Gens Acilia

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Denario raffigurante Manio Acilio Balbo Console della Repubblica romana nel 114 a.C., e lo stesso console in trionfo sulla quadriga

La gens Acilia fu una gens plebea romana, i cui membri compaiono sulla scena politica romana a partire dalla metà del III secolo a.C., per poi attraversare alto e basso Impero e occupare cariche di rilievo fino al V secolo, per un totale di sette secoli. Il primo membro illustre della gens fu Gaio Acilio Glabrione, che fu questore nel 203 a.C. e tribuno della plebe nel 197 a.C.

L'ipogeo degli Acili Glabrioni si trova a Roma all'interno delle Catacombe di Santa Priscilla, sulla Via Salaria. I Glabrioni erano nel II secolo proprietari degli Horti Aciliorum, nella zona del Pincio. Il Mausoleo degli Acili Glabrioni si trova ad Alife, fuori Porta Napoli. La gens Acilia ha dato il nome alla borgata romana di Acilia, situata a metà strada tra Roma ed Ostia, lungo la Via del Mare.

I tria nomina usati dalla gens[modifica | modifica wikitesto]

Gli Acilii utilizzarono frequentemente il praenomen «Manius»; diffusi anche «Gaius», «Lucius», «Caeso», e «Marcus». Rami della famiglia comprendevano gli Acili Balbi, i Glabrioni, i Rufi e i Severi.

Membri illustri della gens[modifica | modifica wikitesto]

Iscrizioni[modifica | modifica wikitesto]

Sul Compitum Acili, un piccolo altare dedicato ai Lares Compitales ritrovato sulla Velia durante i lavori per la costruzione della via dei Fori Imperiali, è stata ritrovata un'iscrizione che si riferisce ad un membro della famiglia, che lo fece erigere nel 5 a.C.:

[Imp(eratore) Cae]sare Augusti(!) pontif(ice) max{s}(imo) trib(unicia) potest(ate) XVIII
[imp(eratore) XIV L(ucio) Cor]nelio Sulla co(n)s(ulibu)s mag(istri) secun(di) vici compiti Acili
[3] Licinius M(arciae) Sextiliae l(ibertus) Diogenes / L(ucius) Aelius L(uci) l(ibertus) Hilarus / M(arcus) Tillius M(arci) l(ibertus) Silo

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