Europa (film 1991)

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Europa
Una scena del film
Titolo originaleEuropa
Lingua originaleinglese, tedesco
Paese di produzioneDanimarca, Francia, Germania, Svezia, Svizzera
Anno1991
Durata112 min
Dati tecniciB/N e a colori
rapporto: 2,35:1
Generedrammatico
RegiaLars von Trier
SceneggiaturaLars von Trier, Niels Vørsel
ProduttorePeter Aalbæk Jensen, Bo Christensen
Produttore esecutivoGérard Mital, Gunnar Obel, Patrick Godeau, François Duplat
Casa di produzioneNordisk Film, Gérard Mital Productions, WMG Film
FotografiaHenning Bendtsen, Jean-Paul Meurisse, Edward Klosinsky
MontaggioHervé Schneid
Effetti specialiJan-Erik Sandberg
MusicheJoachim Holbek
ScenografiaHenning Bahs
CostumiManon Rasmussen
TruccoIsabelle de Araujo
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

Europa è un film del 1991 diretto da Lars von Trier, vincitore del Premio della giuria al 44º Festival di Cannes.[1]

È il terzo capitolo della trilogia europea di Lars von Trier, cominciata con L'elemento del crimine ed Epidemic.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Leopold Kessler, uno statunitense di origini tedesche, arriva in Germania alla fine della seconda guerra mondiale per offrire il suo contributo alla ricostruzione del paese. Grazie all'aiuto di suo zio, trova un posto come cuccettista per la società ferroviaria Zentropa, di cui conoscerà i proprietari, una ricca famiglia legata al regime nazista e in cerca di riscatto. Nonostante la sua volontà di rimanere estraneo ai conflitti che ancora lacerano il paese, Leopold si troverà invischiato nell'attività della resistenza all'occupazione statunitense.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Fotografia[modifica | modifica wikitesto]

Il film è girato volutamente in bianco e nero per rappresentare i tempi più cupi vissuti dalla Germania, tra macerie e gruppi di resistenti impiccati ai lampioni con cartelli al collo con la scritta "werwolf". Notevole la scena della messa di natale, in una cattedrale senza il tetto, sotto la neve che cade. Solo in alcuni frammenti di scena il film diventa in colore, mentre in alcune scene scelte il bianco e nero diviene talmente cupo da sembrare un film anni '20.

Da segnalare anche la scena nella quale gli americani mitragliano i partecipanti ad un funerale (per il divieto di assembramento erano proibiti anche i funerali). In particolare Il Morandini scrive: "più che i personaggi, conta l'apparato tecnico-formalistico: colore contrapposto al bianconero, sovrimpressioni, obiettivi deformanti, cinepresa dinamica, scenografie di taglio espressionistico. Antitedesco nella sostanza, è profondamente tedesco nella forma."[2]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Awards 1991, su festival-cannes.fr. URL consultato il 28 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2014).
  2. ^ Europa - MYmovies

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