Giovanni Benini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giovanni Antonio Benini
vescovo della Chiesa cattolica
Giovanni Antonio Benini, ritratto di Antonio Marini, 1856.
 
Incarichi ricopertiVescovo di Pescia (1855-1896)
 
Nato15 maggio 1812 a Prato
Ordinato presbitero23 novembre 1834
Nominato vescovo28 settembre 1855 da papa Pio IX
Consacrato vescovo1º novembre 1855 dal cardinale Giacomo Filippo Fransoni
Deceduto27 aprile 1896 (83 anni) a Pescia
 

Giovanni Antonio Benini (Prato, 15 maggio 1812Pescia, 27 aprile 1896) è stato un vescovo cattolico italiano, 9º vescovo della diocesi di Pescia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Luigi e di Ermellina Scoti, nativa di Pescia, compì studi letterari e teologici e ordinato sacerdote nel 1834. Fu parroco in diverse parrocchie del Val di Bisenzio, finché non fu richiamato come docente al Collegio Teologico Fiorentino. Divenne canonico della Penitenzieria nella Cattedrale di Prato. Ben visto negli ambienti granducali, fu nominato, nonostante fosse sacerdote, gonfaloniere della città di Prato e in tale veste dovette fronteggiare una pesante epidemia di colera, che decimò la popolazione. Fu reputato un ottimo amministratore, in quel periodo, oltrepassata l'epidemia, Prato risorse rapidamente e vide un notevole sviluppo economico in senso industriale[senza fonte]. I pratesi lo avrebbero voluto come loro vescovo, andando a riparare l'anomalia che vedeva le cattedre vescovili di Pistoia e Prato riunite sin dal 1643. In realtà, rimase vacante la Diocesi di Pescia e vi fu perciò inviato il novello vescovo. Giunto a Pescia, si dette da fare per migliorare la formazione del clero, che lui stesso esaminava prima dell'ordinazione. Fu molto caritatevole e collaborò con la civica amministrazione di Pescia per il bene della città, grazie all'esperienza maturata a Prato. Rinunciò alla promozione ad arcivescovo di Siena, poiché era molto legato alla diocesi di Pescia. Promosse i lavori di costruzione della nuova facciata alla Cattedrale di Pescia, non riuscì a vederli finiti. Morì molto anziano, nel 1896, dopo quarant'anni di guida episcopale. Fu sepolto dapprima nel cimitero urbano di Pescia, poi traslato in Cattedrale.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Di Piramo, La Chiesa di Pescia. Le origini - I vescovi - Diocesani illustri, Pescia 1981.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Pescia Successore
Pietro Forti 28 settembre 1855 - 27 aprile 1896 Giulio Matteoli
Controllo di autoritàVIAF (EN414159474047827660597 · BAV 495/135151