 1979) è stato un militare italiano, capitano dell'Arma dei Carabinieri insignito di medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque il 18 marzo 1933 a Capodimonte, provincia di Viterbo.[1] Arruolatosi nell'Arma dei Carabinieri, nel 1952 entrò in servizio come Carabiniere presso la Legione Territoriale di Bari.[1] Dopo due anni fu trasferito alla Legione di Napoli ed in quello stesso anno venne ammesso a frequentare il Corso per Allievi Sottufficiali alla Scuola di Firenze. Conseguito il grado di Vicebrigadiere, fu assegnato alla Legione di Udine e, dopo aver conseguito la promozione a Maresciallo ordinario, venne trasferito a quella di Cagliari.[1] Nel 1969, dopo aver vinto il concorso,[2] fu ammesso a frequentare il 5º corso applicativo per diventare Ufficiale. Dopo la promozione a Sottotenente in servizio permanente effettivo (s.p.e.) fu destinato al Comando della Tenenza di Lugo (RA). Sei anni dopo fu trasferito a quella di Alfonsine e, nel 1976 con la promozione a Capitano, assunse il comando della Compagnia di Imola.[1] Cadde nell'adempimento del proprio dovere a Castel San Pietro Terme (BO) il 17 febbraio 1979, e fu insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1].

Lasciò la moglie Gina Maria e due figli, Elena di 16 anni e Vittorio di 13.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Il capitano Pulicari fu ucciso il 17 febbraio 1979 durante un’operazione atta a sventare l’estorsione ai danni di un artigiano di Ozzano Emilia. Lo svolgimento dell'operazione presenta diversi punti oscuri, che non sono mai stati chiariti.

Il ricattato doveva versare la somma di 30 milioni di lire in un luogo che avrebbe scoperto seguendo le indicazioni dei banditi in una sorta di caccia al tesoro. Il primo ordine era di partire a mezzanotte del 16 febbraio da Ozzano Emilia a bordo della propria Fiat 500 blu e dirigersi a Noce di Monterenzio, nelle colline bolognesi, dove avrebbe trovato un biglietto con ulteriori istruzioni. Guidava la vetturetta, al posto dell’artigiano estorto, un brigadiere abilmente camuffato. Il capitano Pulicari era accovacciato nel posto del passeggero, da cui aveva fatto smontare il sedile, per nascondersi meglio. L’utilitaria era preceduta e seguita da tre auto in borghese e da due in divisa,[3] per un totale di 19 carabinieri, a debita distanza per non destare sospetti e radio collegate. Ai militari in abiti civili Pulicari aveva fornito dei talloncini catarifrangenti da applicare sui vestiti affinché, nella notte, non si sparassero fra loro. A Noce di Monterenzio la seconda istruzione ordinava di imboccare l’autostrada a San Lazzaro di Savena in direzione Rimini e di cercare ulteriori indicazioni sotto un cavalcavia contrassegnato sui piloni da tre strisce verticali ed una diagonale, eseguite con vernice bianca, e dalla scritta VIP. Verso le 1.30 di notte, sotto una pioggia battente che non accennava a placarsi, venne raggiunto il cavalcavia, nei pressi di Castel San Pietro Terme. Il nuovo messaggio intimava di gettare i soldi oltre la rete e di proseguire verso Imola. Il brigadiere tornato in macchina a prelevare la valigetta, che conteneva solamente carta straccia, comunicò al capitano Pulicari che il posto era quello. Il capitano impartì degli ordini via radio alle pattuglie che precedevano e seguivano. Mentre il brigadiere gettava la valigetta oltre la rete, il capitano Pulicari sgattaiolava fuori dalla 500, appostandosi alla base di uno dei piloni. La vettura ripartì verso Imola, mentre i colleghi convergevano a piedi attraverso i campi. Quando il delinquente uscì allo scoperto per recuperare il bottino Pulicari era da solo sotto il cavalcavia[4]. Ne scaturì uno scontro a fuoco in cui il capitano perse la vita, colpito da due proiettili alla testa. I militari appostati non sentirono gli spari a causa del forte temporale e del rumore del pesante traffico autostradale. Una signora, che abitava a 300 metri dal cavalcavia, sentì prima alcuni colpi in rapida successione e poi una breve raffica con detonazioni più forti[5][6]. I carabinieri rimasero appostati per oltre tre ore in attesa di un ordine radio da parte del capitano Pulicari. Alle cinque di mattina furono informati dalla Centrale Operativa che all’Ospedale Maggiore di Bologna un certo Michelangelo Balzano Grieco era stato ricoverato per lesioni da arma da fuoco. Il Balzano, rimasto ferito nella sparatoria con il capitano Pulicari, era l’uomo che da subito si sospettava essere l’autore del ricatto. Gli uomini della scorta avanzarono cautamente fin sotto il cavalcavia rinvenendo il corpo esanime del capitano Pulicari. [7][8][9][10]

In un documento dell’Arma è riportato che l’operazione è stata eseguita come concepita dall’ufficiale, se ha avuto un esito luttuoso è da attribuirsi all’imponderabile[11]. Il famoso giallista Carlo Lucarelli concluse un suo articolo riguardante il caso scrivendo: “Era bravo il capitano, lo dimostrano i suoi precedenti e anche le motivazioni della Medaglia d’Oro (…). Era un’operazione concepita in grande, e allora perché è andata così male? C’è un rapporto che attribuisce l’esito luttuoso a un motivo ben preciso: l’imponderabile. Il caso, il fato, il destino. Sarà così. Ma io sono uno scrittore di gialli, dove l’imponderabile non ha diritto di cittadinanza, per cui molto banalmente mi chiedo: perché è morto così il capitano Pulicari?” [12][13]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di Compagnia distaccata, già distintosi in precedenti operazioni di servizio per grande capacità professionale, spirito di sacrificio e fervido entusiasmo, in occasione di estorsioni che avevano fortemente impressionato l'opinione pubblica, organizzava e capeggiava servizi di appostamento notturno nella località individuata per il versamento dell'ingente somma richiesta, non esitando - pienamente consapevole del gravissimo rischio cui si esponeva - ad attendere da solo i malviventi per conseguire la sorpresa. Fatto proditoriamente segno a numerosi colpi d'arma da fuoco esplosi da brevissima distanza e ferito mortalmente, reagiva con eroica risolutezza, riuscendo a colpire - prima di cadere esanime - uno dei malfattori, consentendo così la cattura di agguerrita banda di criminali. Magnifico esempio di elevate virtù militari e di profonda dedizione al dovere, spinta con serena consapevolezza fino al supremo sacrificio. Castel S. Pietro Terme (Bologna), 17 febbraio 1979
— D.P.R. 28 settembre 1979[14][15]

Intitolazioni[modifica | modifica wikitesto]

L'Arma dei Carabinieri ha voluto dedicargli:

  • la Stazione Carabinieri del suo luogo di nascita[16][17];
  • la sede della Compagnia Carabinieri di Lugo[18];
  • il 18 aprile 1982 a Chieti, presso la Caserma “Rebeggiani” si svolse la cerimonia del giuramento degli allievi carabinieri ausiliari del 90º corso “Capitano Giuseppe Pulicari” (contingente II/1982 - 3° scaglione)[19];
  • l'83º Corso Allievi Carabinieri Effettivi (ottobre 1987).

L'Associazione Nazionale Carabinieri gli ha intitolato la Sezione di Meldola[20].

Il ricordo del Capitano Pulicari è rimasto nei cittadini delle provincie di Bologna e di Ravenna, nonché del viterbese attraverso alcune iniziative:

  • il comune di Castel San Pietro Terme gli ha intitolato una via[21];
  • analoga iniziativa si è tenuta ad Alfonsine[22];
  • il comune di Lugo gli ha intitolato un largo e una via[23];
  • A Medicina, un largo è dedicato a Pulicari[24];
  • nei pressi della rocca Farnese, il comune di Capodimonte ha dedicato un largo in suo ricordo[25], nonché un monumento[26];
  • il comune di Bagnoregio ha una via in suo ricordo[27];
  • La Scuola Elementare Statale Pulicari di Imola è intitolata alla sua memoria.
  • la scuola primaria di Toscanella di Dozza è intitolata alla sua memoria[28].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Vacca 2012, p. 7.
  2. ^ Secondo la testimonianza del Generale di divisione Raffaele Vacca furono solo sei i Marescialli ordinari ammessi a frequentare il 5º Corso applicativo nel 1969.
  3. ^ Giancarlo Barbonetti, Giuseppe Pulicari, in Il Carabiniere, febbraio 2020.
  4. ^ Sanguinosa battaglia nella notte. Ucciso capitano dei carabinieri, in Corriere della Sera, 17 febbraio 1979.
  5. ^ NICOLA BIANCHI, Bologna, omicidio Pulicari. I figli chiedono di riaprire il caso 40 anni dopo - Cronaca, su il Resto del Carlino. URL consultato il 13 gennaio 2024.
  6. ^ Comandante Pulicari, a 43 anni dalla morte parla il figlio Vittorio: «Cerco ancora la verità per l’onore di mio padre», su www.sabatosera.it, 17 febbraio 2022. URL consultato il 13 gennaio 2024.
  7. ^ Alberto Libonati, Così la nostra Repubblica ha seppellito un eroe di "serie B", in Gente, 31 marzo 1979.
  8. ^ Raffaele Gesmundo, Il ricatto, in Notiziario storico dell'Arma dei Carabinieri, N.5 anno lV - ottobre 2019.
  9. ^ Gianni Leoni, Agguato: ucciso capitano dei Cc, in il Resto del Carlino, 18 febbraio 1979.
  10. ^ Il commosso estremo omaggio al Capitano Pulicari assassinato, in Sabato Sera, 24 febbraio 1979.
  11. ^ Aris Alpi, PULICARI: È UN CASO DA RIAPRIRE?, su L'Altra Imola, 13 agosto 2021. URL consultato il 13 gennaio 2024.
  12. ^ Redazione, LUCARELLI 'RIAPRE' IL CASO PULICARI: "PERCHÈ È MORTO IL CAPITANO?", su L'Altra Imola, 28 gennaio 2022. URL consultato il 14 gennaio 2024.
  13. ^ Carlo Lucarelli, Lo strano caso del capitano Pulicari, in il Venerdì di Repubblica, 28 gennaio 2022.
  14. ^ Dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 13 febbraio 2016.
  15. ^ MINISTERO DELLA DIFESA:Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria, su carabinieri.it. URL consultato il 13 febbraio 2016.
  16. ^ Stazione CC Capodimonte, caserma Capitano MOVM Giuseppe Pulicari (PDF), su assocarabinieri.it. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  17. ^ L'intitolazione avvenne alla presenza della famiglia giunta da Imola, e del fratello Angelo, allora parroco a Marta, sul Lago di Bolsena
  18. ^ Compagnia Carabinieri di Lugo, caserma Capitano MOVM Giuseppe Pulicari [collegamento interrotto], su pavaglionelugo.net. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  19. ^ Flavio Carbone, Il discorso del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (abstract), in Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, n. 2, Roma, 2018, pp. 137-168. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  20. ^ Sezione ANC Giuseppe Pulicari, Meldola [collegamento interrotto], su sites.google.com. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  21. ^ Via Giuseppe Pulicari, Castel San Pietro Terme, su openstreetmap.org. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  22. ^ Via Pulicari Capitano Giuseppe, Alfonsine, su openstreetmap.org. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  23. ^ Via Capitano Giuseppe Pulicari, Lugo, su openstreetmap.org. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  24. ^ Largo Capitano Giuseppe Pulicari, Medicina, su openstreetmap.org. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  25. ^ Largo Giuseppe Pulicari, Capodimonte (VT), su openstreetmap.org. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  26. ^ Monumento al Capitano MOVM Giuseppe Pulicari, Capodimonte (VT), su assocarabinierivt.it. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  27. ^ Via Giuseppe Pulicari, Bagnoregio (VT), su openstreetmap.org. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  28. ^ Scuola Primaria Giuseppe Pulicari, Toscanella di Dozza, su openstreetmap.org. URL consultato il 17 febbraio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandra Fiorilli, Ovunque c'è un campanile: la presenza dei Carabinieri sul territorio, i loro Reparti Speciali, Milano, Lampi di Stampa, 2012, ISBN 88-488-1420-4.
  • Raffaele Vacca, Cronache dalle Federazioni, in Informa Saggi, n. 3, Roma, Università dei Saggi Franco Romano, marzo 2012, p. 7.