Falco (esploratore)

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Falco
Ceuta
Descrizione generale
Tipoesploratore leggero (1920-1938)
cacciatorpediniere (1938-1948)
ClasseAquila
Proprietà Regia Marina (1920-1939)
Armada Española (1939-1948)
CostruttoriPattison, Napoli
Impostazione19 agosto 1914
Varo16 agosto 1919
Entrata in servizio20 gennaio 1920
Radiazione11 ottobre 1937 (cessione alla Spagna)
6 gennaio 1939 (radiazione ufficiale)
Destino finaleceduto alla Spagna, demolito nel 1948
Caratteristiche generali
Dislocamentonormale 1750 t
a pieno carico 1820
Lunghezza94,7 m
Larghezza9,5 m
Pescaggio3,6 m
Propulsione5 caldaie
2 turbine a vapore
potenza 40.000 hp
2 eliche
Velocità34,2 nodi (63,34 km/h)
Autonomia1700 miglia a 15 nodi
Equipaggio145 tra ufficiali, sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento
* 3 cannoni da 152/40 mm
  • 4 cannoni da 76/40 mm
  • 2 mitragliere da 6,6 mm
  • 4 tubi lanciasiluri da 450 mm
  • attrezzature per il trasporto e la posa di 68 mine[1]
Note
dati riferiti all’entrata in servizio
dati presi da Warship 1900-1950, Marina Militare e pbworks
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Il Falco è stato un esploratore leggero della Regia Marina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ordinato dalla Marina rumena nel 1913[2] ed impostato nei cantieri Pattison di Napoli nel 1914, avrebbe dovuto chiamarsi Viscol[3][4].

Il 5 giugno 1915[4], in conseguenza dell'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale, l'unità fu requisita dalla Regia Marina e ribattezzata Falco, ma i lavori di dilungarono ed ebbero termine solo a guerra finita, nel 1920[3].

Tra il 4 ed il 5 marzo 1921 il Falco trasportò da Civitavecchia a Sanremo il re Vittorio Emanuele III, recatosi nella città ligure per i funerali del re del Montenegro Nicola I, deceduto ad Antibes il 1º marzo 1921[5].

Il 16 gennaio 1926 assunse il comando dell'unità il capitano di vascello Federico Tommaso Paolini, che morì a Gaeta il 18 aprile del medesimo anno[6].

Nel 1927 il Falco fu sottoposto a lavori di modifica nell'armamento principale: i cinque cannoni da 152 mm furono rimossi e rimpiazzati con quattro da 120 mm[2].

L'11 ottobre 1937, durante la guerra di Spagna, il Falco fu ceduto alla Marina spagnola nazionalista, ma la cessione fu ufficializzata solo il 6 gennaio 1939, quando l'unità assunse il nuovo nome di Ceuta[4][3]. Nel 1938, frattanto, la nave era stata declassata a cacciatorpediniere[7]. Durante il primo periodo di servizio sotto bandiera spagnola il Falco era stato denominato Velasco-Ceuta e munito di un quarto fumaiolo fittizio, in modo da poter essere scambiato con l'unico cacciatorpediniere non ex-italiano della Marina franchista, il Velasco[8]. Essendo una unità vetusta, fu impiegato principalmente in compiti di vigilanza e scorta, ma nell'agosto 1938 partecipò (insieme al gemello Aquila, divenuto Melilla, ed all'incrociatore Canarias) all'azione che costrinse il cacciatorpediniere repubblicano spagnolo José Luis Diaz a rinunciare a raggiungere Cartagena ed a riparare a Gibilterra; durante l'azione il Ceuta cannoneggiò il Diaz, provocando numerosi morti e feriti a bordo della nave repubblicana[9][8][10]. Un'altra azione che vide protagonista il Ceuta fu la cattura del mercantile francese Prado, impiegato per conto dei repubblicani[10][9].

Dopo la conclusione della guerra Ceuta e Melilla furono assegnati a compiti addestrativi[9].

Radiato nel 1948, il Ceuta fu avviato alla demolizione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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