Fulmarus glacialoides

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Fulmaro antartico
Fulmarus glacialoides
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Procellariiformes
Famiglia Procellariidae
Genere Fulmarus
Specie F. glacialoides
Nomenclatura binomiale
Fulmarus glacialoides
(A. Smith, 1840)

Il fulmaro australe o fulmaro antartico (Fulmarus glacialoides (A. Smith, 1840)) è un uccello d'alto mare della famiglia Procellariidae, diffuso nell'emisfero meridionale.[2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva dal norreno Fúlmár che significa "gavina marcia" o "gabbiano marcio" a causa dell'abitudine di rigurgitare una sostanza oleosa dall'odore disgustoso. Il termine glacialoides deriva dall'unione di glacialis introdotto da Linneo nel 1761 per la classificazione del fulmaro con la desinenza greca -oidēs, "simile a".[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di un petrello piuttosto grande, lungo dai 45 ai 50 cm e con un'apertura alare di 110–120 cm.[4] Il maschio ha un peso medio di 795 g, mentre la femmina, più piccola, pesa circa 740 g. Entrambi aumentano a 1.005 e 932 g all'inizio del periodo di incubazione delle uova.[5] Il maschio ha una lunghezza alare di 34 cm, un becco di 44,6 mm, un tarso di 52,1 mm e una coda di 12,4 cm. La femmina ha una lunghezza delle ali di 33,9 cm, il becco di 43 mm, il tarso di 51,5 mm e la coda di 12,1 cm.[5]

Il fulmaro australe vola alternando battiti di ali poco profondi e lunghe planate, guardando spesso verso il basso per scrutare l'acqua. Le ali sono piuttosto larghe e arrotondate e sono tenute rigide. Il piumaggio è prevalentemente grigio-argenteo chiaro sopra e bianco sotto. La testa è bianca con una corona grigio chiaro. Le punte delle ali sono nerastre con un'ampia macchia bianca e le ali hanno il bordo posteriore scuro. Le zampe e i piedi sono blu chiaro. Il becco è rosa con punta nera e narici blu scuro. Al primo anno di vita gli esemplari hanno un becco più sottile rispetto a quello degli adulti.[6]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Mappa di distribuzione

Colonie di fulmari australi si trovano nelle isole intorno all'Antartide, come Isole Sandwich Australi, le Isole Orcadi Meridionali, le Isole Shetland Meridionali, l'Isola Bouvet e l'isola Pietro I. La specie nidifica anche in diversi luoghi sulla costa dell'Antartide.[7]

In mare si trovano lungo le aree esterne del pack con temperature dell'acqua comprese tra i −1.5 e i 0.5 °C.[5] In inverno spaziano verso nord fino alla latitudine di 40°S. Si trovano anche più a nord nelle fredde acque della corrente di Humboldt fino a raggiungere il Perù. Avvistamenti di pochi esemplari si hanno anche al largo delle coste del Sudafrica, dell'Australia meridionale e della Nuova Zelanda.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Fulmarus glacialoides è stato descritto e illustrato nel 1840 dallo zoologo scozzese Andrew Smith nella sua opera Illustrations of the Zoology of South Africa. Smith collocò la specie con tutti gli altri petrelli nel genere Procellaria e le diede il nome Procellaria glacialoides.[8]

Il genere Fulmarus, nel quale sono classificati ora sia il fulmaro australe sia il Fulmarus glacialis, fu introdotto nel 1826 dal naturalista britannico James Stephens.[9]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La Lista rossa IUCN classifica Fulmarus glacialoides come specie a rischio minimo (Least Concern).[1] La popolazione stimata è pari ad almeno 4 milioni di esemplari ed è stabile, circa un milione di coppie nidificano sulle Isole Sandwich Australi. Secondo BirdLife International la specie non è considerata a rischio di estinzione.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Southern Fulmar, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 7 febbraio 2024.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Procellariidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 7 febbraio 2024.
  3. ^ (EN) James A. Jobling, The Helm Dictionary of Scientific Bird Names, London, Christopher Helm, 2010, pp. 166, 173, ISBN 978-1-4081-2501-4.
  4. ^ (EN) Graham Pizzey e Frank Knight, The Graham Pizzey & Frank Knight Field Guide to the Birds of Australia, London, UK, HarperCollins, 1997.
  5. ^ a b c (EN) M. Brooke, Procellariidae, in Albatrosses And Petrels Across The World, Oxford, UK, Oxford University Press, 2004, ISBN 0-19-850125-0.
  6. ^ (EN) George E. Watson, Birds of the Antarctic and Subantarctic, Washington, D.C. USA, American Geophysical Union, 1975.
  7. ^ (EN) Peter Harrison, A Field Guide to Seabirds of the World, Lexington, Massachusetts, The Stephen Greene Press, 1987.
  8. ^ (EN) Illustrations of the Zoology of South Africa, 2, Aves, London, Smith, Elder, 1840.
  9. ^ (EN) George Shaw (biologist) (a cura di), General Zoology, or Systematic Natural History, 13, Part 1, London, Kearsley et al., 1826, p. 236.
  10. ^ (EN) Southern Fulmar – BirdLife Species Factsheet, in Data Zone, BirdLife International, 2009. URL consultato il 2 febbraio 2024.

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