Duomo di Cittadella

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Duomo dei Santi Prosdocimo e Donato
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàCittadella
Coordinate45°38′56.59″N 11°47′02.4″E / 45.649052°N 11.784°E45.649052; 11.784
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Prosdocimo e San Donato
Diocesi Padova
Stile architettoniconeoclassico
Inizio costruzione1775
Completamento1829 (facciata 1913)
Sito webduomocittadella.it

La chiesa arcipretale dei santi Prosdocimo e Donato vescovi è il principale luogo di culto cattolico di Cittadella. È sede dell'omonimo vicariato nella diocesi di Padova.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il più antico luogo di culto del territorio di Cittadella è la pieve di San Donato, posta nell'omonima frazione a sud del centro storico (VI secolo)[1].

Il primo duomo di Cittadella fu costruito nella prima metà del Duecento, in concomitanza con l'erezione della cinta muraria. Si trovava sullo stesso sito dell'attuale, ma aveva un aspetto decisamente differente: in stile romanico e a tre navate, era orientato in direzione est-ovest, mentre oggi rivolge la facciata a sud. Fu intitolato a san Prosdocimo, protovescovo e patrono della città madre, Padova[1].

Con lo sviluppo della città, San Donato perse gradualmente il ruolo di chiesa matrice e nel 1376 papa Gregorio XI ne trasferì titoli e giurisdizione al duomo che, da allora, è intitolato anche a san Donato[1].

Nel 1774 il Consiglio della città decise di abbattere la chiesa duecentesca, più volte rimaneggiata ma ormai cadente, per ricostruirla di dimensioni più ampie. I lavori iniziarono l'anno seguente e si protrassero fino al 1829. Nel 1818 il Cittadellese passò dalla diocesi di Vicenza a quella di Padova, in cambio dei territori di Marostica e Breganze[1].

Nel corso del Novecento la giurisdizione del duomo di Cittadella si è notevolmente ridotta con l'istituzione di nuove parrocchie all'esterno delle mura: Laghi (1927), Santa Maria (1949), Ca' Onorai (1955), Pozzetto (1978) e San Donato (1984)[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'altare maggiore

La pianta del duomo attuale è opera di Domenico Cerato (lo stesso progettista del Prato della Valle a Padova), mentre l'edificio nel complesso è attribuito a Ottavio Bertotti e Carlo Barrera, che la portò a termine, infine la facciata con i bassorilievi fu realizzata da Giovanni Fusaro e porta nel fregio l'iscrizione DOMUS DEI ET PORTA COELI.

Tracce della chiesa duecentesca sussistono in quella che è oggi la cappella della Madonna di Lourdes, a destra dell'ingresso principale; si citano la suddivisione in tre navate, il pavimento ribassato e un antico fonte battesimale. Ma l'elemento di maggior pregio è un affresco tre-quattrocentesco di san Marco, ciò che rimane di una decorazione che raffigurava un evangelista su ciascuna delle quattro vele della volta[1].

Nella sagrestia è stata allestita una pinacoteca dove ha trovato posto il Compianto sul Cristo morto, pala firmata da Andrea da Murano (fine Quattrocento); commissionata dalla fraglia di San Bovo (ovvero la confraternita della Buona Morte), in origine ornava l'altare maggiore della chiesa di Santa Maria del Torresino[2]. Nello stesso ambiente è esposta la Cena in Emmaus, tela cinquecentesca di Jacopo Bassano[1]. Su uno degli altari minori si colloca la pala con la Madonna della cintola e i santi Rita, Giovanni Battista e Lorenzo, realizzata da Jacopo Apollonio, nipote e allievo del Bassano, ai primi del Seicento; proviene dal convento degli Agostiniani, soppresso all'inizio dell'Ottocento in epoca napoleonica[1].

Sul secondo altare di sinistra si trova la Beata Veronica Giuliani nell'atto di ricevere le stigmate, con tre angeli e i santi Antonio abate e Filippo Neri di Michele Fanoli (1832)[3], mentre su un altro è collocata la Madonna col Bambino e i santi Pietro e Paolo di Sebastiano Santi (1820-26 ca.)[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Santi Prosdocimo e Donato - Cittadella, su parrocchiemap.it. URL consultato il 31 marzo 2022.
  2. ^ Andrea da Murano - Compianto sul Cristo morto, su arte.cini.it. URL consultato il 31 marzo 2022.
  3. ^ Clelia Alberici, FANOLI, Michele, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 44, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1994. URL consultato il 31 marzo 2022.
  4. ^ Paolo Delorenzi, SANTI, Sebastiano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 90, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017. URL consultato il 31 marzo 2022.

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